Bari, dorme nel furgone a Santa Caterina per proteggere il suo terreno
Nicola De Toma da due giorni passa la notte al freddo per evitare che chiudano l'accesso, stamattina lo sgombero del presidio
mercoledì 13 novembre 2019
11.18
Due notti al freddo a dormire in un furgone, posto a presidio dell'accesso del proprio terreno a Santa Caterina. È la storia di Nicola De Toma, da tempo al centro di un contenzioso con Bari Immobiliare (società che sta costruendo il nuovo ipermercato no Food) e il Comune di Bari.
«Ho deciso di dormire nel furgone perché volevano chiamare il carro attrezzi e farmi sgomberare - racconta De Toma - il problema è che il suolo mio e di mia sorella, rimasto dopo l'esprorio di parte del terreno, è edificabile e da progetto (approvato dal Comune) non è previsto l'accesso ad esso, dovremmo entrarci volando».
Gli espropri sono stati fatti, stando a quanto riporta De Toma, per poter costruire la rotatoria di accesso al nuovo ipermercato e la strada, pagando 60 euro al metro quadro un terreno per cui il proprietario paga 100 euro di Imu e che è stato valutato da un'agenzia immobiliare 126 euro al metro quadro, storia questa al centro di un ricorso in corte d'appello.
«Ora la zona è tutta circoscritta - sottolinea De Toma - è stata anche creata una gimkana per le auto molto pericolosa e mi auguro che non succeda nulla di grave. Vorremmo capire quali decisioni verranno prese in seguito alle nostre rimostranze, dato che ora stanno facendo uno scaricabarile, con Bari Immobiliare che sostiene che la colpa è del Comune e viceversa».
Intanto, questa mattina, in assenza di De Toma, sembra che il presidio creato sia stato smantellato, portando via il furgone con il carro attrezzi. Mentre, nei giorni scorsi, le parti in causa avevano chiesto una audizione sull'argomento alla IV Commissione permanente a cui non è ancora giunta risposta.
«Ho deciso di dormire nel furgone perché volevano chiamare il carro attrezzi e farmi sgomberare - racconta De Toma - il problema è che il suolo mio e di mia sorella, rimasto dopo l'esprorio di parte del terreno, è edificabile e da progetto (approvato dal Comune) non è previsto l'accesso ad esso, dovremmo entrarci volando».
Gli espropri sono stati fatti, stando a quanto riporta De Toma, per poter costruire la rotatoria di accesso al nuovo ipermercato e la strada, pagando 60 euro al metro quadro un terreno per cui il proprietario paga 100 euro di Imu e che è stato valutato da un'agenzia immobiliare 126 euro al metro quadro, storia questa al centro di un ricorso in corte d'appello.
«Ora la zona è tutta circoscritta - sottolinea De Toma - è stata anche creata una gimkana per le auto molto pericolosa e mi auguro che non succeda nulla di grave. Vorremmo capire quali decisioni verranno prese in seguito alle nostre rimostranze, dato che ora stanno facendo uno scaricabarile, con Bari Immobiliare che sostiene che la colpa è del Comune e viceversa».
Intanto, questa mattina, in assenza di De Toma, sembra che il presidio creato sia stato smantellato, portando via il furgone con il carro attrezzi. Mentre, nei giorni scorsi, le parti in causa avevano chiesto una audizione sull'argomento alla IV Commissione permanente a cui non è ancora giunta risposta.