Bari, il consiglio comunale approva l'applicazione del piano casa regionale
L'assessore Carla Tedesco: «Segnale chiaro nella direzione di uno sviluppo sostenibile della città»
martedì 20 marzo 2018
2.30
È stata approvata dal Consiglio comunale la delibera sugli adempimenti relativi all'applicazione della legge regionale n. 19 del 2009, "Misure straordinarie e urgenti a sostegno dell'attività edilizia e per il miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale", così come prorogata nel 2016 e nel 2017.
Gli uffici tecnici della ripartizione Urbanistica hanno lavorato alla redazione di un provvedimento che regolamenta l'applicazione del Piano casa che, come noto, prevede incentivi volumetrici per iniziative di ristrutturazione di edifici esistenti a fini abitativi sul territorio comunale escludendo alcune aree ritenute incompatibili con le funzioni residenziali.
«L'approvazione di questa delibera è un segnale importante dato dal Consiglio comunale in favore dello sviluppo sostenibile della città - spiega l'assessore all'Urbanistica Carla Tedesco. Con l'approvazione di questa delibera evitiamo che la visione della città, che stiamo costruendo attraverso il PUG e attraverso una serie di strumenti urbanistici e politiche urbane in anticipazione, sia inficiata dalla costruzione in aree non solo lontane dalle zone centrali ma anche non idonee ad ospitare funzioni residenziali a causa della presenza di stabilimenti (e delle relative emissioni) e dell'assenza di attività commerciali di prossimità, spazi verdi, scuole e altri servizi. Ancora oggi tutti i baresi pagano le conseguenze di scelte scellerate del passato, che hanno visto la costruzione di case in mezzo al nulla. Oggi abbiamo l'obbligo di invertire la rotta. Mentre ci impegniamo per assicurare ai cittadini che vivono in aree isolate servizi e infrastrutture, di assicurare loro la manutenzione delle strade, il trasporto pubblico, il trasporto scolastico, abbiamo anche l'obbligo di dire no al ripetersi di errori urbanistici di questo tipo. Lo dobbiamo ai nostri figli e ai nostri nipoti».
In particolare, l'istruttoria condotta dagli uffici, considerata la scelta del PRG di Bari di localizzare grandi zone destinate ad attività produttive in ampie aree eccentriche, in particolare a sud-ovest del centro murattiano (in fregio alla SS 96) e a sud-est del centro (in fregio alla SS 100), ha ritenuto quest'area incompatibile con l'insediamento di funzioni residenziali alla luce delle differenti esigenze infrastrutturali, di servizi e spazi pubblici sottese alla presenza di residenze.
La delibera, quindi, esclude la realizzazione degli interventi previsti agli articoli 3 (Interventi straordinari di ampliamento) e 4 (Interventi straordinari di demolizione e ricostruzione) della suddetta legge "nelle parti di territorio comunale ubicate in aree eccentriche destinate dal PRG di Bari ad attività produttive secondarie di tipo A (destinate in prevalenza alle attività produttive industriali di tipo non nocivo), di tipo B (destinate all'artigianato, deposito e commercio) e di tipo C (relative alle attività annonarie e simili) di cui agli artt. 36-37-38 delle NTA del PRG".
L'unica possibilità di deroga riguarda piccoli lotti di aree produttive in contiguità con aree residenziali, lotti con estensione inferiore a 5 ettari e dismessi da almeno 10 anni che, pur destinati ad attività produttive, nel tempo hanno dimostrato l'inadeguatezza o l'inattualità delle previsioni iniziali.
Gli uffici tecnici della ripartizione Urbanistica hanno lavorato alla redazione di un provvedimento che regolamenta l'applicazione del Piano casa che, come noto, prevede incentivi volumetrici per iniziative di ristrutturazione di edifici esistenti a fini abitativi sul territorio comunale escludendo alcune aree ritenute incompatibili con le funzioni residenziali.
«L'approvazione di questa delibera è un segnale importante dato dal Consiglio comunale in favore dello sviluppo sostenibile della città - spiega l'assessore all'Urbanistica Carla Tedesco. Con l'approvazione di questa delibera evitiamo che la visione della città, che stiamo costruendo attraverso il PUG e attraverso una serie di strumenti urbanistici e politiche urbane in anticipazione, sia inficiata dalla costruzione in aree non solo lontane dalle zone centrali ma anche non idonee ad ospitare funzioni residenziali a causa della presenza di stabilimenti (e delle relative emissioni) e dell'assenza di attività commerciali di prossimità, spazi verdi, scuole e altri servizi. Ancora oggi tutti i baresi pagano le conseguenze di scelte scellerate del passato, che hanno visto la costruzione di case in mezzo al nulla. Oggi abbiamo l'obbligo di invertire la rotta. Mentre ci impegniamo per assicurare ai cittadini che vivono in aree isolate servizi e infrastrutture, di assicurare loro la manutenzione delle strade, il trasporto pubblico, il trasporto scolastico, abbiamo anche l'obbligo di dire no al ripetersi di errori urbanistici di questo tipo. Lo dobbiamo ai nostri figli e ai nostri nipoti».
In particolare, l'istruttoria condotta dagli uffici, considerata la scelta del PRG di Bari di localizzare grandi zone destinate ad attività produttive in ampie aree eccentriche, in particolare a sud-ovest del centro murattiano (in fregio alla SS 96) e a sud-est del centro (in fregio alla SS 100), ha ritenuto quest'area incompatibile con l'insediamento di funzioni residenziali alla luce delle differenti esigenze infrastrutturali, di servizi e spazi pubblici sottese alla presenza di residenze.
La delibera, quindi, esclude la realizzazione degli interventi previsti agli articoli 3 (Interventi straordinari di ampliamento) e 4 (Interventi straordinari di demolizione e ricostruzione) della suddetta legge "nelle parti di territorio comunale ubicate in aree eccentriche destinate dal PRG di Bari ad attività produttive secondarie di tipo A (destinate in prevalenza alle attività produttive industriali di tipo non nocivo), di tipo B (destinate all'artigianato, deposito e commercio) e di tipo C (relative alle attività annonarie e simili) di cui agli artt. 36-37-38 delle NTA del PRG".
L'unica possibilità di deroga riguarda piccoli lotti di aree produttive in contiguità con aree residenziali, lotti con estensione inferiore a 5 ettari e dismessi da almeno 10 anni che, pur destinati ad attività produttive, nel tempo hanno dimostrato l'inadeguatezza o l'inattualità delle previsioni iniziali.