Bari, il mondo dell'arte piange Beppe Labianca
Se ne va a 74 anni causa Covid, era ricoverato nell'ospedale in Fiera
lunedì 5 aprile 2021
15.28
Il Covid miete un'altra vittima a Bari, l'artista 74enne Beppe Labianca. Da alcuni giorni era ricoverato presso il Covid Hospital in Fiera del Levante per complicanze dovute al virus.
Originario di San Ferdinando di Puglia, era barese di adozione dove si era trasferito da giovane. Dagli inizi degli anni '70 aveva assunto la cattedra di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico Statale De Nittis. Come si legge nella biografia dell'artista, disponibile sul suo sito: «Dal 1975 dirige il centro culturale "Officina nuova", che diventa in quegli anni un importante ritrovo di artisti e di intellettuali, grazie anche ad eventi di rilevanza nazionale ed internazionale. Nel frattempo compie numerosi viaggi, soggiornando per un lungo periodo a Londra dove la sua pittura è andata accostandosi a quella di Francis Bacon, della quale si è progressivamente allontanata per attingere ad una forma di esistenzialismo figurativo, di impostazione metafisico-simbolica in cui concentra le ultime esperienze dell'arte contemporanea. Molti critici si sono interessati al suo lavoro tra cui: Vito Caiati, Marilena Di Tursi, Loredana Rea, Grazia De Palma, Antonella Marino, Luigi Carluccio, Raffaele De Grada, Anna D'Elia, Vittore Fiore, Pietro Marino, Massimo Sgroi, Giustina Coda, Roberta Fiorini, Kerstin Moller e tanti altri. La sua ultima produzione ha trovato in Raffaele Nigro un suggestivo ed importante mentore. Alcune sue opere sono acquisite in numerose collezioni pubbliche e private, in Italia e all'estero».
Nel 2011 alla Biennale d'Arte di Venezia era stato protagonista di un esposizione al Padiglione Italia con il suo "Centauro ferito da una stella".
«Un uomo semplice nella sua grandezza, sempre discreta e vellutata - scrive su Facebook, Francesco Paolo Sisto - "incastonato" in un sognatore imbattibile che vedeva la realtà come occasione irripetibile di creatività. Ho perso un amico, caro e sincero: le sue biciclette, i profili del suo onnipresente naso curioso, le immancabili stelle conducono, prendendolo per mano, lo sguardo verso lassù, nella speranza di vederlo spuntare: magari scostando garbatamente una nuvola colorata dal suo blu, il magico "blu Labianca"».
Originario di San Ferdinando di Puglia, era barese di adozione dove si era trasferito da giovane. Dagli inizi degli anni '70 aveva assunto la cattedra di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico Statale De Nittis. Come si legge nella biografia dell'artista, disponibile sul suo sito: «Dal 1975 dirige il centro culturale "Officina nuova", che diventa in quegli anni un importante ritrovo di artisti e di intellettuali, grazie anche ad eventi di rilevanza nazionale ed internazionale. Nel frattempo compie numerosi viaggi, soggiornando per un lungo periodo a Londra dove la sua pittura è andata accostandosi a quella di Francis Bacon, della quale si è progressivamente allontanata per attingere ad una forma di esistenzialismo figurativo, di impostazione metafisico-simbolica in cui concentra le ultime esperienze dell'arte contemporanea. Molti critici si sono interessati al suo lavoro tra cui: Vito Caiati, Marilena Di Tursi, Loredana Rea, Grazia De Palma, Antonella Marino, Luigi Carluccio, Raffaele De Grada, Anna D'Elia, Vittore Fiore, Pietro Marino, Massimo Sgroi, Giustina Coda, Roberta Fiorini, Kerstin Moller e tanti altri. La sua ultima produzione ha trovato in Raffaele Nigro un suggestivo ed importante mentore. Alcune sue opere sono acquisite in numerose collezioni pubbliche e private, in Italia e all'estero».
Nel 2011 alla Biennale d'Arte di Venezia era stato protagonista di un esposizione al Padiglione Italia con il suo "Centauro ferito da una stella".
«Un uomo semplice nella sua grandezza, sempre discreta e vellutata - scrive su Facebook, Francesco Paolo Sisto - "incastonato" in un sognatore imbattibile che vedeva la realtà come occasione irripetibile di creatività. Ho perso un amico, caro e sincero: le sue biciclette, i profili del suo onnipresente naso curioso, le immancabili stelle conducono, prendendolo per mano, lo sguardo verso lassù, nella speranza di vederlo spuntare: magari scostando garbatamente una nuvola colorata dal suo blu, il magico "blu Labianca"».