Bari, in piazza arrivano gli "etichetta days" per salvare il cibo italiano al 100%
L'iniziativa di Coldiretti punta a raccogliere un milione di firme in 7 paesi europei entro il 2 ottobre e sarà in piazza Ferrarese il 28 settembre
venerdì 27 settembre 2019
Arrivano in mille piazze d'Italia gli etichetta days per salvare il vero cibo 100% italiano. Ad annunciarlo è la Coldiretti che assieme a Fondazione Campagna Amica ha organizzato la più grande mobilitazione mai realizzata per difendere la salute dei consumatori, valorizzare l'agricoltura italiana e far cambiare finalmente verso all'Europa nelle politiche sulla trasparenza di quel che i cittadini portano in tavola.
La petizione "Eat original! Unmask your food" (Mangia originale, smaschera il tuo cibo) promossa dalla Coldiretti per chiedere alla Commissione Ue di estendere l'obbligo di indicare l'origine in etichetta a tutti gli alimenti vede il coinvolgimento di altre organizzazioni europee, dalla Fnsea (il maggior sindacato agricolo francese) alla Ocu (la più grande associazione di consumatori spagnola), da Solidarnosc (storico sindacato polacco) alla Upa (l'Unione dei piccoli agricoltori in Spagna), da Slow Food a Gaia (associazione degli agricoltori greci), da Campagna amica a Fondazione Univerde, fino a Green protein (ONG svedese).
Si tratta di un vero e proprio fronte europeo per la trasparenza che punta a raccogliere un milione di firme in almeno 7 Paesi dell'Unione entro il 2 ottobre prossimo. Per firmare basterà recarsi in una delle mille piazze italiane, il cui elenco completo è presente sul sito, ma anche nei mercati di Campagna Amica nella propria città, negli uffici Coldiretti sul territorio e on line, compilando in modo facile e veloce l'apposito form.
La posta in gioco è alta, poiché per la prima volta c'è la possibilità di invertire la tendenza e spingere la Commissione Ue a valorizzare l'origine dei prodotti agricoli e garantire trasparenza nelle scelte di acquisto dei cittadini e un giusto reddito agli agricoltori.
Un obiettivo condiviso dalla maggioranza dei consumatori europei e dall'82% di quelli italiani che ritiene necessario superare l'atteggiamento incerto e contradditorio dell'Unione Europea sull'origine del cibo per contrastare un fenomeno, quello dei falsi e dei tarocchi, che solo all'Italia costa oltre 100 miliardi di euro all'anno nel mondo.
"L'Italia, che è leader europeo nella trasparenza e nella qualità, ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari comunitarie. Il nostro agroalimentare è il più apprezzato, ma anche il più copiato al mondo e non possiamo assolutamente consentire lo scippo di identità e di valore del nostro Made in Italy", dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
La petizione "Eat original! Unmask your food" (Mangia originale, smaschera il tuo cibo) promossa dalla Coldiretti per chiedere alla Commissione Ue di estendere l'obbligo di indicare l'origine in etichetta a tutti gli alimenti vede il coinvolgimento di altre organizzazioni europee, dalla Fnsea (il maggior sindacato agricolo francese) alla Ocu (la più grande associazione di consumatori spagnola), da Solidarnosc (storico sindacato polacco) alla Upa (l'Unione dei piccoli agricoltori in Spagna), da Slow Food a Gaia (associazione degli agricoltori greci), da Campagna amica a Fondazione Univerde, fino a Green protein (ONG svedese).
Si tratta di un vero e proprio fronte europeo per la trasparenza che punta a raccogliere un milione di firme in almeno 7 Paesi dell'Unione entro il 2 ottobre prossimo. Per firmare basterà recarsi in una delle mille piazze italiane, il cui elenco completo è presente sul sito, ma anche nei mercati di Campagna Amica nella propria città, negli uffici Coldiretti sul territorio e on line, compilando in modo facile e veloce l'apposito form.
La posta in gioco è alta, poiché per la prima volta c'è la possibilità di invertire la tendenza e spingere la Commissione Ue a valorizzare l'origine dei prodotti agricoli e garantire trasparenza nelle scelte di acquisto dei cittadini e un giusto reddito agli agricoltori.
Un obiettivo condiviso dalla maggioranza dei consumatori europei e dall'82% di quelli italiani che ritiene necessario superare l'atteggiamento incerto e contradditorio dell'Unione Europea sull'origine del cibo per contrastare un fenomeno, quello dei falsi e dei tarocchi, che solo all'Italia costa oltre 100 miliardi di euro all'anno nel mondo.
"L'Italia, che è leader europeo nella trasparenza e nella qualità, ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari comunitarie. Il nostro agroalimentare è il più apprezzato, ma anche il più copiato al mondo e non possiamo assolutamente consentire lo scippo di identità e di valore del nostro Made in Italy", dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.