Bari, l’anagrafe di Ceglie chiude per inagibilità ma l'immobile è del Comune

La denuncia del consigliere Caradonna rimasta inascoltata per un anno: "Unico accesso era una rampa di scale"

venerdì 13 luglio 2018
A cura di Fiorella Barile
"L'ho denunciato 12 mesi fa: tutti sapevano. Ma il sindaco preferisce chiudere un ufficio invece di adeguarlo alle norme".
Michele Caradonna, consigliere comunale di Bari di Fratelli d'Italia un anno fa aveva denunciato in consiglio comunale, all'Asl, agli uffici preposti, il problema dell'inaccessibilità della sede dell'Anagrafe di Ceglie con una rampa di scale che rendeva l'accesso agli uffici impossibile per un diversamente abile e quantomeno faticoso per anziani e dipendenti stessi. Caradonna, a seguito dell'agitazione messa in atto dai dipendenti comunali anche per le condizioni di inadeguatezza dell'immobile aveva cominciato a interrogare l'amministrazione a seguito delle richieste di diversi cittadini con disabilita' che avevano segnalavato l'inaccessibilità della sede.
Il consigliere allora aveva deciso di avviare una attività di verifica tramite interrogazioni consiliari per chiarimenti sul rispetto di ciascuna delegazione periferica della normativa vigente in tema di abbattimento delle barriere architettoniche e di sicurezza sui luoghi di lavoro. Inoltre aveva richiesto chiarimenti sulla copertura assicurativa per il tragitto e per il tempo che il personale in servizio impiegava a raggiungere la sede di lavoro diversa da quella assegnata in quanto frequentemente per ordine di servizio ricevuto "telefonicamente" doveva sopperire alla mancanza di personale in una sede diversa. Altro punto interessante delle interrogazioni presentate riguardava la copertura dei servizi di vigilanza per tutto il tempo di apertura degli uffici delle delegazioni in quanto si erano verificati diversi episodi di aggressioni verbali e fisiche a danno del personale in servizio.
Non avendo ottenuto risposte armato di macchina fotografica aveva iniziato un vero e proprio tour degli uffici pubblici per verificarne le condizioni.
Da lì la scoperta più sconcertante: l'immobile di Ceglie era completamente inadeguato: non accessibile a persone con disabilità, ad anziani con problemi di deambulazione e a mamme con passeggini perché per accedere esiste solo una rampa di scale. Niente scivoli o ascensori o soluzioni alternative. A distanza di un anno la delegazione viene chiusa. "La beffa? - conclude Caradonna - è che l'immobile è di proprietà comunale – aggiunge Caradonna – e quindi non si può dire che se ne siano accorti solo ora".