Bari, l'ODAF provinciale in sostegno della giovane Chiara

La ragazza barlettana, il cui padre è agronomo e fa parte dell'ordine, dopo un incidente ha bisogno di fondi per curarsi

sabato 28 dicembre 2019
Un aiuto concreto a Chiara Corcella, la ragazza barlettana rimasta gravemente ferita in un incidente in Spagna a settembre 2018, nella sua battaglia per la guarigione. Arriva dall'Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della provincia di Bari (ODAF Bari), grazie al ricavato dell'Evening Meeting del 19 dicembre scorso, evento dedicato agli iscritti, per curare una sua "figlia". Anche il papà di Chiara, Giacomo Corcella, è infatti un dottore agronomo. E i suoi colleghi hanno voluto sostenerlo attraverso un contributo alle costose cure che la ragazza sta affrontando in una clinica vicino Innsbruck, in Austria, dall'aprile scorso. In totale sono stati raccolti 2 mila e 500 euro. «È sempre troppo poco quello che può essere fatto in situazioni del genere. Grazie alla sensibilità degli iscritti, che sempre hanno tenuto ad aggiornarsi sulla situazione della amata Chiara Corcella, è stato possibile realizzare un piccolo gesto di solidarietà e di appartenenza. Abbiamo fatto una donazione collettiva a nome dell'ODAF Bari al fine di non far mancare il nostro amore e sostenere nella sua caparbia lotta la nostra adorata guerriera Chiara», spiega il presidente dell'ODAF Bari, Giacomo Carreras.

Chiara il 14 settembre del 2018 è rimasta vittima di un tragico incidente a Manresa, città a pochi chilometri da Barcellona. Ventenne, studentessa di ingegneria gestionale a Bari, era partita solo dieci giorni prima per il programma Erasmus. Il davanzale sul quale si era poggiata si è sgretolato, facendola precipitare in strada e causandole gravi danni cerebrali. Da aprile scorso la ragazza è seguita da un luminare delle terapie neuro-riabilitatorie, il professor Leopold Saltuari, nella clinica di Hochzirl (Austria), dove le vengono dedicate terapie robotiche di ultima generazione e medicinali non ancora presenti in Italia. La degenza è molto costosa e il percorso di recupero è lungo. Il soggiorno nella clinica è necessario per qualche altro mese, per cui c'è ancora bisogno di aiuto.

«Saremo grati e per sempre riconoscenti - conclude Carreras - a chiunque vorrà aiutare Chiara a recuperare la serenità svanita tanti (troppi) mesi fa, fiduciosi che anche con un piccolissimo gesto possiamo dare, anche se distanti parecchi chilometri, una carezza di sollievo non solo alla nostra dolce Chiara ma anche e soprattutto alla sua meravigliosa famiglia». Su Facebook c'è anche una pagina, "Sempre FORZA Chiara", che raccoglie iniziative a sostegno della ragazza e della sua famiglia.