Bari-Lecce, confermate le condanne all'ex presidente del Lecce e all'imprenditore Quarta
La corte di appello di Bari dichiara che la partita fu truccata, risarciti i tifosi per "danno da passione"
venerdì 1 dicembre 2017
10.02
Bari-Lecce fu truccata. È questa la conferma che arriva dalla Corte di Appello di Bari che conferma le condanne all'ex presidente del Lecce Calcio, Pierandrea Semeraro, e all'imprenditore salentino, Carlo Quarta, entrambi imputati. Le condanne confermate in appello sono ad 1 anno e sei mesi di reclusione (sospese) e al pagamento di una multa pari a 10 mila euro. La partita in questione ebbe luogo il 15 maggio 2011 e fu persa dia galletti per 2-0 con un'autorete di Andrea Masiello, anch'egli coinvolto nello scandalo. Semeraro è accusato di aver pagato con un assegno di 200 mila euro Masiello.
I tifosi, sia del Bari che del Lecce, costituitisi parte civili, hanno ottenuto un risarcimento rispettivamente di 400 euro cadauno, avendo denunciato di aver subito un "danno da passione". Gli stessi proseguiranno in sede civile nei confronti di Masiello, il quale aveva patteggiato la pena di 22 mesi di reclusione per aver contribuito a truccare ben 4 partite (Palermo-Bari, Bari-Sampdoria, Bari-Lecce e Bologna-Bari) con il supporto dei suoi amici Gianni Carella e Fabio Giacobbe, per quali fu comminata una pena concordata di 17 mesi.
I tifosi, sia del Bari che del Lecce, costituitisi parte civili, hanno ottenuto un risarcimento rispettivamente di 400 euro cadauno, avendo denunciato di aver subito un "danno da passione". Gli stessi proseguiranno in sede civile nei confronti di Masiello, il quale aveva patteggiato la pena di 22 mesi di reclusione per aver contribuito a truccare ben 4 partite (Palermo-Bari, Bari-Sampdoria, Bari-Lecce e Bologna-Bari) con il supporto dei suoi amici Gianni Carella e Fabio Giacobbe, per quali fu comminata una pena concordata di 17 mesi.