Bari non dimentica, cerimonia per le vittime della tragedia di Capogallo
Come ogni anno da quel 2005 appuntamento a parco Perotti dove ci sono gli ulivi piantati in ricordo
martedì 6 agosto 2024
21.14
Era il 6 agosto del 2005 quando il volo dell'Atr72 della Tuninter precipitò in mare portando con sé 16 vittime, 14 passeggeri e due membri dell'equipaggio. E Bari non dimentica quelle che ormai sono note come «vittime del disastro aereo di Capogallo» e in loro onore questa sera si è svolta una cerimonia commemorativa. L'evento ha avuto luogo al parco Perotti, dove è presente una stele in bronzo a loro dedicata, e dove ci sono anche degli ulivi piantati in loro ricordo recanti ognuno una targa con il loro nome.
A perdere la vita nel tragico schianto furono Elisabetta e Chiara Acquaro, mamma e figlia di rispettivamente 44 anni e 4 anni, di Bari; Carmela Amoruso, 53 anni, di Bari; Barbara Baldacci, 23 anni, di Bari; Maria Grazia Berenato, 23 anni, di Gioia Del Colle; Francesco Cafagno, 23 anni, di Bari; Antonella Capurso, 22 anni, di Gioia Del Colle; Paola Di Ciaula, 27 anni, di Modugno; Raffaele Ditano, 35 anni, di Fasano; Enrico Fallacara, 39 anni, di Bitonto; Annamaria Palmisano, 53 anni, di Crispiano; Isabella Ruta, 31 anni, di Bari; Rosa Santoro, 46 anni, di Canosa; Giuseppe Scarnera, 25 anni, di Gioia Del Colle.
Il volo precipitò a causa della mancanza di carburante, dovuta al fatto che sull'aereo era stato installato un misuratore di carburante inadeguato in quanto disegnato per l'Atr42 e non per il più grande Atr72.
Nella serata di ieri, a parco Perotti, come ogni anno, l'associazione "Disastro Aereo Capo Gallo 6 agosto 2005" ha dato appuntamento alla città e alle autorità, per ricordare un evento che alla fine non ha avuto nemmeno colpevoli.
«Oggi ricorre l'anniversario della strage di Capogallo in cui persero la vita 19 persone 16 delle quali giovanissime baresi - ha sottolineato Romano -. E anche quest'anno sono voluta essere accanto alle loro famiglie insieme alla Regione Puglia e ad altri comuni per esprimere la vicinanza della città di Bari e anche la rabbia per la mancata esecuzione della pena. Nessuno dei sette ha scontato la pena. Ho preso l'impegno, a nome dell'Amministrazione comunale, di tenere alta la memoria delle vittime, portando nelle scuole un libro che realizzato alcuni anni fa insieme all'associazione dei famigliari delle vittime per raccontare ai più piccoli l'importanza del senso di responsabilità attraverso i racconti e le fiabe».
A perdere la vita nel tragico schianto furono Elisabetta e Chiara Acquaro, mamma e figlia di rispettivamente 44 anni e 4 anni, di Bari; Carmela Amoruso, 53 anni, di Bari; Barbara Baldacci, 23 anni, di Bari; Maria Grazia Berenato, 23 anni, di Gioia Del Colle; Francesco Cafagno, 23 anni, di Bari; Antonella Capurso, 22 anni, di Gioia Del Colle; Paola Di Ciaula, 27 anni, di Modugno; Raffaele Ditano, 35 anni, di Fasano; Enrico Fallacara, 39 anni, di Bitonto; Annamaria Palmisano, 53 anni, di Crispiano; Isabella Ruta, 31 anni, di Bari; Rosa Santoro, 46 anni, di Canosa; Giuseppe Scarnera, 25 anni, di Gioia Del Colle.
Il volo precipitò a causa della mancanza di carburante, dovuta al fatto che sull'aereo era stato installato un misuratore di carburante inadeguato in quanto disegnato per l'Atr42 e non per il più grande Atr72.
Nella serata di ieri, a parco Perotti, come ogni anno, l'associazione "Disastro Aereo Capo Gallo 6 agosto 2005" ha dato appuntamento alla città e alle autorità, per ricordare un evento che alla fine non ha avuto nemmeno colpevoli.
«Oggi ricorre l'anniversario della strage di Capogallo in cui persero la vita 19 persone 16 delle quali giovanissime baresi - ha sottolineato Romano -. E anche quest'anno sono voluta essere accanto alle loro famiglie insieme alla Regione Puglia e ad altri comuni per esprimere la vicinanza della città di Bari e anche la rabbia per la mancata esecuzione della pena. Nessuno dei sette ha scontato la pena. Ho preso l'impegno, a nome dell'Amministrazione comunale, di tenere alta la memoria delle vittime, portando nelle scuole un libro che realizzato alcuni anni fa insieme all'associazione dei famigliari delle vittime per raccontare ai più piccoli l'importanza del senso di responsabilità attraverso i racconti e le fiabe».