Bari, presentato il concorso scolastico “Antonella Diacono”

Le candidature sono aperte fino al 31 marzo. Occasione per far riflettere docenti e studenti sul valore della vita e sull'importanza del dialogo

mercoledì 29 gennaio 2020 15.31
A cura di Guerino Amoruso
L'associazione di volontariato Anto Paninabella fondata dai genitori di Antonella, morta suicida nel 2017, continua senza sosta da quel giorno a far riflettere tutti, ragazze e ragazzi, famiglie e docenti, sul valore della vita, del dialogo, dell'inclusione e dell'empatia, perché è importante accogliere tutti e andare oltre i pregiudizi per evitare l'isolamento, l'incomprensione, l'impossibilità di raccontarsi e per evitare che succeda ad altri ciò che è successo ad Antonella.

«Andate contro i pregiudizi - scriveva Antonella - e quando si rivelano corretti continuate a scavare, perché ciò che gli altri pensano di noi si attacca come una seconda pelle. E allora combattete».

E per questo motivo è stato presentato questa mattina al consiglio regionale il concorso scolastico intitolato ad Antonella Diacono. Concorso che vuole coinvolgere più classi possibili, di diversi istituti scolastici, che potranno candidarsi entro il 31 marzo nelle sezioni produzioni letterarie, attraverso saggi, articoli di giornale, temi, poesie o racconti e nelle sezioni produzioni artistiche o multimediali attraverso cortometraggi, presentazioni e documentazioni video o diapositive. Tutte le attività si svolgeranno a scuola come recital teatrali e/o musicali, illustrazioni, manufatti e fumetti. Saranno premiati i primi tre classificati delle quattro graduatorie e le quattro scuole di provenienza dei primi classificati.

«Antonella ci ha lasciato indicazioni su cosa fare per migliorare la vita di chi ci sta accanto che magari soffre come soffriva lei - spiega il papà Domenico Diacono - e ci ha lasciato indicazioni per migliorare la nostra vita e prenderci cura degli altri. Con questo concorso vogliamo dire a tutti di andare oltre i pregiudizi, oltre le maschere. Incontriamo realmente chi ci è vicino. Sappiamo che le scuole sono spesso sovraccariche di lavoro e di urgenze ma speriamo che si trovi il tempo per dare spazio ad una riflessione importante per la vita dei ragazzi».