Bari, pusher 17enne beccato grazie alla app della polizia

Il fatto al San Paolo. Il giovane aveva provato a disfarsi della droga lanciandola dalla finestra. Altri due indagati a piede libero

martedì 7 gennaio 2020 19.38
La Polizia di Stato, nel corso di un'attività di controllo finalizzata alla prevenzione e repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti, ha arrestato un 17enne e indagato in stato di libertà altre due persone per il reato di spaccio in concorso di sostanze stupefacenti. A seguito di una segnalazione giunta in sala operativa mediante l'app della polizia "Youpol", gli agenti della squadra volante, unitamente ad unità cinofile, si sono recati al quartiere San Paolo presso l'abitazione del giovane.
Alcuni poliziotti si sono recati al quarto piano della palazzina e, nonostante una resistenza opposta dagli occupanti dell'appartamento, sono riusciti ad entrare; contestualmente, altri agenti si sono appostati nel cortile dell'abitazione ed hanno notato una persona che ha lanciato dalla finestra dell'appartamento in questione due involucri, prontamente recuperati. Il primo era un marsupio di colore nero contenente 150 grammi circa di marijuana, 80 grammi circa di hashish ed un bilancino di precisione; 21 dosi di marijuana e 40 di hashish erano già confezionate e pronte per essere smerciate.
Il secondo pacco era costituito da un involucro contenente 267 bustine di cellophane vuote, uguali a quelle utilizzate per confezionare la sostanza stupefacente.
Il 17enne è stato arrestato e condotto presso l'Istituto penale per minorenni "Fornelli" di Bari mentre le altre due persone trovate nell'appartamento, uno zio ed un amico, sono state denunciate in stato di libertà.
Sequestrati anche 5 telefoni cellulari, un binocolo e del nastro isolante di colore nero uguale a quello utilizzato per il confezionamento della sostanza stupefacente.
Il cane antidroga Amira, durante la perquisizione, ha annusato con insistenza tutti gli ambienti dell'abitazione segnalando con più intensità gli armadi delle stanze da letto; tale comportamento in gergo si chiama "traccia calda" e lascia presupporre che poco prima in quei luoghi era occultata sostanza stupefacente.