Bari, Retake pulisce il murale di Pao ma cancella parte dell'opera
Lo street artist: «Buon intervento con una nota stonata, la prossima volta consiglio di chiamarmi e valutare insieme»
giovedì 24 ottobre 2019
16.12
Un intervento nato con l'idea di ripulire un murale e togliere le scritte che lo deturpavano, che però è andato oltre cancellando involontariamente parte dell'opera. Succede a Bari, in piazza Garibaldi, dove lo scorso febbraio lo street artist Pao, al secolo Paolo Bordini, dipinge un murale in collaborazione con il Comune e con tutte le autorizzazioni del caso, rappresentando alcuni personaggi Lego. Ma il tempo è limitato e non c'è la possibilità di pulire la parete. E allora Pao sfrutta ciò che trova per fare la sua opera.
Quindi disegna due personaggi in un angolo forse innamorati, forse no, che tengono due parti di un cuore spezzato. E un Batman non tanto supereroe, senza pantaloni e con le mutande a cuoricini. Infine, un piccolo omino con in mano una bomboletta spray, che sembra intento a scrivere una scritta viola. Una scritta presente già sul muro, e che Pao decide di inglobare nella sua opera, pur essendo : «Senza velleità artistica, sicuramente illegale, ma fatta da qualcuno che sa come si tiene in mano una bomboletta spray».
«Hanno fatto un bel lavoro di precisione, apprezzo la buona volontà dietro questo intervento - dichiara Pao - alcune scritte erano proprio brutte e anche io le avrei cancellate. Quella viola però io l'avevo inserita nell'opera. L'omino con lo spray è come se stesse scrivendo la scritta viola, dato che non potevo cancellarla l'avevo inglobata nell'opera, aveva un senso. Mentre Batman era a sé stante, l'altra opera era collegata a quel muro con la tag».
«Se mi avessero chiesto - sottolinea l'artista - avrei detto loro "cancellate le cose brutte ma quella scritta lasciatela". Ora l'omino è decontestualizzato e non ha più senso di esistere, gli manca proprio qualcosa. Quel pezzo di scritta valorizzato con gli omini Lego aveva un suo senso, e riempiva lo spazio in un determinato modo, adesso la parte è tutta pulita e l'omino galleggia nel nulla».
«Ben venga l'iniziativa di voler rendere bello il tutto - ribadisce - ma col confronto si sarebbe potuto migliorare. Togliere solo le scritte di troppo, quelle che si vede che sono fatte da ragazzini senza arte né parte, sarebbe stato il top. A Milano è successa una iniziativa simile e anche in quella occasione il problema è nato dalla mancanza di dialogo. Lo trovo un buon intervento con una nota stonata. Io sono aperto al dialogo e al confronto e trovarmi non è difficile. Il suggerimento per la prossima volta è di valutare insieme».
Quindi disegna due personaggi in un angolo forse innamorati, forse no, che tengono due parti di un cuore spezzato. E un Batman non tanto supereroe, senza pantaloni e con le mutande a cuoricini. Infine, un piccolo omino con in mano una bomboletta spray, che sembra intento a scrivere una scritta viola. Una scritta presente già sul muro, e che Pao decide di inglobare nella sua opera, pur essendo : «Senza velleità artistica, sicuramente illegale, ma fatta da qualcuno che sa come si tiene in mano una bomboletta spray».
«Hanno fatto un bel lavoro di precisione, apprezzo la buona volontà dietro questo intervento - dichiara Pao - alcune scritte erano proprio brutte e anche io le avrei cancellate. Quella viola però io l'avevo inserita nell'opera. L'omino con lo spray è come se stesse scrivendo la scritta viola, dato che non potevo cancellarla l'avevo inglobata nell'opera, aveva un senso. Mentre Batman era a sé stante, l'altra opera era collegata a quel muro con la tag».
«Se mi avessero chiesto - sottolinea l'artista - avrei detto loro "cancellate le cose brutte ma quella scritta lasciatela". Ora l'omino è decontestualizzato e non ha più senso di esistere, gli manca proprio qualcosa. Quel pezzo di scritta valorizzato con gli omini Lego aveva un suo senso, e riempiva lo spazio in un determinato modo, adesso la parte è tutta pulita e l'omino galleggia nel nulla».
«Ben venga l'iniziativa di voler rendere bello il tutto - ribadisce - ma col confronto si sarebbe potuto migliorare. Togliere solo le scritte di troppo, quelle che si vede che sono fatte da ragazzini senza arte né parte, sarebbe stato il top. A Milano è successa una iniziativa simile e anche in quella occasione il problema è nato dalla mancanza di dialogo. Lo trovo un buon intervento con una nota stonata. Io sono aperto al dialogo e al confronto e trovarmi non è difficile. Il suggerimento per la prossima volta è di valutare insieme».