Bari, salta il consiglio sulla sanità. L'opposizione: «Da Decaro aspettavamo risposte»

I consiglieri di centrodestra attaccano: «Questione di competenza del sindaco. Intervenga lì dove ha potere»

venerdì 9 marzo 2018 13.41
A cura di Riccardo Resta
Ancora un nulla di fatto in consiglio comunale: l'ultima seduta, in programma ieri, si è conclusa con la maggioranza che ha abbandonato l'aula al momento della verifica del numero legale. Sul tavolo delle discussioni c'era la sanità barese, argomento portato all'attenzione dell'assemblea dall'opposizione di centrodestra.

«A proposito di sanità - spiega il consigliere comunale Filippo Melchiorre stamani in conferenza stampa - in questi anni abbiamo stimolato la maggioranza a garantire livelli essenziali di assistenza sul tutto il territorio. Troviamo, infatti, che esista una certa distonia tra strutture che funzionano bene e altre che non funzionano o funzionano male».

Sul banco degli imputati finisce ancora una volta l'ospedale pediatrico Giovanni XXIII, già al centro durante il periodo di Natale (e in altre occasioni) di polemiche di natura politica oltre che sanitaria. Ancora Melchiorre: «Abbiamo più volte stigmatizzato il comportamento del management del Policlinico di Bari in merito al cattivo funzionamento del Pronto Soccorso dell'ospedaletto. Ci fa specie, quindi, che il consigliere con delega alla sanità Laforgia dica che la percentuale riferita ai codici rossi è molto bassa. Noi crediamo che si debba mettere in moto un processo culturale (previsto anche dalla legge), che inneschi un sistema tra medici e pediatri di famiglia per prevenire piuttosto che curare».

«Ieri - conclude Melchiorre - ci saremmo aspettati da Laforgia e Decaro una risposta rispetto ai singoli casi e agli interventi su un sistema che non funziona. Tra le varie proposte che abbiamo avanzato c'era la possibilità di convocare un tavolo tra le diverse figure che si occupano di sanità. Esiste, infatti, un dato allarmante: nelle strutture sanitarie private convenzionate con il pubblico il tasso di mortalità è altissimo. Su questo convocheremo una commissione d'indagine, perché crediamo che non si possano standardizzare le malattie in base a degli algoritmi. Negli ospedali si è persa l'umanità, a causa di una sanità politicamente inefficiente».

«Le lungaggini delle visite mediche obbligano anziani e disabili a non poter nemmeno presentare le richieste di invalidità civile. Queste barriere causano una serie di effetti negativi sulla società; ecco perché ieri sarebbe stato il caso di ascoltarci», la chiosa del consigliere Michele Caradonna.

Particolare attenzione pongono le opposizioni sul fatto che a livello locale sia proprio il sindaco la massima autorità in materia sanitaria. «Riteniamo - rilancia il consigliere Giuseppe Carrieri - che il sindaco possa fare molto in questa materia. Quando, ad esempio, un cittadino ha tempi di attesa troppo lunghi, egli può emettere un'ordinanza per garantire la migliore assistenza possibile al malato». Un'occasione in più, secondo il centrodestra, di ribadire di voler «Affrontare i temi che stanno a cuore ai cittadini, proponendo soluzioni concrete - come specifica il consigliere Michele Picaro. Non c'è alcuna volontà di fare una protesta, ma semplicemente di avanzare proposte».

L'indice accusatore, in seguito, si sposta proprio sul consigliere Renato Laforgia, stimato chirurgo e delegato del sindaco alla sanità. Tra le altre cose, ieri Laforgia ha detto che l'amministrazione si sta occupando di sanità trasformando la ex Fibronit in un parco urbano. Pronta arriva la replica della consigliera Irma Melini, la quale a tal proposito dice: «Per quel che riguarda la Fibronit c'è un ritardo di dieci anni nella bonifica: un procedimento avviato solo ora dopo quattordici anni di governo del centrosinistra. Anche di verde pubblico non c'è un investimento: i lavori vengono gestiti come opere edili, dal momento che tra i tecnici non compaiono agronomi o botanici».