Bari, si pente il numero due del boss Palermiti. Mise una taglia sul capoclan rivale
L'uomo, 39enne, è accusato di essere proprietario di un arsenale ritrovato a Japigia nel 2017
venerdì 7 febbraio 2020
18.46
Domenico Milella ha deciso di collaborare con la giustizia. Il braccio destro del boss Eugenio Palermiti, storico alleato del clan criminale Parisi di Japigia avrebbe comunicato la decisione per il tramite del pm nel processo nel quale Milella è imputato per detenzione di armi con l'aggravante mafiosa.
In questo processo "Mimm u Gnur", il soprannome, è imputato con il pregiudicato 33enne Michele Ruggieri, entrambi affiliati del clan Palermiti-Parisi. Ai due è contestato di essere i proprietari di un arsenale scoperto a Japigia nel 2017 anno nel quale avvennero tre omicidi in poco più di un mese per il controllo dello spaccio di droga e in alcuni dei quali Milella sarebbe coinvolto come mandante.
Sarebbe stato lui, in quel periodo, a mettere una taglia da mezzo milione di euro sulla testa del pregiudicato rivale Antonio Busco, alleato del boss Savinuccio e ad aver coordinato le cosiddette "stese" in stile Gomorra, gruppi armati a bordo di decine di moto che sparavano in piena notte nelle strade del quartiere Japigia.
In questo processo "Mimm u Gnur", il soprannome, è imputato con il pregiudicato 33enne Michele Ruggieri, entrambi affiliati del clan Palermiti-Parisi. Ai due è contestato di essere i proprietari di un arsenale scoperto a Japigia nel 2017 anno nel quale avvennero tre omicidi in poco più di un mese per il controllo dello spaccio di droga e in alcuni dei quali Milella sarebbe coinvolto come mandante.
Sarebbe stato lui, in quel periodo, a mettere una taglia da mezzo milione di euro sulla testa del pregiudicato rivale Antonio Busco, alleato del boss Savinuccio e ad aver coordinato le cosiddette "stese" in stile Gomorra, gruppi armati a bordo di decine di moto che sparavano in piena notte nelle strade del quartiere Japigia.