Bari, soda caustica al posto dell'acqua per la piccola Anna Maria. Il PM: «Lesioni gravissime»
Nell'udienza dello scorso 29 gennaio sono stati modificati i capi di imputazione nel processo che vede alla sbarra i dipendenti della sala di Turi
martedì 9 febbraio 2021
12.39
Sono passati più di tre anni e 47 interventi da quella sera in cui Anna Maria, ad un matrimonio con la famiglia a Villa Menelao a Turi, beve soda caustica al posto dell'acqua. E ora cambia il punto di vista al processo. I capi di imputazione nei confronti degli imputati, dipendenti della sala, passano da "lesioni gravi" a "lesioni gravissime". A deciderlo il PM Grazia Errede, nel corso dell'udienza tenutasi lo scorso 29 gennaio, in seguito all'audizione del perito della Procura, il medico legale dottor Beltempo, e del consulente medico della famiglia, venuto da Parma, il dottor De Angelis.
«Per noi è stata una novità importante che ci dà una speranza che Anna Maria possa avere giustizia - racconta il papà Giovanni - questi capi di imputazione sono coerenti con la situazione, in base anche al fatto che la bambina continua a subire interventi a distanza di 3 anni e mezzo. Purtroppo, quanto accaduto a mia figlia rischia in futuro di creare problemi, i medici parlano di un 20% di probabilità di contrarre neoplasie, cosa che non ci auguriamo».
«Ora Anna Maria ha 12 anni, e l'ultimo intervento è stato a settembre - aggiunge il papà - e la situazione con il Covid è anche peggiorata. Quando andiamo a Parma, in ospedale oltre ad Anna Maria può entrare solo la mamma, io sto due giorni ad aspettare fuori. Senza considerare che appena arrivati hanno dovuto fare il tampone ed aspettare in isolamento per 24 ore il risultato».
«Per noi è stata una novità importante che ci dà una speranza che Anna Maria possa avere giustizia - racconta il papà Giovanni - questi capi di imputazione sono coerenti con la situazione, in base anche al fatto che la bambina continua a subire interventi a distanza di 3 anni e mezzo. Purtroppo, quanto accaduto a mia figlia rischia in futuro di creare problemi, i medici parlano di un 20% di probabilità di contrarre neoplasie, cosa che non ci auguriamo».
«Ora Anna Maria ha 12 anni, e l'ultimo intervento è stato a settembre - aggiunge il papà - e la situazione con il Covid è anche peggiorata. Quando andiamo a Parma, in ospedale oltre ad Anna Maria può entrare solo la mamma, io sto due giorni ad aspettare fuori. Senza considerare che appena arrivati hanno dovuto fare il tampone ed aspettare in isolamento per 24 ore il risultato».