Bari, torna il World Press Photo: 159 scatti in mostra al Margherita
L’immagine vincitrice del titolo World Press Photo of the Year 2021 è stata scattata il 5 agosto 2020, in Brasile, dal fotografo danese Mads Nissen
venerdì 15 ottobre 2021
Sono 159 gli scatti dei fotografi vincitori della 64° edizione di World Press Photo, il concorso di fotogiornalismo più prestigioso del mondo che giunge in mostra a Bari, per l'ottavo anno consecutivo, dal 14 ottobre al 14 novembre 2021. Dopo l'anteprima nazionale a Palazzo Madama (Torino), la World Press Photo Exhibition – che, ogni anno, viene allestita in oltre 120 città in 50 Paesi del mondo – torna nel Teatro Margherita con le sue otto sezioni: Contemporary Issues, Environment, General News, Long-Term Projects, Nature, Portraits, Sports, Spot News.
Per questa edizione sono state 74.470 le fotografie giunte da 4.315 fotografi provenienti da 130 paesi: opere che, per la prima volta nella storia, sono state valutate online da parte delle giurie specializzate presiedute da NayanTara Gurung Kakshapati e MuyiXiao.
L'immagine vincitrice del titolo World Press Photo of the Year 2021 è stata scattata il 5 agosto 2020, in Brasile, dal fotografo danese Mads Nissen e ritrae il commovente abbraccio tra l'ottantacinquenne Rosa Luzia Lunardi e l'infermiera Adriana Silva da Costa Souza, nella casa di cura Viva Bem, a San Paolo. L'opera immortala la cosiddetta "tenda dell'abbraccio", l'invenzione che, nella struttura per anziani, ha permesso agli ospiti di abbracciare di nuovo i propri cari dopo che le case di cura del paese avevano chiuso le porte ai visitatori, a seguito dell'esplosione dell'emergenza pandemica. Proprio il Brasile, a causa di un atteggiamento di grande sottovalutazione del rischio di contagio da parte del presidente Bolsonaro, ha chiuso l'anno 2020 con un bilancio tra i più gravi al mondo: 7,7 milioni di casi registrati e 195.000 morti.
È per la prima volta un italiano, di origini baresi, il vincitore della World Press Photo Story of the Year 2021: si tratta del fotografo Antonio Faccilongo, romano di adozione, con il suo progetto fotografico realizzato per Getty Reportage dal titolo Habibi (Amore mio). Le immagini raccontano il coraggio e la perseveranza dei detenuti palestinesi nelle carceri israeliane che desiderano avere figli e che, sottoposti alla negazione di visite coniugali e al divieto di avere alcun contatto fisico, fin dai primi anni 2000 contrabbandano il loro sperma fuori dalla prigione, nascondendolo, ad per esempio, nei regali agli altri figli. Habibi racconta di questo legame con la vita, con la libertà e con il futuro delle famiglie, sullo sfondo di uno dei conflitti più lunghi e complicati della storia moderna.
Ancora, due gli italiani vincitori in altre categorie: primo premio nella sezione Stories – Spot News per Lorenzo Tugnoli, dell'agenzia Contrasto di Ravenna, che ha raccontato l'esplosione, causata da più di 2.750 tonnellate di nitrato d'ammonio ad alta densità, che ha scosso Beirut, il 4 agosto 2020, uccidendo almeno 190 persone, ferendone altre 6.000 e lasciandone sfollate almeno 300.000. Al toscano Gabriele Galimberti, invece, il primo premio nella sezione Stories – Portraits, con uno scatto realizzato nell'ambito di un reportage per National Geographic che racconta, per immagini, un dato semplice quanto agghiacciante: secondo lo Small Arms Survey, la metà di tutte le armi da fuoco possedute da privati cittadini nel mondo, per scopi non militari, si trova negli Stati Uniti. Il numero di armi da fuoco è superiore alla popolazione del Paese: 393 milioni di armi contro i 328 milioni di persone.
La mostra di Bari - che, come quella torinese è organizzata da CIME, realtà pugliese tra i maggiori partner europei della Fondazione World Press Photo di Amsterdam e attiva da diversi anni nell'organizzazione di eventi - conduce i visitatori in un percorso narrativo guidato tra le immagini che raccontano il mondo: gli uomini e le donne, i conflitti, la natura, lo sport, gli animali in via di estinzione, le battaglie politiche e per i diritti arrivano agli occhi e alla pancia del pubblico con l'immediatezza emotiva di uno scatto.
"Il mondo degli eventi culturali e, in particolare, delle mostre, ha attraversato uno dei periodi più bui che si potessero immaginare – è il commento di Vito Cramarossa, direttore di CIME – Nonostante ciò, siamo riusciti quest'anno ad organizzare l'anteprima nazionale della World Press Photo Exhibition 2021 a Torino e, oggi, per l'ottavo anno consecutivo, a portare a casa, a Bari, questa prestigiosa mostra internazionale giunta alla 64esima edizione. Questo appuntamento rappresenta, non solo per CIME, ma per tutta la comunità, un momento importante di riflessione e di riposizionamento rispetto al periodo storico che il mondo sta vivendo. La World Press Photo Exhibition 2021, con i suoi 159 scatti, è un'istantanea dell'anno appena trascorso: un viaggio per immagini attraverso le storie, che mettono a nudo fragilità e grandiosità del nostro pianeta e dei suoi esseri viventi. È doveroso ringraziare – prosegue – tutti coloro che ogni anno ci sostengono ed in particolare le Istituzioni come la Regione Puglia ed il Comune di Bari che, di anno in anno, rinnovano la loro disponibilità e collaborazione e senza i quali sarebbe difficile realizzare questa esposizione in Puglia".
"Torna a Bari World Press Photo, la mostra di fotogiornalismo più prestigiosa al mondo che ogni anno, attraverso l'esposizione di alcuni degli scatti più significativi realizzati negli ultimi dodici mesi, ci consente di viaggiare verso luoghi e attraverso storie che non conosciamo – ha spiegato il sindaco di Bari, Antonio Decaro – Un'opportunità che assume maggior valore quest'anno, durante il quale abbiamo dovuto rinunciare per tanto tempo agli spostamenti, ai viaggi e alle relazioni con gli altri. Quello tra la città di Bari e la mostra è ormai un sodalizio importante, che si consolida sempre di più, e rappresenta uno degli eventi di punta di una lunga stagione di appuntamenti culturali finalmente ripartiti in presenza. Quindi siamo doppiamente soddisfatti del ritorno di World Press Photo e delle emozioni che ogni anno è in grado di regalarci, in un teatro, il Margherita, restituito alla città nel suo splendore e con tutte le sue potenzialità attrattive".
"Siamo lieti di sostenere e ospitare, ancora una volta, nella nostra regione, World Press Photo, un evento di respiro globale con un patrimonio di immagini e storie che è continua fonte di riflessione e ispirazione – ha commentato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - Sono scatti eccezionali quelli che potrete ammirare nel Teatro Margherita di Bari nel prossimo mese, capaci di raccontare esperienze e istanti di vita quotidiana che incrociano i grandi avvenimenti della storia del nostro tempo, insieme alla grandiosità del nostro pianeta. Una bellezza e una verità di cui tutti noi abbiamo bisogno, oggi più che mai".
Fitto anche il calendario di appuntamenti collaterali all'evento, tra cui due tour della mostra guidati dallo stesso Antonio Faccilongo nel pomeriggio di venerdì 15 ottobre (ore 16 e ore 17) e, a seguire, alle ore 19, un talk in cui, a confrontarsi con il fotoreporter vincitore della World Press Photo Story of the Year 2021 sarà il collega Massimo Barberio. Sempre a cura di Antonio Faccilongo il seminario aperto al pubblico dal titolo "Il racconto per immagini" che si terrà nello stesso teatro Margherita nelle giornate di sabato 16 e domenica 17 ottobre, a partire dalle ore 11.
Per questa edizione sono state 74.470 le fotografie giunte da 4.315 fotografi provenienti da 130 paesi: opere che, per la prima volta nella storia, sono state valutate online da parte delle giurie specializzate presiedute da NayanTara Gurung Kakshapati e MuyiXiao.
L'immagine vincitrice del titolo World Press Photo of the Year 2021 è stata scattata il 5 agosto 2020, in Brasile, dal fotografo danese Mads Nissen e ritrae il commovente abbraccio tra l'ottantacinquenne Rosa Luzia Lunardi e l'infermiera Adriana Silva da Costa Souza, nella casa di cura Viva Bem, a San Paolo. L'opera immortala la cosiddetta "tenda dell'abbraccio", l'invenzione che, nella struttura per anziani, ha permesso agli ospiti di abbracciare di nuovo i propri cari dopo che le case di cura del paese avevano chiuso le porte ai visitatori, a seguito dell'esplosione dell'emergenza pandemica. Proprio il Brasile, a causa di un atteggiamento di grande sottovalutazione del rischio di contagio da parte del presidente Bolsonaro, ha chiuso l'anno 2020 con un bilancio tra i più gravi al mondo: 7,7 milioni di casi registrati e 195.000 morti.
È per la prima volta un italiano, di origini baresi, il vincitore della World Press Photo Story of the Year 2021: si tratta del fotografo Antonio Faccilongo, romano di adozione, con il suo progetto fotografico realizzato per Getty Reportage dal titolo Habibi (Amore mio). Le immagini raccontano il coraggio e la perseveranza dei detenuti palestinesi nelle carceri israeliane che desiderano avere figli e che, sottoposti alla negazione di visite coniugali e al divieto di avere alcun contatto fisico, fin dai primi anni 2000 contrabbandano il loro sperma fuori dalla prigione, nascondendolo, ad per esempio, nei regali agli altri figli. Habibi racconta di questo legame con la vita, con la libertà e con il futuro delle famiglie, sullo sfondo di uno dei conflitti più lunghi e complicati della storia moderna.
Ancora, due gli italiani vincitori in altre categorie: primo premio nella sezione Stories – Spot News per Lorenzo Tugnoli, dell'agenzia Contrasto di Ravenna, che ha raccontato l'esplosione, causata da più di 2.750 tonnellate di nitrato d'ammonio ad alta densità, che ha scosso Beirut, il 4 agosto 2020, uccidendo almeno 190 persone, ferendone altre 6.000 e lasciandone sfollate almeno 300.000. Al toscano Gabriele Galimberti, invece, il primo premio nella sezione Stories – Portraits, con uno scatto realizzato nell'ambito di un reportage per National Geographic che racconta, per immagini, un dato semplice quanto agghiacciante: secondo lo Small Arms Survey, la metà di tutte le armi da fuoco possedute da privati cittadini nel mondo, per scopi non militari, si trova negli Stati Uniti. Il numero di armi da fuoco è superiore alla popolazione del Paese: 393 milioni di armi contro i 328 milioni di persone.
La mostra di Bari - che, come quella torinese è organizzata da CIME, realtà pugliese tra i maggiori partner europei della Fondazione World Press Photo di Amsterdam e attiva da diversi anni nell'organizzazione di eventi - conduce i visitatori in un percorso narrativo guidato tra le immagini che raccontano il mondo: gli uomini e le donne, i conflitti, la natura, lo sport, gli animali in via di estinzione, le battaglie politiche e per i diritti arrivano agli occhi e alla pancia del pubblico con l'immediatezza emotiva di uno scatto.
"Il mondo degli eventi culturali e, in particolare, delle mostre, ha attraversato uno dei periodi più bui che si potessero immaginare – è il commento di Vito Cramarossa, direttore di CIME – Nonostante ciò, siamo riusciti quest'anno ad organizzare l'anteprima nazionale della World Press Photo Exhibition 2021 a Torino e, oggi, per l'ottavo anno consecutivo, a portare a casa, a Bari, questa prestigiosa mostra internazionale giunta alla 64esima edizione. Questo appuntamento rappresenta, non solo per CIME, ma per tutta la comunità, un momento importante di riflessione e di riposizionamento rispetto al periodo storico che il mondo sta vivendo. La World Press Photo Exhibition 2021, con i suoi 159 scatti, è un'istantanea dell'anno appena trascorso: un viaggio per immagini attraverso le storie, che mettono a nudo fragilità e grandiosità del nostro pianeta e dei suoi esseri viventi. È doveroso ringraziare – prosegue – tutti coloro che ogni anno ci sostengono ed in particolare le Istituzioni come la Regione Puglia ed il Comune di Bari che, di anno in anno, rinnovano la loro disponibilità e collaborazione e senza i quali sarebbe difficile realizzare questa esposizione in Puglia".
"Torna a Bari World Press Photo, la mostra di fotogiornalismo più prestigiosa al mondo che ogni anno, attraverso l'esposizione di alcuni degli scatti più significativi realizzati negli ultimi dodici mesi, ci consente di viaggiare verso luoghi e attraverso storie che non conosciamo – ha spiegato il sindaco di Bari, Antonio Decaro – Un'opportunità che assume maggior valore quest'anno, durante il quale abbiamo dovuto rinunciare per tanto tempo agli spostamenti, ai viaggi e alle relazioni con gli altri. Quello tra la città di Bari e la mostra è ormai un sodalizio importante, che si consolida sempre di più, e rappresenta uno degli eventi di punta di una lunga stagione di appuntamenti culturali finalmente ripartiti in presenza. Quindi siamo doppiamente soddisfatti del ritorno di World Press Photo e delle emozioni che ogni anno è in grado di regalarci, in un teatro, il Margherita, restituito alla città nel suo splendore e con tutte le sue potenzialità attrattive".
"Siamo lieti di sostenere e ospitare, ancora una volta, nella nostra regione, World Press Photo, un evento di respiro globale con un patrimonio di immagini e storie che è continua fonte di riflessione e ispirazione – ha commentato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - Sono scatti eccezionali quelli che potrete ammirare nel Teatro Margherita di Bari nel prossimo mese, capaci di raccontare esperienze e istanti di vita quotidiana che incrociano i grandi avvenimenti della storia del nostro tempo, insieme alla grandiosità del nostro pianeta. Una bellezza e una verità di cui tutti noi abbiamo bisogno, oggi più che mai".
Fitto anche il calendario di appuntamenti collaterali all'evento, tra cui due tour della mostra guidati dallo stesso Antonio Faccilongo nel pomeriggio di venerdì 15 ottobre (ore 16 e ore 17) e, a seguire, alle ore 19, un talk in cui, a confrontarsi con il fotoreporter vincitore della World Press Photo Story of the Year 2021 sarà il collega Massimo Barberio. Sempre a cura di Antonio Faccilongo il seminario aperto al pubblico dal titolo "Il racconto per immagini" che si terrà nello stesso teatro Margherita nelle giornate di sabato 16 e domenica 17 ottobre, a partire dalle ore 11.