Bari, un microscopio robotizzato e il 5G per diagnosticare meglio i tumori
L'apparecchiatura è in dotazione all’Unità Operativa di Patologia Clinica dell’Ospedale “Di Venere”, possibile comunicare in tempo reale con l'oncologico
giovedì 9 gennaio 2020
12.54
Un microscopio robotizzato di ultima generazione, capace di "aiutare" quando bisogna diagnosticare i tumori del sangue, perché in certi casi quattro occhi vedono veglio di due.
Si tratta di un gioiello tecnologico in dotazione all'Unità Operativa di Patologia Clinica dell'Ospedale "Di Venere" di Carbonara e da un paio di mesi a disposizione dell'équipe diretta dal dr. Edmondo Adorisio, con il quale si è sperimentata la possibilità di analizzare in profondità i campioni di sangue dei pazienti per cui si sospetta una patologia oncologica, in particolare quelle ematologiche. L'importanza di questo strumento non sta solo nella capacità di diagnosticare con maggiore precisione e tempestività la patologia, ma è anche nel collegamento in tempo reale, sfruttando la tecnologia 5G, con l'unità di Ematologia dell'Irccs Oncologico di Bari, diretta dal dr. Attilio Guarini. In sostanza, la rete ultra-veloce consente di avere una consulenza a distanza istantanea e precisa, con l'ausilio di un semplice tablet, che serve a confortare e a migliorare la diagnosi.
«La convenzione – spiega il dr. Adorisio – che lega la nostra unità operativa all'Ematologia dell'Oncologico ci consente di avere il supporto importante da parte di specialisti di alto livello. Avere una "second opinion" su patologie così delicate è fondamentale per prendere le decisioni giuste e mettere a punto la terapia migliore da somministrare».
Con una prospettiva applicativa di breve periodo anche nel campo dell'anatomia patologica, che permetterà di rispondere, in modo immediato, alle esigenze dei chirurghi in sala operatoria per l'esecuzione dell'esame estemporaneo, qualora sia necessario individuare e classificare una patologia oncologica. Il rapporto tra patologia clinica e ematologia, del resto, fa parte di una convenzione globale, frutto dell'attiva collaborazione tra ASL Bari e Irccs Oncologico, comprendente diversi altri servizi: chirurgia toracica, anatomia patologica, pneumologia, otorinolaringoiatria, radiologia e medicina trasfusionale.
Indagini cliniche, cura e tecnologia viaggiano sulla rete 5G all'interno del progetto Sanità 5.0, reso possibile grazie al supporto tecnico dell'ing. Mario Cisternino dell'Unità di Sistemi Sanitari Informatici dell'Asl Bari. Un progetto che guarda al futuro, sposato con lungimiranza dalla Direzione Strategica della ASL Bari, che ne è partner assieme ad ASL Matera, Policlinico Bari e, appunto, Irccs Bari.
«Stiamo esplorando – commenta il direttore generale Antonio Sanguedolce - la nuova frontiera della sanità ospedaliera e della diagnostica remota, attualmente in fase sperimentale proprio nella città e nella ASL di Bari, con la possibilità di diversi impieghi nel futuro prossimo in servizi come la Telediagnosi, il monitoraggio remoto di parametri vitali, la Telemedicina a domicilio e la diagnosi remota in mobilità, il tracciamento di strumenti medicali, ma anche per la formazione del personale sanitario e la Scuola in ospedale, attraverso l'E-learning ospedaliero e la Smart-education per bambini ospedalizzati».
Si tratta di un gioiello tecnologico in dotazione all'Unità Operativa di Patologia Clinica dell'Ospedale "Di Venere" di Carbonara e da un paio di mesi a disposizione dell'équipe diretta dal dr. Edmondo Adorisio, con il quale si è sperimentata la possibilità di analizzare in profondità i campioni di sangue dei pazienti per cui si sospetta una patologia oncologica, in particolare quelle ematologiche. L'importanza di questo strumento non sta solo nella capacità di diagnosticare con maggiore precisione e tempestività la patologia, ma è anche nel collegamento in tempo reale, sfruttando la tecnologia 5G, con l'unità di Ematologia dell'Irccs Oncologico di Bari, diretta dal dr. Attilio Guarini. In sostanza, la rete ultra-veloce consente di avere una consulenza a distanza istantanea e precisa, con l'ausilio di un semplice tablet, che serve a confortare e a migliorare la diagnosi.
«La convenzione – spiega il dr. Adorisio – che lega la nostra unità operativa all'Ematologia dell'Oncologico ci consente di avere il supporto importante da parte di specialisti di alto livello. Avere una "second opinion" su patologie così delicate è fondamentale per prendere le decisioni giuste e mettere a punto la terapia migliore da somministrare».
Con una prospettiva applicativa di breve periodo anche nel campo dell'anatomia patologica, che permetterà di rispondere, in modo immediato, alle esigenze dei chirurghi in sala operatoria per l'esecuzione dell'esame estemporaneo, qualora sia necessario individuare e classificare una patologia oncologica. Il rapporto tra patologia clinica e ematologia, del resto, fa parte di una convenzione globale, frutto dell'attiva collaborazione tra ASL Bari e Irccs Oncologico, comprendente diversi altri servizi: chirurgia toracica, anatomia patologica, pneumologia, otorinolaringoiatria, radiologia e medicina trasfusionale.
Indagini cliniche, cura e tecnologia viaggiano sulla rete 5G all'interno del progetto Sanità 5.0, reso possibile grazie al supporto tecnico dell'ing. Mario Cisternino dell'Unità di Sistemi Sanitari Informatici dell'Asl Bari. Un progetto che guarda al futuro, sposato con lungimiranza dalla Direzione Strategica della ASL Bari, che ne è partner assieme ad ASL Matera, Policlinico Bari e, appunto, Irccs Bari.
«Stiamo esplorando – commenta il direttore generale Antonio Sanguedolce - la nuova frontiera della sanità ospedaliera e della diagnostica remota, attualmente in fase sperimentale proprio nella città e nella ASL di Bari, con la possibilità di diversi impieghi nel futuro prossimo in servizi come la Telediagnosi, il monitoraggio remoto di parametri vitali, la Telemedicina a domicilio e la diagnosi remota in mobilità, il tracciamento di strumenti medicali, ma anche per la formazione del personale sanitario e la Scuola in ospedale, attraverso l'E-learning ospedaliero e la Smart-education per bambini ospedalizzati».