Bari, un sit-in per chiedere la scarcerazione di Patrick Zaki
L'iniziativa di Link Bari per tenere alta l'attenzione sulla vicenda dello studente emiliano rinchiuso in un carcere egiziano da un anno
lunedì 22 febbraio 2021
15.08
Ad un anno dall'arresto illegale di Patrick Zaki in Egitto, studente dell'Università di Bologna ed attivista per i diritti umani nel suo paese di origine, l'associazione studentesca Link Bari ha organizzato un sit-in davanti all'ex Palazzo delle Poste di Bari. Gli studenti hanno installato alcune sagome dello studente emiliano e hanno raccolto firme per la sua scarcerazione.
"Crediamo che la comunità accademica debba assumere una posizione forte per richiedere la scarcerazione di uno studente arrestato con la sola accusa di aver fatto un master ritenuto pericoloso per il regime egiziano – spiega Gennaro Cifinielli, componente dell'esecutivo Link Bari -. Il regime autarchico di Al-Sisi viola i valori fondanti delle nostre società. Crediamo che si debba prendere contezza della situazione attuale in Egitto, non si possono più ignorare le violenze che vengono perpetrate contro Patrick Zaki ma anche contro migliaia di studentesse e cittadini egiziani".
Gli studenti hanno deciso di collaborare con Amnesty International per diffondere la raccolta firme e coinvolgere maggiormente la comunità accademica nella battaglia per la liberazione di Zaki.
"Lo studente italiano è stato arrestato senza un giusto processo e una chiara accusa nei suoi confronti – concludono gli studenti – e il regime ha prorogato la detenzione preventiva per circa un anno. Questa situazione è inaccettabile per noi studenti ma anche per tutta la comunità accademica".
"Crediamo che la comunità accademica debba assumere una posizione forte per richiedere la scarcerazione di uno studente arrestato con la sola accusa di aver fatto un master ritenuto pericoloso per il regime egiziano – spiega Gennaro Cifinielli, componente dell'esecutivo Link Bari -. Il regime autarchico di Al-Sisi viola i valori fondanti delle nostre società. Crediamo che si debba prendere contezza della situazione attuale in Egitto, non si possono più ignorare le violenze che vengono perpetrate contro Patrick Zaki ma anche contro migliaia di studentesse e cittadini egiziani".
Gli studenti hanno deciso di collaborare con Amnesty International per diffondere la raccolta firme e coinvolgere maggiormente la comunità accademica nella battaglia per la liberazione di Zaki.
"Lo studente italiano è stato arrestato senza un giusto processo e una chiara accusa nei suoi confronti – concludono gli studenti – e il regime ha prorogato la detenzione preventiva per circa un anno. Questa situazione è inaccettabile per noi studenti ma anche per tutta la comunità accademica".