Bari, una messa in suffragio dei poliziotti morti durante l'emergenza Covid-19
La funzione religiosa si è celebrata al San Paolo su iniziativa delle organizzazioni sindacali
martedì 26 maggio 2020
Si è tenuto ieri, all'interno del centro polifunzionale per la polizia di Stato, organizzato dalle segreterie provinciali di Bari del Siulp, del Sap, del Siap, della federazione Coisp/Mosap, della Silp per la Cgil e della Fsp, la celebrazione di una santa messa officiata dal cappellano della polizia di Stato don Mimmo Memoli nella cappella del centro. La commemorazione è stata voluta per contrassegnare lo storico momento che ancora oggi si sta vivendo per le note vicende riguardanti la pandemica situazione del Covid-19, e che ha marcato profondamente tutta la popolazione della polizia di Stato.
Dall'inizio del lockdown per Coronavirus, ai giorni nostri, ci sono stati tre deceduti nella polizia di Stato: l'assistente capo coordinatore della polizia di Stato, voce storica della sala operativa della Questura di Caserta, Maria Sparagana, di 52 anni che lascia il marito e un figlio, deceduta il 18 marzo 2020, il sostituto commissario della polizia di Stato Giorgio Guastamacchia, di 52 anni, in servizio presso il dipartimento della Pubblica Sicurezza, componente della scorta del primo ministro Giuseppe Conte, che lascia la moglie e due figli, deceduto il 4 aprile 2020, e l'agente scelto della polizia di Stato Pasquale Apicella, morto nel tentativo di bloccare gli autori di un tentato furto in banca a Napoli, di 37 anni che lascia la moglie e due figli, uno dei quali di pochi mesi che non conoscere mai suo padre, deceduto il 27 aprile 2020, (i primi due per Covid, Apicella per fatti criminosi di servizio).
Poco prima dell'inizio della cerimonia commemorativa i segretari delle organizzazioni sindacali hanno depositato una corona di alloro al cippo che ricorda i caduti della polizia di Stato posto all'interno del centro.
Alla celebrazione eucaristica, hanno partecipato, oltre ai segretari sindacali e alle loro delegazioni, il questore della provincia di Bari Giuseppe Bisogno, il vicario del questore dottor Pepe, il dirigente del compartimento polizia stradale di Bari Speranza, il dirigente del IX reparto mobile di Bari Portoghese e il dirigente il compartimento polizia postale di Bari dottoressa Tammaccaro.
Tutti i partecipanti sono stati accolti all'interno della cappella che, con il protocollo in vigore, ha limitato il numero dei partecipanti a massimo 60 unità. Gli stessi prima di accedere hanno sanificato le mani con soluzione igienizzante.
Dall'inizio del lockdown per Coronavirus, ai giorni nostri, ci sono stati tre deceduti nella polizia di Stato: l'assistente capo coordinatore della polizia di Stato, voce storica della sala operativa della Questura di Caserta, Maria Sparagana, di 52 anni che lascia il marito e un figlio, deceduta il 18 marzo 2020, il sostituto commissario della polizia di Stato Giorgio Guastamacchia, di 52 anni, in servizio presso il dipartimento della Pubblica Sicurezza, componente della scorta del primo ministro Giuseppe Conte, che lascia la moglie e due figli, deceduto il 4 aprile 2020, e l'agente scelto della polizia di Stato Pasquale Apicella, morto nel tentativo di bloccare gli autori di un tentato furto in banca a Napoli, di 37 anni che lascia la moglie e due figli, uno dei quali di pochi mesi che non conoscere mai suo padre, deceduto il 27 aprile 2020, (i primi due per Covid, Apicella per fatti criminosi di servizio).
Poco prima dell'inizio della cerimonia commemorativa i segretari delle organizzazioni sindacali hanno depositato una corona di alloro al cippo che ricorda i caduti della polizia di Stato posto all'interno del centro.
Alla celebrazione eucaristica, hanno partecipato, oltre ai segretari sindacali e alle loro delegazioni, il questore della provincia di Bari Giuseppe Bisogno, il vicario del questore dottor Pepe, il dirigente del compartimento polizia stradale di Bari Speranza, il dirigente del IX reparto mobile di Bari Portoghese e il dirigente il compartimento polizia postale di Bari dottoressa Tammaccaro.
Tutti i partecipanti sono stati accolti all'interno della cappella che, con il protocollo in vigore, ha limitato il numero dei partecipanti a massimo 60 unità. Gli stessi prima di accedere hanno sanificato le mani con soluzione igienizzante.