Bari vecchia, musica neomelodica e fuochi d'artificio in piazza. La denuncia: «I clan non si nascondono»
Bari EcoCity attacca: «Città insicura, dove da un momento all'altro l'incolumità personale può essere compromessa»
domenica 28 maggio 2023
10.35
Fuochi d'artificio e un vero e proprio concerto pubblico di musica neomelodica, con parole che inneggiano alla vita della criminalità organizzata. Succede a Bari vecchia, a pochi passi dal castello svevo, dove nella sera dello scorso venerdì sono si è assistito a scene simili a quelle di Gomorra.
La denuncia arriva dall'associazione di centrodestra Bari EcoCity, che scrive: «Prepotenza e anarchia tornano a regnare nel borgo antico. Ormai vale tutto e i clan hanno smesso di "mimetizzarsi". Venerdì intorno a mezzanotte a pochi passi da Questura/Prefettura/Palazzo Comunale, scene da "Gomorra", con concerti napoletani in piazza castello inneggianti alla malavita e fuochi d'artificio. Spaccio di droga, commercio abusivo e piccole violenze completano il quadro del "disordine urbano"».
[YOUTUBE]
Il direttivo di Bari EcoCity approfitta per affondare il colpo contro l'amministrazione comunale: «La sicurezza della città è una delle priorità assolute e uno dei compiti essenziali di un sindaco che, nel caso di Bari, peraltro ha scelto (da decenni) di tenere per sé la delega alla Polizia locale. Se si sceglie di utilizzare 650 poliziotti locali (un piccolo esercito) per fare multe e si decide di delegare il tema della sicurezza urbana ai cittadini (che devono denunziare) e al prefetto che deve organizzare le forze di polizia, questi sono i risultati».
La nota conclude con l'ennesima stoccata: «Una città molto insicura e nel caos più totale, dove da un momento all'altro l'incolumità personale può essere compromessa. È l'ennesima eredità negativa che Decaro lascia a Bari e che ci auguriamo fra pochi mesi qualcun altro possa sanare. Nel frattempo ci appelliamo al prefetto, al quale chiediamo un presidio più potente di alcune zone del territorio urbano, a tutela dell'incolumità fisica dei baresi».
Nei giorni scorsi, però, lo stesso Decaro era intervenuto sul tema della sicurezza urbana, ricordando che questa questione non rientra nei poteri che la legge conferisce ai sindaci. «L'ordine pubblico - aveva rimarcato il primo cittadino a margine dell'incontro della settimana scorsa con il ministro Piantedosi - e il contrasto alla criminalità organizzata non sono competenze dirette di un sindaco. Noi sindaci lavoriamo in collaborazione con il questore, che fa un dispositivo con il quale una aliquota della polizia locale viene messa a disposizione. Ma, in questo caso, queste persone sono coordinate dal questore. Il sindaco non può in autonomia decidere di fare contrasto alla criminalità organizzata».
Lo stesso primo cittadino, in quella occasione, sottolineò: «Nei film americani il sindaco di New York si occupa delle forze di polizia, ma io non sono il sindaco di New York, e il comandante della polizia locale non è Serpico. Chi ha un ruolo istituzionale deve rispettarlo, compito delle istituzioni è fare squadra e lavorare insieme».
La denuncia arriva dall'associazione di centrodestra Bari EcoCity, che scrive: «Prepotenza e anarchia tornano a regnare nel borgo antico. Ormai vale tutto e i clan hanno smesso di "mimetizzarsi". Venerdì intorno a mezzanotte a pochi passi da Questura/Prefettura/Palazzo Comunale, scene da "Gomorra", con concerti napoletani in piazza castello inneggianti alla malavita e fuochi d'artificio. Spaccio di droga, commercio abusivo e piccole violenze completano il quadro del "disordine urbano"».
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Il direttivo di Bari EcoCity approfitta per affondare il colpo contro l'amministrazione comunale: «La sicurezza della città è una delle priorità assolute e uno dei compiti essenziali di un sindaco che, nel caso di Bari, peraltro ha scelto (da decenni) di tenere per sé la delega alla Polizia locale. Se si sceglie di utilizzare 650 poliziotti locali (un piccolo esercito) per fare multe e si decide di delegare il tema della sicurezza urbana ai cittadini (che devono denunziare) e al prefetto che deve organizzare le forze di polizia, questi sono i risultati».
La nota conclude con l'ennesima stoccata: «Una città molto insicura e nel caos più totale, dove da un momento all'altro l'incolumità personale può essere compromessa. È l'ennesima eredità negativa che Decaro lascia a Bari e che ci auguriamo fra pochi mesi qualcun altro possa sanare. Nel frattempo ci appelliamo al prefetto, al quale chiediamo un presidio più potente di alcune zone del territorio urbano, a tutela dell'incolumità fisica dei baresi».
Nei giorni scorsi, però, lo stesso Decaro era intervenuto sul tema della sicurezza urbana, ricordando che questa questione non rientra nei poteri che la legge conferisce ai sindaci. «L'ordine pubblico - aveva rimarcato il primo cittadino a margine dell'incontro della settimana scorsa con il ministro Piantedosi - e il contrasto alla criminalità organizzata non sono competenze dirette di un sindaco. Noi sindaci lavoriamo in collaborazione con il questore, che fa un dispositivo con il quale una aliquota della polizia locale viene messa a disposizione. Ma, in questo caso, queste persone sono coordinate dal questore. Il sindaco non può in autonomia decidere di fare contrasto alla criminalità organizzata».
Lo stesso primo cittadino, in quella occasione, sottolineò: «Nei film americani il sindaco di New York si occupa delle forze di polizia, ma io non sono il sindaco di New York, e il comandante della polizia locale non è Serpico. Chi ha un ruolo istituzionale deve rispettarlo, compito delle istituzioni è fare squadra e lavorare insieme».