Bimba perde la vita al "Di Venere", in onda il servizio de "Le Iene"
L'inviato Golia ha intervistato i genitori della piccola e ha cercato spiegazioni tra i medici
lunedì 24 aprile 2017
"Tua figlia non ce l'ha fatta" e nulla più. Nessun chiarimento, nessuna giustificazione per ciò che era accaduto. Queste le parole piene di dolore che Marta e Onofrio hanno riferito all'inviato Giulio Golia del programma televisivo "Le Iene" sulla triste e assurda storia legata alla morte della propria bambina. Una storia di cui avevamo già parlato e che aveva attirato l'attenzione di alcuni media nazionali.
Proprio ieri sera, è andato in onda il servizio realizzato dalla iena Golia nei giorni scorsi tra Corato, città in cui risiedono i genitori, l'ospedale Di Venere di Bari dove si è consumata la tragedia e Molfetta, città d'origine del padre e città dell'avvocato Felice Petruzzella che assiste la coppia. Un'intervista certamente difficile per i genitori, che ancora si chiedono il perché del presunto bisticcio tra i medici per la sala operatoria di Medicina Generale dell'ospedale, il ritardo di intervento per il parto cesareo e soprattutto il muro di silenzio dietro cui la struttura sanitaria e il personale si sono trincerati.
Un muro di silenzio di fronte a cui si è dovuto scontrare anche l'inviato Golia la cui visita presso il nosocomio è stata "accompagnata" dall'arrivo di forze dell'ordine. Intanto lo scorso febbraio si sono concluse le indagini preliminari che attualmente vede indagati i medici e personale con l'accusa di omicidio colposo e concorso in omicidio.
Di tutto questo resta il dolore di due genitori e una culla vuota.
Proprio ieri sera, è andato in onda il servizio realizzato dalla iena Golia nei giorni scorsi tra Corato, città in cui risiedono i genitori, l'ospedale Di Venere di Bari dove si è consumata la tragedia e Molfetta, città d'origine del padre e città dell'avvocato Felice Petruzzella che assiste la coppia. Un'intervista certamente difficile per i genitori, che ancora si chiedono il perché del presunto bisticcio tra i medici per la sala operatoria di Medicina Generale dell'ospedale, il ritardo di intervento per il parto cesareo e soprattutto il muro di silenzio dietro cui la struttura sanitaria e il personale si sono trincerati.
Un muro di silenzio di fronte a cui si è dovuto scontrare anche l'inviato Golia la cui visita presso il nosocomio è stata "accompagnata" dall'arrivo di forze dell'ordine. Intanto lo scorso febbraio si sono concluse le indagini preliminari che attualmente vede indagati i medici e personale con l'accusa di omicidio colposo e concorso in omicidio.
Di tutto questo resta il dolore di due genitori e una culla vuota.