Blitz antimafia, in carcere Giacomo Olivieri. Ai domiciliari la moglie, la consigliera comunale Lorusso
Nomi eccellenti tra i 130 arresti della polizia di Stato, l'accusa è di ingerenza elettorale politico-mafiosa alle amministrative 2019
lunedì 26 febbraio 2024
10.15
Ci sono i nomi di Giacomo Oliveri, ex consigliere regionale, e della moglie Maria Carmen Lorusso, attuale consigliera comunale a Bari, tra le persone coinvolte nel blitz della polizia di Stato che ha portato questa mattina all'arresto di 130 persone.
L'accusa per entrambi è di "ingerenza elettorale politico-mafiosa, in particolare di consorterie criminali di stampo mafioso, nelle consultazioni amministrative per le elezione comunali di Bari, del 26 maggio 2019".
Lorusso nel 2019 partecipò alle elezioni di Bari con la lista "Di Rella Sindaco", per passare poi alla maggioranza di centrosinistra. Il marito Giacomo Olivieri avrebbe fatto da tramite in quanto, secondo la Dda di Bari, «organizzava e sosteneva la sua campagna elettorale facendo ricorso a consensi ottenuti da soggetti appartenenti o comunque contigui ad associazioni mafiose». Olivieri avrebbe fatto «accordi con soggetti mafiosi o comunque intranei alle organizzazioni di stampo associativo mafioso egemoni nelle varie aree cittadine - promettendo loro denaro e/o altre utilità».
Nei guai anche il padre di Lorusso, l'oncologo Vito, ex primario all'ospedale oncologico cittadino, e arrestato qualche mese fa per lo scandalo delle estorsioni ai suoi pazienti dell'Irccs.
L'accusa per entrambi è di "ingerenza elettorale politico-mafiosa, in particolare di consorterie criminali di stampo mafioso, nelle consultazioni amministrative per le elezione comunali di Bari, del 26 maggio 2019".
Lorusso nel 2019 partecipò alle elezioni di Bari con la lista "Di Rella Sindaco", per passare poi alla maggioranza di centrosinistra. Il marito Giacomo Olivieri avrebbe fatto da tramite in quanto, secondo la Dda di Bari, «organizzava e sosteneva la sua campagna elettorale facendo ricorso a consensi ottenuti da soggetti appartenenti o comunque contigui ad associazioni mafiose». Olivieri avrebbe fatto «accordi con soggetti mafiosi o comunque intranei alle organizzazioni di stampo associativo mafioso egemoni nelle varie aree cittadine - promettendo loro denaro e/o altre utilità».
Nei guai anche il padre di Lorusso, l'oncologo Vito, ex primario all'ospedale oncologico cittadino, e arrestato qualche mese fa per lo scandalo delle estorsioni ai suoi pazienti dell'Irccs.