Bosch, a rischio lo stabilimento di Bari?

Uilm: «Gli errori politici mettono a repentaglio migliaia di posti di lavoro nel diesel»

mercoledì 20 febbraio 2019
Duemila posti di lavoro e uno stabilimento a rischio a Bari. Stando a quanto scrive in una nota Uilm Bari la situazione per l'azienda e per i suoi dipendenti sarebbero in pericolo a causa delle politiche portate avanti dal governo.

«Gli errori politici mettono a repentaglio migliaia di posti di lavoro nel diesel - scrivono da Uilm - Il futuro dello stabilimento Bosch di Bari, dove lavorano duemila persone, dipende in gran parte dalle scelte politiche che si faranno in Italia e in Europa sul settore automotive. Del resto il problema riguarda tutta l'industria del diesel, che oggi in Italia offre occupazione in modo diretto a 50 mila lavoratori e in modo indiretto a circa 150 mila».

«Lo sforzo di sostenere lo stabilimento di Bari - prosegue la nota - anche attraverso l'allocazione di nuove produzioni non legate al diesel, nell'ambito di una solidarietà intra gruppo, prosegue secondo quanto auspicato, ma non è purtroppo sufficiente a saturare occupazione e impianti, poiché la produzione diesel continua a calare a causa delle scelte politiche che lo stanno disincentivando oltre misura».

«La situazione di Bari - concludono - è quindi esemplificativa di una dinamica più generale: la frettolosa corsa della politica europea e italiana verso la elettrificazione favorisce l'industria asiatica e criminalizza ingiustificatamente la motorizzazione diesel, che attualmente garantisce emissioni di CO2 addirittura del 20% inferiori a quelle delle altre propulsioni, se si tiene in considerazione l'intero ciclo di vita del prodotto».