Bosch prima crisi causata dal passaggio all'elettrico, Confindustria: «Accelerazione troppo repentina»
Sono 700 gli esuberi previsti, Fontana: «Individuare una strategia nazionale di riconversione urgente e misure e soluzioni straordinarie»
giovedì 27 gennaio 2022
15.22
È scoppiata oggi a Bari la prima crisi aziendale in Italia causata dal passaggio all'auto elettrica. La Bosch di Bari dove nacque il common rail ha comunicato alla Regione Puglia 700 esuberi.
«La transizione verso l'auto elettrica ha avuto un'accelerazione troppo repentina, che sta schiacciando tutta l'industria automobilistica. La difficile prospettiva rappresentata da Bosch a Bari è conseguenza di questa veloce trasformazione del mercato e di politiche europee drastiche, che penalizzano l'Italia più di altri Paesi, perché l'Italia è la seconda realtà manifatturiera d'Europa», ha dichiarato il presidente di Confindustria Bari Bat e Confindustria Puglia Sergio Fontana alla notizia dei 700 esuberi annunciati dalla Bosch di Bari.
«Questo non significa che dobbiamo arrenderci alla storia, ma dobbiamo attrezzarci per cavalcare il cambiamento. La Bosch infatti sta facendo la sua parte. In soli 4 anni ha messo a punto ben 7 nuovi prodotti ed è pronta a intraprendere una coraggiosa riconversione. Per sostenere questa sfida, però, la Bosch deve poter contare su politiche industriali adeguate. Chiediamo, per questo, alla Regione di mettere in campo, con Confindustria e con i sindacati, tutti i mezzi oggi a disposizione per conciliare riconversione e sostenibilità sociale, ma soprattutto chiediamo alla Regione di portare la questione al MISE, per individuare una strategia nazionale di riconversione urgente e misure e soluzioni straordinarie per la Bosch e per tutto il settore Automotive del Paese alle prese con una crisi epocale».
«La transizione verso l'auto elettrica ha avuto un'accelerazione troppo repentina, che sta schiacciando tutta l'industria automobilistica. La difficile prospettiva rappresentata da Bosch a Bari è conseguenza di questa veloce trasformazione del mercato e di politiche europee drastiche, che penalizzano l'Italia più di altri Paesi, perché l'Italia è la seconda realtà manifatturiera d'Europa», ha dichiarato il presidente di Confindustria Bari Bat e Confindustria Puglia Sergio Fontana alla notizia dei 700 esuberi annunciati dalla Bosch di Bari.
«Questo non significa che dobbiamo arrenderci alla storia, ma dobbiamo attrezzarci per cavalcare il cambiamento. La Bosch infatti sta facendo la sua parte. In soli 4 anni ha messo a punto ben 7 nuovi prodotti ed è pronta a intraprendere una coraggiosa riconversione. Per sostenere questa sfida, però, la Bosch deve poter contare su politiche industriali adeguate. Chiediamo, per questo, alla Regione di mettere in campo, con Confindustria e con i sindacati, tutti i mezzi oggi a disposizione per conciliare riconversione e sostenibilità sociale, ma soprattutto chiediamo alla Regione di portare la questione al MISE, per individuare una strategia nazionale di riconversione urgente e misure e soluzioni straordinarie per la Bosch e per tutto il settore Automotive del Paese alle prese con una crisi epocale».