Bari, bottiglie di birra con ecstasy. Tre arresti
DDA scova traffico internazionale di sostanze stupefacenti dalla Germania all'Italia
sabato 23 novembre 2019
10.27
Bottiglie di birra che in realtà celavano, all'interno, sostanza stupefacente del tipo ecstasy in forma liquida. Personale della Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Bari, nell'ambito di una articolata indagine su un traffico di sostanze stupefacenti del tipo ecstasy, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, ha proceduto all'arresto di CHIEFFO Angelo, di anni 54, SCHIAVONE Angelo di anni 35, e DI CANDIA Luca, di anni 38 -quest'ultimo sottoposto a fermo di indiziato di delitto, disposto dalla Procura Distrettuale Antimafia, successivamente tramutato in ordinanza di custodia cautelare in carcere dal Giudice delle Indagini Preliminari - poiché ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
L'input all'operazione in esame è stato fornito da una segnalazione pervenuta a metà dello scorso ottobre dal Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, il quale ha avvertito che presso la dogana di Dresda (Germania) era fermo un pacco contente bottiglie di birra che in realtà celavano, all'interno, sostanza stupefacente del tipo ecstasy in forma liquida, destinato ad un individuo dimorante in Bari, CHIEFFO Angelo. Previa preliminare autorizzazione della Direzione Distrettuale Antimafia, la Squadra Mobile ha preso contatti con gli uffici investigativi tedeschi e, grazie al canale di cooperazione ed alla supervisione del Servizio Centrale Operativo, che ha dato autorizzazione all'avvio di attività sotto copertura, personale di Polizia della Dogana di Dresda ha trasportato a Bari le bottiglie consegnandole a personale della Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Bari.
Le 4 bottiglie di birra contenevano, come effettivamente confermato dalle analisi del Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica, altrettanti litri di ecstasy, nello specifico 707.455 milligrammi di sostanza liquida connotati dal principio attivo di MDMA, che avrebbero consentito di ricavare n. 4.716 dosi, che a loro volta immesse sul mercato avrebbero fruttato un illecito guadagno di circa centocinquantamila euro.
Giusta disposizione dell'Autorità Giudiziaria, sono stati attivati articolati servizi tecnici al fine di monitorare costantemente il pacco una volta organizzata consegna attraverso un agente undercover. È stato possibile capire che CHIEFFO Angelo non era il reale destinatario della merce ma un semplice intermediario che si era offerto a prestare il suo nome ed indirizzo per la consegna, in cambio di poche centinaia di euro. Recapitato il pacco questi, non arrestato nell'immediatezza per non pregiudicare gli esiti dell'operazione in corso, si è compreso che le bottiglie erano destinate al nipote SCHIAVONE Angelo. Proprio nel momento in cui gli investigatori hanno colto il passaggio del pacco dalle mani del CHIEFFO e quelle dello SCHIAVONE sono intervenuti ed hanno arrestato quest'ultimo per detenzione e traffico di sostanze stupefacenti.
L'intervento della Polizia è stato necessario per evitare che il pacco contenente le bottiglie di ecstasy potesse disperdersi in ulteriori canali non più monitorabili e che, la sostanza stupefacente venisse immessa sul mercato. Successivamente le indagini della Sezione Antidroga della Squadra Mobile sono riuscite comunque a mettere in evidenza che il destinatario finale della droga era un terzo soggetto, DI CANDIA Luca, già noto alle Forze di Polizia per vecchi precedenti per detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
Gli esiti delle attività investigative sono stai condivisi dalla D.D.A. di Bari che ha prontamente emesso sia il differimento di arresto per il CHIEFFO che il provvedimento di fermo di indiziato di delitto per il DI CANDIA.
Al momento dell'esecuzione, nel corso delle perquisizioni, presso l'abitazione di Luca DI CANDIA sono stati rinvenuti ulteriori 500 grammi di marijuana oltre ad alambicchi e misurini graduati per la trasformazione ed il confezionamento della sostanza stupefacente finita.
Ad oggi l'organizzatore del traffico internazionale di sostanze stupefacenti DI CANDIA si trova recluso nel carcere di Bari, mentre i complici CHIEFFO e SCHIAVONE devono scontare la misura cautelare presso i rispettivi domicili.
L'input all'operazione in esame è stato fornito da una segnalazione pervenuta a metà dello scorso ottobre dal Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, il quale ha avvertito che presso la dogana di Dresda (Germania) era fermo un pacco contente bottiglie di birra che in realtà celavano, all'interno, sostanza stupefacente del tipo ecstasy in forma liquida, destinato ad un individuo dimorante in Bari, CHIEFFO Angelo. Previa preliminare autorizzazione della Direzione Distrettuale Antimafia, la Squadra Mobile ha preso contatti con gli uffici investigativi tedeschi e, grazie al canale di cooperazione ed alla supervisione del Servizio Centrale Operativo, che ha dato autorizzazione all'avvio di attività sotto copertura, personale di Polizia della Dogana di Dresda ha trasportato a Bari le bottiglie consegnandole a personale della Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Bari.
Le 4 bottiglie di birra contenevano, come effettivamente confermato dalle analisi del Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica, altrettanti litri di ecstasy, nello specifico 707.455 milligrammi di sostanza liquida connotati dal principio attivo di MDMA, che avrebbero consentito di ricavare n. 4.716 dosi, che a loro volta immesse sul mercato avrebbero fruttato un illecito guadagno di circa centocinquantamila euro.
Giusta disposizione dell'Autorità Giudiziaria, sono stati attivati articolati servizi tecnici al fine di monitorare costantemente il pacco una volta organizzata consegna attraverso un agente undercover. È stato possibile capire che CHIEFFO Angelo non era il reale destinatario della merce ma un semplice intermediario che si era offerto a prestare il suo nome ed indirizzo per la consegna, in cambio di poche centinaia di euro. Recapitato il pacco questi, non arrestato nell'immediatezza per non pregiudicare gli esiti dell'operazione in corso, si è compreso che le bottiglie erano destinate al nipote SCHIAVONE Angelo. Proprio nel momento in cui gli investigatori hanno colto il passaggio del pacco dalle mani del CHIEFFO e quelle dello SCHIAVONE sono intervenuti ed hanno arrestato quest'ultimo per detenzione e traffico di sostanze stupefacenti.
L'intervento della Polizia è stato necessario per evitare che il pacco contenente le bottiglie di ecstasy potesse disperdersi in ulteriori canali non più monitorabili e che, la sostanza stupefacente venisse immessa sul mercato. Successivamente le indagini della Sezione Antidroga della Squadra Mobile sono riuscite comunque a mettere in evidenza che il destinatario finale della droga era un terzo soggetto, DI CANDIA Luca, già noto alle Forze di Polizia per vecchi precedenti per detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
Gli esiti delle attività investigative sono stai condivisi dalla D.D.A. di Bari che ha prontamente emesso sia il differimento di arresto per il CHIEFFO che il provvedimento di fermo di indiziato di delitto per il DI CANDIA.
Al momento dell'esecuzione, nel corso delle perquisizioni, presso l'abitazione di Luca DI CANDIA sono stati rinvenuti ulteriori 500 grammi di marijuana oltre ad alambicchi e misurini graduati per la trasformazione ed il confezionamento della sostanza stupefacente finita.
Ad oggi l'organizzatore del traffico internazionale di sostanze stupefacenti DI CANDIA si trova recluso nel carcere di Bari, mentre i complici CHIEFFO e SCHIAVONE devono scontare la misura cautelare presso i rispettivi domicili.