Cagne accalappiate a Bari, Lav ed Enpa: «Aiutateci ad aiutarle»

Sono quattro e fanno parte dei famosi branchi che attaccavano le colonie feline, necessario uno spazio all'aperto per loro

giovedì 4 aprile 2019
A cura di La Redazione
Sono settimane che a Bari si parla molto di branchi di cani che attaccano le colonie feline. Diverse le segnalazioni di gatti sbranati e tanta paura tra i cittadini, specie tra i proprietari di mici. Poche tempo fa il consigliere Sisto, a cui il sindaco ha rinnovato la delega speciale per la tutela e benessere degli animali, aveva parlato di alcuni esemplari che erano stati accalappiati, come legge prevede. E ora Lav Bari e Enpa Bari lanciano un appello per aiutare queste quattro cagne, che ora si trovano in canile, e hanno bisogno di non essere tenute rinchiuse, ma di avere anche loro una possibilità.

«Nelle ultime settimane queste quattro cagne - scrivono dalla Lav - provenienti da un campo rom e abituate a vivere libere, sono state accalappiate. La ragione è stata il loro istinto predatorio nei confronti dei gatti. Tuttavia restano dei cani e non è concepibile che debbano scontare una condanna all'ergastolo. La vita in gabbia, già difficile per qualsiasi cane, le sta provando particolarmente. Nel contempo, almeno al momento, non è possibile proporle per un'adozione "tradizionale". Fuggono il contatto umano, alcune di più alcune di meno, e quindi ripetiamo almeno al momento, le tipiche dinamiche di gestione non sono fattibili (condotta al guinzaglio, vita in appartamento, gestione dei bisogni ecc)».

«Sono assolutamente innocue e remissive nei confronti delle persone e compatibili con i loro simili di entrambi i sessi - sottolineano - Cerchiamo per loro uno spazio all'aperto a Bari che provvederemmo a mettere in sicurezza, dove poterle accudire, separandole in due coppie, come erano abituate a vivere. Chiunque voglia metterlo a disposizione a titolo gratuito o oneroso può contattare noi o il Canile Sanitario di BARI o ENPA Bari. In caso sia necessario acquistarlo lanceremo una colletta che speriamo possa raccogliere numerose adesioni»