Cala Ponte di Polignano nel mirino della Finanza. Perquisita anche la Popolare di Bari
Nei guai i quattro imprenditori della famiglia Fusillo, che dovranno rispondere del reato di bancarotta fraudolenta
martedì 2 luglio 2019
12.40
La Guardia di finanza negli uffici delle società Fimco Spa e Maiora Group Spa di Noci, nonché nella sede della Banca popolare di Bari. Gli imprenditori - Emanuele, Vito, Giovanni e Giacomo Fusillo (i primi tre soci e amministratori di Fimco Spa e Maiora Group Spa di Noci) e Giacomo, figlio di Vito, amministratore delegato delle due società - tra dicembre 2016 e luglio 2018 avrebbero dissipato complessi aziendali e partecipazioni societarie tra cui due rami d'azienda costituiti da uno stabilimento balneare in località Losciale a Monopoli e l'Hotel Cala Ponte di Polignano, in favore della società correlata Soiget Srl.
Secondo quanto ricostruito dalla Guardia di Finanza di Bari, coordinate dalla Procura, il cento percento del capitale della Soiget sarebbe poi stato dismesso in favore di Giacomo Fusillo e, ancora, l'intero capitale della Logistica Sud srl sarebbe stato ceduto in favore del fondo "Kant Capital Fund strategic Business Unit PCC Limited", società con sede a Gibilterra. Per queste condotte, i quattro imprenditori devono rispondere di bancarotta fraudolenta. Giacomo Fusillo è accusato anche di autoriciclaggio, per il trasferimento dell'intero capitale di Soiget srl - che sfrutta la distrazione di beni dalla Fimco spa - "nella società unipersonale Sesto Elemento srl in modo da ostacolare - si legge nell'imputazione - l'identificazione della provenienza delittuosa". Giacomo Fusillo detiene l'intero capitale di quest'ultima azienda.
Le indagini del Gruppo Tutela Mercato dei Capitali della Guardia di finanza hanno consentito di far emergere il ruolo della Banca Popolare di Bari quale principale creditore delle imprese sottoposte a procedura concorsuale, risultate esposte con l'istituto di credito per una cifra di poco inferiore ai 140 milioni di Euro, a seguito delle ingenti linee di credito elargite negli anni.
Secondo quanto ricostruito dalla Guardia di Finanza di Bari, coordinate dalla Procura, il cento percento del capitale della Soiget sarebbe poi stato dismesso in favore di Giacomo Fusillo e, ancora, l'intero capitale della Logistica Sud srl sarebbe stato ceduto in favore del fondo "Kant Capital Fund strategic Business Unit PCC Limited", società con sede a Gibilterra. Per queste condotte, i quattro imprenditori devono rispondere di bancarotta fraudolenta. Giacomo Fusillo è accusato anche di autoriciclaggio, per il trasferimento dell'intero capitale di Soiget srl - che sfrutta la distrazione di beni dalla Fimco spa - "nella società unipersonale Sesto Elemento srl in modo da ostacolare - si legge nell'imputazione - l'identificazione della provenienza delittuosa". Giacomo Fusillo detiene l'intero capitale di quest'ultima azienda.
Le indagini del Gruppo Tutela Mercato dei Capitali della Guardia di finanza hanno consentito di far emergere il ruolo della Banca Popolare di Bari quale principale creditore delle imprese sottoposte a procedura concorsuale, risultate esposte con l'istituto di credito per una cifra di poco inferiore ai 140 milioni di Euro, a seguito delle ingenti linee di credito elargite negli anni.