Camilla e Megan tornano a giocare coi bimbi dell'oncoematologia pediatrica a Bari

Riprende la pet therapy al Policlinico dopo lo stop dovuto all'emergenza sanitaria, tornati i cani in corsia

giovedì 16 luglio 2020 14.59
Riprende la pet therapy nel reparto di Oncoematologia pediatrica del Policlinico di Bari. Camilla e Megan, i due cani del progetto Pet Care, sono tornati in corsia tra i piccoli pazienti dopo il lungo stop causato dall'emergenza Covid19.

Le attività promosse dalle associazioni Apleti (Associazione Pugliese per la Lotta contro le Emopatie e i Tumori nell'Infanzia) e Vir Labor si svolgeranno ogni mercoledì in assoluta sicurezza e in rispetto delle misure anticontagio: i due educatori che seguono il progetto sono stati sottoposti a tampone per escludere la presenza dell'infezione da Sars-Cov-2. La pet therapy è stata avviata da quasi due anni all'interno del Policlinico di Bari e ha registrato un grande consenso tra le famiglie dei piccoli degenti di Oncoematologia. In media si tengono 40 sedute al mese destinate ai pazienti da 2 ai 18 anni in regime di day hospital e di ricovero.

«Il progetto Pet Care nasce con l'obiettivo primario di offrire ai bambini in terapie oncologica dei momenti di attività ludica e di svago. Nello specifico mira a contribuire al benessere psicofisico dei piccoli pazienti in terapia e migliorare la loro qualità di vita, fornire un possibile canale di espressione emotiva dei vissuti, proporsi come una terapia integrata nel percorso medico e psicologico», spiegano Chiara Rutigliano, psicologa dell'Apleti, e Teodoro Semeraro, addestratore e comportamentista cinofilo di Vir Labor.

Grazie all'interazione con gli animali si registra un miglioramento delle condizioni emotive, motivazionali e relazionali e del processo riabilitativo dei piccoli malati. «Questi progetti, tra cui la pet therapy, contribuiscono in maniera rilevante a migliorare la qualità della vita dei bambini in particolar modo durante la degenza ospedaliera e a favorire l'accettazione delle cure e la probabilità di guarigione», sottolinea Francesco De Leonardis, dirigente medico dell'Unità operativa di Oncoematologia pediatrica del Policlinico di Bari.