Canile sanitario di Bari, Caradonna e Picaro all'attacco

Per i due consiglieri: "Rischio incendio e condizioni inadeguate al rifugio"

lunedì 18 giugno 2018 15.21
I consiglieri comunali Michele Caradonna e Michele Picaro si sono recati al Canile sanitario di Bari e all'esterno del rifugio a pochi passi, per effettuare un sopralluogo sull'andamento delle attività di gestione e prevenzione da parte del Comune di Bari del fenomeno del randagismo. "Le sterpaglie del rifugio spiega Picaro -sono ovunque si legge nella nota - e determinano uno stato di totale abbandono e incuria, alcuni animali, tra cui anche gatti sono tenuti in gabbie di fortuna artigianali".

Già da diverso tempo il consigliere Michele Caradonna di Fratelli d'Italia si era fatto portavoce di alcune iniziative proposte da associazioni di volontariato del territorio e utili a ridurre il fenomeno del randagismo. Innanzitutto la valorizzazione dell'obbligo di inserire i microchip che assicurano identificazione e registrazione della popolazione canina e poi la necessità di intervenire con le sterilizzazioni.

All'amministrazione comunale è stata richiesta mesi fa proprio da Caradonna copia della documentazione che regola i rapporti tra il Comune e gli enti gestori dei rifugi per cani randagi. "Purtroppo - spiega il consigliere - è emerso che il Comune non indirizza in modo significativo l'attività di tali enti verso una azione di promozione delle adozioni che pure essi attuano con tempi, strumenti e risorse di cui dispongono ma evidentemente insufficienti a raggiungere obiettivi significativi.
Tra gli altri pericoli segnalati: gli incendi.
"Il pericolo incendi, dovuto a una assenza totale del Comune, è quanto mai rilevante per il rifugio - secondo il Consigliere Caradonna - il primo passo sarebbe innanzitutto verificare che gli accordi vigenti che regolano la gestione dei rifugi vengano rispettati e che agli animali vengano assicurate idonee condizioni di cura in ambienti con adeguate condizioni igieniche sanitarie. Poi senza dubbio programmare una politica dell'adozione condivisibile da tutti gli attori coinvolti nella gestione del fenomeno del randagismo ma coordinata dall'amministrazione comunale".

Poi a riguardo della presentazione del nuovo progetto 'Zero cani in canile' come avvenuto al Comune di Viste, il Consigliere Picaro afferma: "Si certo l'iniziativa che ha avuto il suo successo nel Comune di Vieste ha il suo appeal ma non dobbiamo dimenticare che il progetto va adattato alla Città di Bari e per farlo bisogna conoscere il nostro punto di partenza."

"Purtroppo – evidenzia il consigliere Caradonna – devo costatare che le denunce sulle condizioni pessime di gestione dei servizi di ricovero sono rimaste inascoltate e da parte dell'amministrazione. Non c'è stato stato mai un grande interesse verso la tematica del fenomeno del randagismo, pur investendo notevoli cifre è stata fin ora completamente assente una attività di controllo dei servizi erogati dagli enti convenzionati. Perciò prima di procedere con gli annunci in grande stile di belle iniziative dai nomi accattivanti, che traducono in "progetto" le azioni che i Comuni hanno il dovere di effettuare, bisogna dirlo con forza e chiarezza che la prima azione da fare, qui a Bari, è garantire la sicurezza agli animali attualmente ricoverati presso le strutture comunali o in convenzione con il Comune".