Caos giustizia a Bari, tre giorni di sciopero e un corteo
Manifestazione organizzata da UCPI per sensibilizzare sulla situazione degli uffici giudiziari cittadini
domenica 24 giugno 2018
Tre giorni di sciopero previsti a partire da domani e un corteo martedì mattina a Bari per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla grave situazione della giustizia barese. Ad organizzare il corteo che partirà da piazza De Nicola, sede del tribunale civile, l'UCPI - Unione Camere Penali Italiane. Una manifestazione a cui sono invitati a partecipare tutti gli addetti ai lavori del settore giustizia, non solo coloro cbe si occupano di penale. E anche in aperto contrasto con la decisione del ministro Bonafede di sospendere tutti i processi penali, compresa la prescrizione, fino al 30 settembre.
«Vanno tolti i cerotti e le bende perché il malato sembri guarito - scrive UCPI in una nota - Così il Ministro della Giustizia affronta il problema. Rimosse le tende, segno antiestetico e troppo visibile di una patologia cui non si sa porre rimedio, il malato viene dichiarato guarito per decreto. Sospesi i termini di prescrizione, si salvano i processi in corso e così il malato può morire serenamente. Questa la logica che governa l'intervento del Ministro Bonafede. Un insieme di assurdità interventista e di incauto interventismo. Sospendere la prescrizione "fino a quando non cesserà la causa della sospensione" (ovvero il disastro causato dal Ministero stesso) significa impedire per anni il regolare esercizio della giustizia penale e del lavoro degli Avvocati, sottrarre ai cittadini, indagati, imputati e persone offese, ed alla collettività intera, ogni aspettativa di effettivo riconoscimento dei diritti e delle garanzie che l'ordinamento e la costituzione gli riconoscono. Se simili iniziative possono essere giustificate nel caso di vere e proprie "calamità naturali", quando le cause del disastro siano da attribuirsi all'incuria, ai ritardi, alle colpevoli omissioni di un Ministero, il rimedio risulta davvero irragionevole e si trasforma in un ribaltamento del senso comune: anziché rimuovere al più presto le cause del male se ne rimuovono gli effetti, spegnendo così i riflettori sulle responsabilità antiche ed attuali che stanno annientando la giustizia penale barese e dell'intero distretto. Martedì 26 giugno i penalisti italiani e la giunta dell'UCPI saranno a Bari per contrastare questa politica ministeriale, fatta di slogan e di finta attenzione per i problemi del Paese, e che fornisce risposte populiste e demagogiche, ignorando del tutto le reali esigenze della collettività e calpestando la dignità di chi, come gli avvocati penalisti, da sempre si batte per una giustizia più giusta».
Il programma della manifestazione, ancora provvisorio, dovrebbe vedere alle 9.30 l'incontro dei manifestanti di fronte al Palazzo di Giustizia in piazza De Nicola. Alle 10 previsti i saluti istituzionali, con l'introduzione a cura del presidente della Camera Penale di Bari e del presidente dell'Ordine degli Avvocati di Bari. Di seguito gli interventi della giunta UCPI, di ANM, dei parlamentari invitati presenti e dei rappresentanti nazionali delle altre associazioni forensi. Conclusioni del presidente UCPI. Poi ci sarà un corteo che dalla piazza giungerà percorrendo corso Mazzini e corso della Carboneria fino alla tendopoli allestita nel parcheggio del palazzo di giustizia inagibile in via Nazariantz.
«Vanno tolti i cerotti e le bende perché il malato sembri guarito - scrive UCPI in una nota - Così il Ministro della Giustizia affronta il problema. Rimosse le tende, segno antiestetico e troppo visibile di una patologia cui non si sa porre rimedio, il malato viene dichiarato guarito per decreto. Sospesi i termini di prescrizione, si salvano i processi in corso e così il malato può morire serenamente. Questa la logica che governa l'intervento del Ministro Bonafede. Un insieme di assurdità interventista e di incauto interventismo. Sospendere la prescrizione "fino a quando non cesserà la causa della sospensione" (ovvero il disastro causato dal Ministero stesso) significa impedire per anni il regolare esercizio della giustizia penale e del lavoro degli Avvocati, sottrarre ai cittadini, indagati, imputati e persone offese, ed alla collettività intera, ogni aspettativa di effettivo riconoscimento dei diritti e delle garanzie che l'ordinamento e la costituzione gli riconoscono. Se simili iniziative possono essere giustificate nel caso di vere e proprie "calamità naturali", quando le cause del disastro siano da attribuirsi all'incuria, ai ritardi, alle colpevoli omissioni di un Ministero, il rimedio risulta davvero irragionevole e si trasforma in un ribaltamento del senso comune: anziché rimuovere al più presto le cause del male se ne rimuovono gli effetti, spegnendo così i riflettori sulle responsabilità antiche ed attuali che stanno annientando la giustizia penale barese e dell'intero distretto. Martedì 26 giugno i penalisti italiani e la giunta dell'UCPI saranno a Bari per contrastare questa politica ministeriale, fatta di slogan e di finta attenzione per i problemi del Paese, e che fornisce risposte populiste e demagogiche, ignorando del tutto le reali esigenze della collettività e calpestando la dignità di chi, come gli avvocati penalisti, da sempre si batte per una giustizia più giusta».
Il programma della manifestazione, ancora provvisorio, dovrebbe vedere alle 9.30 l'incontro dei manifestanti di fronte al Palazzo di Giustizia in piazza De Nicola. Alle 10 previsti i saluti istituzionali, con l'introduzione a cura del presidente della Camera Penale di Bari e del presidente dell'Ordine degli Avvocati di Bari. Di seguito gli interventi della giunta UCPI, di ANM, dei parlamentari invitati presenti e dei rappresentanti nazionali delle altre associazioni forensi. Conclusioni del presidente UCPI. Poi ci sarà un corteo che dalla piazza giungerà percorrendo corso Mazzini e corso della Carboneria fino alla tendopoli allestita nel parcheggio del palazzo di giustizia inagibile in via Nazariantz.