È caos scuola in Puglia, nuovo ricorso al Tar
A proporlo di nuovo il Codacons Lecce dopo l'emanazione dell'ultima ordinanza Emiliano
mercoledì 24 febbraio 2021
18.30
Il Codacons Lecce ha di nuovo deciso di ricorrere al Tar contro l'ultima ordinanza di Emiliano sulla scuola emanata ieri in tarda serata.
«Il Tar - scrivono in una nota - con l'ultimo decreto con cui ha sospeso l'ordinanza del Presidente Regionale n. 56/2021 ha chiaramente definito come il perimetro di operatività dei Governatori trova un suo ineludibile limite negli standards minimi fissati a livello nazionale. Tale decisione si pone sul solco delle recenti decisioni dei Giudici Amministrativi (TAR Lombardia e TAR Campania) tesi a limitare decisioni abnorme, immotivate ed ingiustificate da parte di Presidenti Regionali che sembrano utilizzare la scuola per coprire altre inefficienze ed incapacità di gestione della cosa pubblica. Il pervicace reiteramento di Ordinanze su Ordinanze, elusive di ben due Decisioni dei Giudici Amministrativi, è un unicum che rasenta l'illecito penale. Neanche il Presidente della Campania De Luca (che pure ha fatto una grande battagli su questo tema) è giunto ad un tale irriguardoso, incomprensibile ed inammissibile comportamento che, oltre a produrre grande confusione negli uffici scolastici, tra i genitori danneggia irrimediabilmente gli studenti di tutta la Puglia».
«Dinanzi a questo comportamento irriguardoso - proseguono - nei confronti dei giudici amministrativi e delle loro decisioni e dinanzi al colpevole silenzio delle istituzioni nazionali il Codacons di Lecce è costretto ad un ulteriore ennesimo ricorso avverso l'ultima Ordinanza del Presidente Emiliano che altro non fa che reiterare il contenuto della precedente Ordinanza già sospesa in via cautelare dal Tar. Contestualmente l'associazione ha deciso di diffidare l'assessore all'Istruzione della Regione Puglia, il Ministro all'istruzione e i competenti Organi Regionali dal garantire gli standard educativi fissati dallo Stato nel pieno rispetto di quanto stabilità dl TAR Bari nell'ultimo decreto di sospensione reso inaudita altera parte».
«Chiediamo al Presidente Emiliano:
Dove sono i piani dei trasporti provinciali che garantiscano la mobilità degli studenti in piena sicurezza?
Se predisposti come sono stati concretamente attuati?
Se si in quali termini?
Ha verificato e se si con quali strumenti che all'interno delle scuole fossero adeguatamente attuate le linee guida nazionali di contenimento della epidemia?
Se tali linee guida sono state ritenute inidonee, ne ha mai contestato la valenza scientifica in sede nazionale? E se si con quali strumenti? E che tipo di risposta ha ottenuto dal Ministero?
Cosa ha fatto da settembre ad oggi la Regione Puglia per garantire il diritto all'istruzione dei ragazzi pugliesi in termini di adeguamento delle strutture e potenziamento dei servizi di sanificazione degli ambienti scolastici?
Cosa ha fatto soprattutto con riferimento al potenziamento della rete infrastrutturale di connessione? Ha, la Regione Puglia garantito a tutti gli studenti in DAD pari diritto di accesso alla didattica a distanza con particolare riferimento alle situazioni di emarginazione sociale, difficoltà familiari, residenti in zone disagiate e/o periferiche rispetto alle città ed ai paesi? E se si con quali strumenti e con quali azioni concrete?
Perché e su quali dati scientifici la Regione Puglia ritiene che i ragazzi a scuola (secondo le direttive nazionali e nel rispetto dei relativi protocolli) con mascherine indossate – ambienti arieggiati e sanificati – distanziamento obbligatoria, corrano più rischi dello stare per esempio nei centri commerciali o al bar.
Ha verificato la Regione Puglia le percentuali di abbandono scolastico durante il periodo pandemico nelle scuole operanti sul territorio regionale? E infine
Considerato gli studenti non sono vaccinabili che tipo di iniziative la Regione Puglia ha messo in campo (oltre alla chiusura delle scuole) per evitare il diffondersi della c.d. variante inglese?»
«Il Tar - scrivono in una nota - con l'ultimo decreto con cui ha sospeso l'ordinanza del Presidente Regionale n. 56/2021 ha chiaramente definito come il perimetro di operatività dei Governatori trova un suo ineludibile limite negli standards minimi fissati a livello nazionale. Tale decisione si pone sul solco delle recenti decisioni dei Giudici Amministrativi (TAR Lombardia e TAR Campania) tesi a limitare decisioni abnorme, immotivate ed ingiustificate da parte di Presidenti Regionali che sembrano utilizzare la scuola per coprire altre inefficienze ed incapacità di gestione della cosa pubblica. Il pervicace reiteramento di Ordinanze su Ordinanze, elusive di ben due Decisioni dei Giudici Amministrativi, è un unicum che rasenta l'illecito penale. Neanche il Presidente della Campania De Luca (che pure ha fatto una grande battagli su questo tema) è giunto ad un tale irriguardoso, incomprensibile ed inammissibile comportamento che, oltre a produrre grande confusione negli uffici scolastici, tra i genitori danneggia irrimediabilmente gli studenti di tutta la Puglia».
«Dinanzi a questo comportamento irriguardoso - proseguono - nei confronti dei giudici amministrativi e delle loro decisioni e dinanzi al colpevole silenzio delle istituzioni nazionali il Codacons di Lecce è costretto ad un ulteriore ennesimo ricorso avverso l'ultima Ordinanza del Presidente Emiliano che altro non fa che reiterare il contenuto della precedente Ordinanza già sospesa in via cautelare dal Tar. Contestualmente l'associazione ha deciso di diffidare l'assessore all'Istruzione della Regione Puglia, il Ministro all'istruzione e i competenti Organi Regionali dal garantire gli standard educativi fissati dallo Stato nel pieno rispetto di quanto stabilità dl TAR Bari nell'ultimo decreto di sospensione reso inaudita altera parte».
«Chiediamo al Presidente Emiliano:
Dove sono i piani dei trasporti provinciali che garantiscano la mobilità degli studenti in piena sicurezza?
Se predisposti come sono stati concretamente attuati?
Se si in quali termini?
Ha verificato e se si con quali strumenti che all'interno delle scuole fossero adeguatamente attuate le linee guida nazionali di contenimento della epidemia?
Se tali linee guida sono state ritenute inidonee, ne ha mai contestato la valenza scientifica in sede nazionale? E se si con quali strumenti? E che tipo di risposta ha ottenuto dal Ministero?
Cosa ha fatto da settembre ad oggi la Regione Puglia per garantire il diritto all'istruzione dei ragazzi pugliesi in termini di adeguamento delle strutture e potenziamento dei servizi di sanificazione degli ambienti scolastici?
Cosa ha fatto soprattutto con riferimento al potenziamento della rete infrastrutturale di connessione? Ha, la Regione Puglia garantito a tutti gli studenti in DAD pari diritto di accesso alla didattica a distanza con particolare riferimento alle situazioni di emarginazione sociale, difficoltà familiari, residenti in zone disagiate e/o periferiche rispetto alle città ed ai paesi? E se si con quali strumenti e con quali azioni concrete?
Perché e su quali dati scientifici la Regione Puglia ritiene che i ragazzi a scuola (secondo le direttive nazionali e nel rispetto dei relativi protocolli) con mascherine indossate – ambienti arieggiati e sanificati – distanziamento obbligatoria, corrano più rischi dello stare per esempio nei centri commerciali o al bar.
Ha verificato la Regione Puglia le percentuali di abbandono scolastico durante il periodo pandemico nelle scuole operanti sul territorio regionale? E infine
Considerato gli studenti non sono vaccinabili che tipo di iniziative la Regione Puglia ha messo in campo (oltre alla chiusura delle scuole) per evitare il diffondersi della c.d. variante inglese?»