Carrassi, picchia la moglie disabile. Scatta l'obbligo di allontanamento

La donna aveva chiesto al marito di restare in casa per aiutarla, subendo l'ennesima violenza dall'inizio dell'inizio della malattia

martedì 18 agosto 2020 13.53
Nei giorni scorsi la Polizia di Stato ha eseguito il provvedimento nei confronti di un uomo della misura cautelare dell'allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla moglie, emesso dal Gip del Tribunale di Bari. L'accusa è di aver commesso atti di violenza ai danni della moglie disabile.

L'attività scaturisce da un'indagine attivata dai poliziotti del commissariato Bari-Nuova/Carrassi dopo un intervento effettuato la sera del 9 luglio scorso quando gli agenti della squadra volanti della Questura di Bari sono intervenuti in un appartamento sito nel quartiere Carrassi, poiché lì era stata segnalata la presenza di una persona disabile che aveva chiesto aiuto in quanto vittima di violenze.

Giunti sul posto, gli operatori hanno constatato che la donna, costretta nella sua carrozzina, presentava una escoriazione alla tempia, oltre ad una lieve tumefazione dell'arcata sopraciliare; la donna ha riferito agli agenti che qualche ora prima il marito, indispettito dal fatto di essere stato da lei contattato più volte affinché rientrasse a casa per aiutarla, l'aveva colpita con una manata al volto rompendole sul viso gli occhiali indossati, provocandole quelle lesioni. La donna ha raccontato che, da almeno sei anni, momento in cui si è ammalata, era purtroppo vittima delle violenze sia fisiche che verbali del marito.

Trasportata al pronto soccorso del Policlinico di Bari, la vittima si è aperta con gli agenti e i sanitari, narrando dei numerosissimi episodi di gravi violenze fisiche subite e delle minacce di morte ricevute dal marito e della paura per la propria incolumità che fino ad allora l'aveva costretta a non denunciare i fatti.

Il giorno successivo la donna si è finalmente decisa a sporgere querela nei confronti del coniuge, confermando quanto già rappresentato e aggiungendo che le violenze si protraevano ormai dal 2014, in particolare, dalla data in cui era rimasta disabile a seguito di un attacco ipertensivo e alla rottura di un vaso sanguigno nel cervello, verificatosi dopo essere stata malmenata dal marito con schiaffi e pugni al volto.

Ha specificato, infatti, che stordita si era messa nel letto, e che senza rendersene conto, era caduta per terra sbattendo violentemente la parte destra della testa sul pavimento, rimanendo in coma per cinque mesi.