Caso di bullismo si trasforma in stalking, condannato 50enne a Bari
L'uomo avrebbe perseguitato la mamma di una compagna di classe della figliastra dopo un'aggressione
lunedì 13 febbraio 2023
20.35
Ha ricevuto una condanna a due anni e sei mesi di reclusione con l'accusa di stalking il patrigno di una studentessa 14enne dell'istituto professionale Majorana di Bari, la quale lo scorso gennaio sarebbe stata vittima di un'aggressione da parte dalla mamma della compagna di scuola che aveva bullizzato.
L'uomo è finito a processo perché, secondo la Procura di Bari, avrebbe perseguitato la donna che, per porre fine ai continui atti di bullismo ai danni di sua figlia, avrebbe aggredito la sua 'figliastra' bulla, colpendola con una testata.
Come ricostruisce l'agenzia di stampa Ansa, da quel giorno il 50enne Domenico Galletta avrebbe cominciato a perseguitare la donna con ripetute telefonate, minacce e appostamenti sotto casa; per tutti questi episodi l'uomo è stato rinviato a giudizio per stalking. Oggi il giudice monocratico Angelica Passarella lo ha condannato a due anni e sei mesi, oltre che al risarcimento del danno alle persone offese per 5mila euro ciascuna come provvisionale immediatamente esecutiva, accogliendo così le richieste pm Marcello Barbanante, che aveva chiesto due anni di reclusione, e del legale delle parti civili, Roberto Loizzo. In aula Galletta si era difeso ammettendo di aver minacciato la donna una sola volta, con una telefonata.
«Le altre volte è stata lei a chiamarmi - ha detto - per chiedermi di ritirare la denuncia» presentata dopo l'aggressione alla presunta bulla. L'uomo ha anche dichiarato di non aver mai seguito né la donna né sua figlia. Per lui il difensore Massimo Fusco aveva chiesto l'assoluzione o, in subordine, la concessione delle attenuanti generiche vista l'ammissione degli addebiti durante il processo, oltre alla cancellazione dell'aggravante di aver agito nei confronti di una minorenne.
L'uomo è finito a processo perché, secondo la Procura di Bari, avrebbe perseguitato la donna che, per porre fine ai continui atti di bullismo ai danni di sua figlia, avrebbe aggredito la sua 'figliastra' bulla, colpendola con una testata.
Come ricostruisce l'agenzia di stampa Ansa, da quel giorno il 50enne Domenico Galletta avrebbe cominciato a perseguitare la donna con ripetute telefonate, minacce e appostamenti sotto casa; per tutti questi episodi l'uomo è stato rinviato a giudizio per stalking. Oggi il giudice monocratico Angelica Passarella lo ha condannato a due anni e sei mesi, oltre che al risarcimento del danno alle persone offese per 5mila euro ciascuna come provvisionale immediatamente esecutiva, accogliendo così le richieste pm Marcello Barbanante, che aveva chiesto due anni di reclusione, e del legale delle parti civili, Roberto Loizzo. In aula Galletta si era difeso ammettendo di aver minacciato la donna una sola volta, con una telefonata.
«Le altre volte è stata lei a chiamarmi - ha detto - per chiedermi di ritirare la denuncia» presentata dopo l'aggressione alla presunta bulla. L'uomo ha anche dichiarato di non aver mai seguito né la donna né sua figlia. Per lui il difensore Massimo Fusco aveva chiesto l'assoluzione o, in subordine, la concessione delle attenuanti generiche vista l'ammissione degli addebiti durante il processo, oltre alla cancellazione dell'aggravante di aver agito nei confronti di una minorenne.