Caso Punta Perotti, la Corte d'Appello di Bari dice no ai danni da demolizione
Secondo il tribunale la famiglia Matarrese non avrebbe dovuto guadagnare perché quei terreni non erano edificabili
martedì 3 settembre 2019
11.27
Si riapre il caso relativo alla demolizione del complesso edilizio di Punta Perotti, nel 2006: la terza sezione civile della Corte di Appello di Bari ha revocato uno dei quesiti posti ai consulenti tecnici chiamati a quantificare gli eventuali danni subiti dalla Sud Fondi, società della famiglia Matarrese che aveva costruito i palazzi realizzati sul lungomare sud di Bari, poi dichiarati abusivi.
La Corte d'Appello di Bari ha revocato il quesito relativo ai possibili ricavi futuri che Sud Fondi, proprietaria di gran parte dei suoli dove sorgeva il complesso Punta Perotti, avrebbe guadagnato se i palazzi non fossero stati demoliti, quantificati dai legali della famiglia Matarrese in circa 150 milioni di euro sugli oltre 460 milioni chiesti di risarcimento a Regione Puglia e Comune di Bari per l'abbattimento.
L'ordinanza evidenzia che il risarcimento di quei presunti utili «Equivarrebbe a un indebito riconoscimento di un profitto scaturito direttamente da un'attività, materiale e negoziale, di cui è stata definitivamente accertata l'oggettiva illiceità penale». In sintesi, il tribunale barese stabilisce che i suoli dove sorgeva Punta Perotti non erano edificabili.
La Corte d'Appello di Bari ha revocato il quesito relativo ai possibili ricavi futuri che Sud Fondi, proprietaria di gran parte dei suoli dove sorgeva il complesso Punta Perotti, avrebbe guadagnato se i palazzi non fossero stati demoliti, quantificati dai legali della famiglia Matarrese in circa 150 milioni di euro sugli oltre 460 milioni chiesti di risarcimento a Regione Puglia e Comune di Bari per l'abbattimento.
L'ordinanza evidenzia che il risarcimento di quei presunti utili «Equivarrebbe a un indebito riconoscimento di un profitto scaturito direttamente da un'attività, materiale e negoziale, di cui è stata definitivamente accertata l'oggettiva illiceità penale». In sintesi, il tribunale barese stabilisce che i suoli dove sorgeva Punta Perotti non erano edificabili.