Cassa Prestanza a Bari, Melini abbandona il consiglio in segno di protesta
La consigliera e candidata sindaco: «Il mio gesto per prendere le distanze da chi continua a prendere in giro i dipendenti comunali»
sabato 23 febbraio 2019
16.07
A Bari nel pomeriggio di ieri si è riunito il consiglio comunale. E all'apertura la consigliera Irma Melini ha letto una sua nota con cui criticava quanto fatto finora sulla Cassa Prestanza e per protesta contro quella che lei stessa ha definito "l'inerzia del sindaco" ha abbandonato l'aula.
«Nella seduta di consiglio comunale dello scorso 11 dicembre - dichiara Melini - su mia proposta, sono state approvate due delibere su Cassa Prestanza, ovvero una che prevede di liquidare la buonuscita di Cassa Prestanza per i dipendenti già andati in pensione e l'altra che impegna il sindaco a ripristinare il prelievo della quota di Cassa Prestanza affinché la stessa non muoia prima che si individuino altre soluzioni per riconoscere il maturato a chi ha versato fino ad oggi. Sono trascorsi più di due mesi e, non solo il sindaco non si è impegnato come il consiglio comunale ha richiesto, non solo non si è opposto con i numeri della sua maggioranza all'approvazione di quell'impegno, come avrebbe potuto fare, ma per di più alla mia richiesta di chiarimenti non si è degnato nemmeno di rispondere».
«Per questo motivo per il quale io oggi (ieri ndr) - prosegue - a causa di questi comportamenti, ho chiesto la formale censura del primo cittadino e motivo per cui, dopo aver spiegato le mie ragioni, abbandonerò l'Aula, perché ritengo che questa Amministrazione stia esautorando il Consiglio anche della prerogativa di poter decidere sul riconoscimento di meri diritti quesiti. Abbandono per prendere le distanze da chi continua a prendere in giro i dipendenti comunali, sperando che le promesse lo salvino ancora in vista delle elezioni di maggio».
«Nella seduta di consiglio comunale dello scorso 11 dicembre - dichiara Melini - su mia proposta, sono state approvate due delibere su Cassa Prestanza, ovvero una che prevede di liquidare la buonuscita di Cassa Prestanza per i dipendenti già andati in pensione e l'altra che impegna il sindaco a ripristinare il prelievo della quota di Cassa Prestanza affinché la stessa non muoia prima che si individuino altre soluzioni per riconoscere il maturato a chi ha versato fino ad oggi. Sono trascorsi più di due mesi e, non solo il sindaco non si è impegnato come il consiglio comunale ha richiesto, non solo non si è opposto con i numeri della sua maggioranza all'approvazione di quell'impegno, come avrebbe potuto fare, ma per di più alla mia richiesta di chiarimenti non si è degnato nemmeno di rispondere».
«Per questo motivo per il quale io oggi (ieri ndr) - prosegue - a causa di questi comportamenti, ho chiesto la formale censura del primo cittadino e motivo per cui, dopo aver spiegato le mie ragioni, abbandonerò l'Aula, perché ritengo che questa Amministrazione stia esautorando il Consiglio anche della prerogativa di poter decidere sul riconoscimento di meri diritti quesiti. Abbandono per prendere le distanze da chi continua a prendere in giro i dipendenti comunali, sperando che le promesse lo salvino ancora in vista delle elezioni di maggio».