Cassa prestanza, M5S presenta interrogazione parlamentare: «Problema segnalato da tempo»
Il senatore Dell'Olio: «Nel 2016 sollecitammo la Corte dei Conti». Pani: «Responsabilità in seno all'attuale maggioranza»
giovedì 11 aprile 2019
19.03
Continua a tenere banco la questione di Cassa prestanza, il fondo interno ai dipendenti del Comune di Bari. Il Movimento 5 Stelle a fine marzo ha presentato un'interrogazione parlamentare, , nella quale si chiede un intervento del Ministero delle Economie e Finanze.
Sabino Mangano, portavoce al Comune di Bari, e Gianmauro Dell'Olio, portavoce al Senato, dichiarano: «Oggi la maggioranza per fare campagna elettorale specula sui problemi dei dipendenti del Comune di Bari, noi del Movimento 5 Stelle, da tempo, abbiamo deciso di utilizzare una linea differente. Nel 2016 abbiamo presentato un esposto alla Corte dei Conti per avere conferma della regolarità dei contributi emessi dal Comune di Bari. La Corte ha recentemente archiviato l'esposto, asserendo in maniera inequivocabile che c'è stato un danno erariale e ma che non ci sono state responsabilità per dolo o colpa grave, abbiamo deciso comunque che è necessario andare avanti e abbiamo presentato un'interrogazione al Ministero delle Economie e Finanze, per sapere cosa il Ministero possa fare per cercare di risolvere la situazione, per accertare la quantità del danno erariale e scovare i responsabili. Ci auguriamo che presto si possa trovare una soluzione per tutti i dipendenti che non si vedono corrisposti le competenze a loro dovute»
Sulla questione interviene anche Elisabetta Pani, candidata sindaco di Bari per il M5S, che dice: «Già nel 2015 il Movimento 5 Stelle aveva evidenziato il problema che ora finalmente è approdato in parlamento grazie all'interrogazione di Gianmauro Dell'Olio. Il tema non sta avendo la giusta eco comunicativa, affossato da una campagna elettorale di annunci e promesse: la campagna elettorale di chi ha governato si fa sui fatti e Cassa prestanza è un fatto che dimostra inadempienza, omertà, mancanza di trasparenza. Le responsabilità di questa situazione sono in seno all'attuale maggioranza e a chi di questa maggioranza ha fatto parte fino a poco tempo fa. Già dal 1995, quando il sistema pensionistico è passato da retributivo a contributivo con l'obbligo per tutte le casse di uniformarsi, il Comune è stato inadempiente. Lo sono stati, quindi, nell'ordine Di Cagno Abbrescia, Emiliano e Decaro, che hanno gestito il tutto in modo opaco».
Sabino Mangano, portavoce al Comune di Bari, e Gianmauro Dell'Olio, portavoce al Senato, dichiarano: «Oggi la maggioranza per fare campagna elettorale specula sui problemi dei dipendenti del Comune di Bari, noi del Movimento 5 Stelle, da tempo, abbiamo deciso di utilizzare una linea differente. Nel 2016 abbiamo presentato un esposto alla Corte dei Conti per avere conferma della regolarità dei contributi emessi dal Comune di Bari. La Corte ha recentemente archiviato l'esposto, asserendo in maniera inequivocabile che c'è stato un danno erariale e ma che non ci sono state responsabilità per dolo o colpa grave, abbiamo deciso comunque che è necessario andare avanti e abbiamo presentato un'interrogazione al Ministero delle Economie e Finanze, per sapere cosa il Ministero possa fare per cercare di risolvere la situazione, per accertare la quantità del danno erariale e scovare i responsabili. Ci auguriamo che presto si possa trovare una soluzione per tutti i dipendenti che non si vedono corrisposti le competenze a loro dovute»
Sulla questione interviene anche Elisabetta Pani, candidata sindaco di Bari per il M5S, che dice: «Già nel 2015 il Movimento 5 Stelle aveva evidenziato il problema che ora finalmente è approdato in parlamento grazie all'interrogazione di Gianmauro Dell'Olio. Il tema non sta avendo la giusta eco comunicativa, affossato da una campagna elettorale di annunci e promesse: la campagna elettorale di chi ha governato si fa sui fatti e Cassa prestanza è un fatto che dimostra inadempienza, omertà, mancanza di trasparenza. Le responsabilità di questa situazione sono in seno all'attuale maggioranza e a chi di questa maggioranza ha fatto parte fino a poco tempo fa. Già dal 1995, quando il sistema pensionistico è passato da retributivo a contributivo con l'obbligo per tutte le casse di uniformarsi, il Comune è stato inadempiente. Lo sono stati, quindi, nell'ordine Di Cagno Abbrescia, Emiliano e Decaro, che hanno gestito il tutto in modo opaco».