Centrosinistra allo sbando a Bari, Laforgia: «Disponibile al dialogo ma non accetto imposizioni»

L'avvocato contro le decisioni prese eventualmente a Roma lontano dal territorio

giovedì 25 gennaio 2024 16.48
Dopo giorni di silenzio, incontri e discussioni che per il momento non stanno portando a nulla, dato che il centrosinistra barese è ben lontano da avere un suo candidato, torna a dire la sua Michele Laforgia.

L'avvocato, dichiaratosi da mesi candidato, in una lunga nota dice la sua sulla situazione che si è creata e da cui non sembra facile uscire


«Lontano da Bari stanno cercando di raggiungere una intesa per le prossime elezioni amministrative, anche per individuare un candidato Sindaco unitario per la città - scrive Laforgia -. Mi pare una buona notizia. Il Paese è squassato dall'azione del peggior governo della storia repubblicana che, con l'approvazione al Senato della cosiddetta autonomia regionale differenziata, ha inferto uno sfregio anticostituzionale realizzando il disegno secessionista inaugurato quarant'anni fa dalla Lega Nord, ponendo fine, fra l'altro, alla unitarietà della scuola pubblica, del servizio sanitario, delle politiche energetiche ed ambientali. Un disastro. Unire tutte le forze per respingere questo progetto scellerato è un dovere per le forze democratiche e progressiste, oltre che, naturalmente, per la sinistra».

«Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle - prosegue - non possono non impegnarsi, quindi, a proseguire insieme l'azione di governo del centrosinistra a Bari e in Puglia. Abbiamo bisogno di unità. Ma per trovarla, dopo mesi di estenuanti trattative, non basta accordarsi tra partiti di maggioranza. Nel negoziato devono trovare posto gli elettori del centrosinistra e, per parte nostra, i cittadini baresi, che hanno diritto ad essere rappresentati dal prossimo Sindaco come lo sono stati, in questi anni, da Antonio Decaro. Le città, le regioni, non appartengono ai partiti».
«La città non può permettersi un Primo Cittadino alleato del Governo Meloni rimarca Laforgia -. Ma per opporsi efficacemente allo smantellamento della Costituzione occorre anche riportare alle urne, magari con rinnovato entusiasmo, chi da tempo non vota più, coinvolgere nella costruzione e nella realizzazione del programma le donne, i giovani e la comunità LGBTQ+, ancora ai margini della partecipazione politica, emarginare i portatori di voti inquinati. Dobbiamo vincere le amministrative, ma soprattutto dobbiamo affrontare la sfida del cambiamento, pensando a quello che dobbiamo fare nei prossimi anni per la nostra città e per il nostro Paese. Insomma, non basta convergere su una figura decisa a tavolino ed accettata dai maggiorenti locali per restituire orgoglio, speranza e coraggio agli elettori».
«Ho accettato la candidatura proposta dalle forze politiche e dai movimenti che si riconoscono nella Convenzione per Bari 2024 - conclude - mettendomi a disposizione della coalizione di centrosinistra e domani, spero, di una alleanza progressista ancora più larga. Ho letto, in queste settimane e in questi mesi, giudizi ed espressioni poco felici su questa mia disponibilità. Ripeto qui che l'ostilità non è reciproca, e che essere autonomo e indipendente dai partiti, persino dalla associazione che ho fondato e presieduto sino a poco tempo fa, dovrebbe essere una garanzia e non un difetto. Aggiungo che proprio perché autonomo e indipendente sono disponibile al dialogo con tutti ma non accetto, e non accetterò, imposizioni da nessuno. In merito alla candidatura e alle trattative romane, infine, nei giorni in cui si ricorda Fabrizio De Andrè mi è tornato in mente uno dei suoi versi più belli, che conclude la penultima canzone di 'Storia di un impiegato': "continuerai a farti scegliere, o finalmente sceglierai?" Per parte mia, ho già scelto.».