Checco Zalone! Risate da “tutti esauriti” all’Arena delle Vittorie per il ritorno del geniale Luca Medici
Le parodie di Riccardo Muti, Vasco Rossi e Putin sono quadri di comicità da museo
domenica 10 settembre 2023
11.31
Profeta in patria Luca Medici, che anche nella seconda delle tre serate baresi riempie distinti e prato dell'Arena della Vittoria, con un parterre di "vips" fra l'osannato sindaco commosso fin dal mattino e il meno applaudito presidentone che "mi ha chiesto due biglietti solo per lui" come sottolinea Checco in apertura.
E così "Amore + Iva" prende il via con un repertorio che il mattatore Checco Zalone sfodera con la naturalezza tutta sua, quella di chi sa di essere geniale anche con stereotipi e battutacce, ma che diventa strepitoso nelle parodie di un Riccardo Muti pugliese doc anch'egli in cerca di emozioni non solo musicali, un Vasco Rossi che si fa di tranquillanti da terza età, Andrea Bocelli che barcolla ma non molla. Ma senza dubbio la vera e propria chicca dello spettacolo è quel Putin che fra improbabili traduzioni simultanee barese/russo ringrazia gli italiani per avergli dedicato il nome di una città: "Ad altri Leningrado o Stalingrado, a me Putignano, spasiba spasiba!!".
E le risate e gli applausi vanno tutti a Luca e alla sua band, professionisti della musica come pochi altri anche nel suonare "La prima repubblica" e compagnia: poi uno stop, c'è una signora che sta male sugli spalti, si chiedono soccorsi, Checco blocca la sua strepitosa "Bucchino rigato" si preoccupa che tutto si metta al meglio, e poi riprende fino all'agognata "Angela" con cui Checco Zalone conclude le sue due ore di spettacolo.
E così "Amore + Iva" prende il via con un repertorio che il mattatore Checco Zalone sfodera con la naturalezza tutta sua, quella di chi sa di essere geniale anche con stereotipi e battutacce, ma che diventa strepitoso nelle parodie di un Riccardo Muti pugliese doc anch'egli in cerca di emozioni non solo musicali, un Vasco Rossi che si fa di tranquillanti da terza età, Andrea Bocelli che barcolla ma non molla. Ma senza dubbio la vera e propria chicca dello spettacolo è quel Putin che fra improbabili traduzioni simultanee barese/russo ringrazia gli italiani per avergli dedicato il nome di una città: "Ad altri Leningrado o Stalingrado, a me Putignano, spasiba spasiba!!".
E le risate e gli applausi vanno tutti a Luca e alla sua band, professionisti della musica come pochi altri anche nel suonare "La prima repubblica" e compagnia: poi uno stop, c'è una signora che sta male sugli spalti, si chiedono soccorsi, Checco blocca la sua strepitosa "Bucchino rigato" si preoccupa che tutto si metta al meglio, e poi riprende fino all'agognata "Angela" con cui Checco Zalone conclude le sue due ore di spettacolo.