Chiude lo stabilimento Saicaf a Bari, stop alla produzione da fine agosto

Rischiano il posto di lavoro 40 dipendenti, i sindacati: «Sciopero ad oltranza a partire dal 12 settembre»

martedì 10 settembre 2019 12.14
Un altro pezzo di storia di Bari che se ne va. Sta per chiudere i battenti lo storico stabilimento della Saicaf in via Amendola. Da fine agosto cessata la produzione e nessuna certezza per il futuro dei lavoratori attualmente occupati nel reparto produzione.

L'annuncio è stato dato agli operai in seguito alla riunione del 6 agosto 2019, attraverso una comunicazione ufficiale della proprietà. Una notizia che arrivava dopo mesi di tentennamenti del management sul futuro dell'azienda. Nell'incontro di agosto tra le rappresentanze sindacali e la direzione aziendale la proprietà aveva resa nota per la prima volta, nonostante i reiterati solleciti di Flai e Uila, la dismissione dello stabilimento di Bari tra il mese di agosto e quello di settembre, con relativa cessione del terreno.

La storica torrefazione, fondata nel 1932, ad oggi conta in organico più di 40 unità. Tutti gli addetti alla produzione sono, quindi, interessati dalla cessazione delle attività nello stabilimento barese. Dal mese di agosto ha, infatti, avuto luogo il trasferimento degli uffici e del relativo personale impiegatizio presso i nuovi uffici ubicati nel centro città, trasferimento di cui le organizzazioni sindacali non hanno ricevuto comunicazione alcuna.

«Alla luce di tutto ciò le organizzazioni sindacali - scrivono Anna Lepore e Pietro Buongiorno, Segretari Generali di Flai e Uila - hanno inoltrato richiesta di incontro urgente alla direzione aziendale Saicaf, nella quale si specificava la necessità di essere ricevuti entro il giorno 6 settembre al fine di ricevere comunicazioni relative agli intendimenti aziendali in merito alla tutela e alla salvaguardia dei posti di lavoro messi in discussione. A tale richiesta l'azienda ha risposto il 4 settembre convocando tale incontro per il giorno 30 del corrente mese. A seguito di ciò Flai e Uila, ritenendo tardiva la suddetta convocazione e quindi del tutto ininfluente rispetto agli sviluppi della situazione aziendale, che sicuramente si verificheranno nelle prossime ore, hanno indetto lo sciopero ad oltranza a partire da giovedì 12 settembre. Si sciopererà fino a quando dall'azienda non giungeranno gli opportuni chiarimenti e non si darà garanzia sul futuro dei lavoratori attualmente occupati».