Christian Montanaro presenta a Bari il libro "L'Allenatrice": «Calcio? Sport per tutti»
L'autore del volume a BariViva: «Questo un libro contro i pregiudizi. Primo capitolo di una trilogia»
lunedì 12 marzo 2018
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Il calcio è una cosa da "maschi"? Chi l'ha detto (e sono in molti) si sbaglia di grosso. Non ci credete? Potete chiedere conferma a Christian Montanaro. Avvocato barese con un passato e un presente nel giornalismo sportivo, Montanaro dedica la sua terza opera nelle vesti di scrittore al calcio femminile. O meglio, alle donne in panchina, come sembra suggerire l'autore fin dall'esplicativo titolo: "L'Allenatrice" (edito da Mario Adda).
A prima vista sembrerebbe un sacrilegio: in un mondo come quello del calcio in cui, anche se a fatica e dovendo sgomitare non poco, le donne con i tacchetti di ferro invece che i tacchi 12 si stanno facendo strada, quello della panchina resta un ruolo prettamente maschile.
Ecco, quindi, che con la grande ironia che lo contraddistingue nella vita Montanaro riesce a dare forma di romanzo a uno dei più sentiti temi del dibattito sociale contemporaneo: la parità dei sessi. E lo fa in un'opera in cui si serve di collaborazioni importanti e di grande prestigio, a cominciare da quella con l'apprezzata attrice pugliese Lia Cellamare, che presta il volto ad Addolorata Pallone, la protagonista del libro.
Al suo fianco anche cavalli di razza del giornalismo sportivo: dal barese Enzo Tamborra ai volti noti di Sky Gianluca Di Marzio e Alessandro Bonan, conduttori del fortunatissimo programma "Calciomercato - l'Originale".
Abbiamo incontrato Christian Montanaro a margine della presentazione del libro tenutasi sabato scorso, 10 marzo, alla libreria Quintiliano di Bari; un'occasione per parlare di questa opera e degli importanti temi che le gravitano attorno, ma anche per fare le carte al suo presente e futuro di scrittore.
«Questo è un libro sul calcio - spiega Montanaro - che però pone particolare attenzione sul tema della parità di genere, affrontato attraverso la figura della donna-allenatrice, una novità nel nostro panorama, con una situazione simpatica che porta a rivalutare il ruolo della donna nello sport».
Un interesse, quello per il calcio femminile, che nasce da «Un gruppo di calcetto misto - racconta l'autore. Quando ero piccolo tutti erano abituati a considerare le ragazze che giocavano a calcio un po' come dei maschiacci; qualche anno fa, invece, mi sono cimentato in una partita di pallone con delle ragazze veramente bravissime, forse anche più dei maschi. Quello che mi ha colpito, però, era la passione che queste ragazze mettevano nel gioco del calcio, e da allora ho approfondito il movimento in forte ascesa del calcio femminile. La nazionale italiana di calcio femminile fino a qualche mese fa è stata allenata addirittura da Antonio Cabrini, il famoso terzino della Juve e dell'Italia campione del mondo nel 1982. Sviluppando questo interesse la storia è nata un po' da sé».
Nonostante, però, il calcio femminile sia un fenomeno in costante crescita (la nazionale azzurra delle ragazze, ad esempio, ha staccato in scioltezza il pass per il mondiale, lì dove i colleghi uomini hanno fallito clamorosamente) attorno al calcio femminile persiste ancora una serie di pregiudizi, anche negli stessi quadri dirigenziali del pallone italiano. In molti ricorderanno alcune uscite infelici dello staff dell'ex presidente federale Carlo Tavecchio, anch'egli avvezzo a quelle che forse con troppa superficialità ci si è affrettati a definire semplici "gaffe". Un libro come "L'Allenatrice", oltre che divertire e appassionare i lettori, può anche fungere da prezioso antibiotico per seppellire alcuni logori e antipatici automatismi incolti.
«Addolorata Pallone, la protagonista del libro, è una persona che di calcio non capisce nulla, anche a dispetto del cognome, ma che impegnandosi rivela una certa maestria che non sapeva neanche lei di possedere - prosegue Montanaro. Questa situazione la porterà, paradossalmente, a essere inventrice di schemi, moduli e tattiche al pari dei veri allenatori italiani».
Lo sguardo dell'autore è già proiettato in avanti, e la storia di Addolorata Pallone sembra essere destinata a non concludersi con le pagine de "L'Allenatrice". «Le idee - racconta Montanaro - ci sono e sono spesso anche troppe; uno scrittore non scrive le storie, quanto piuttosto credo che venga scritto, scelto dalle storie. Questo libro è completamente diverso dall'ultimo libro che ho scritto, ed è la prima parte di una trilogia. Addolorata Pallone, impersonata da Lia Cellamare che ringrazio per la collaborazione, ha solo iniziato a stupire: abbiamo messo su un vero cast di fotografi e set cinematografici, perciò non escludiamo uno sviluppo filmico dell'opera».
Sono già tre le opere edite da Christian Montanaro (in precedenza i fortunati "Campioni a Chi?" e "Bestseller - L'Incubo RiNcorrente"). Un numero sufficiente per tracciare un primo bilancio della carriera da scrittore: «Mi ritengo ancora agli inizi e ho tantissimo da fare - dice lo scrittore barese. Sono contento del fatto che parte del mio pubblico continui a seguirmi, e questo fa piacere in un momento tragico per la scrittura. Credo, altresì, che sia fondamentale munirsi di umiltà e raccogliere quotidianamente nuove esperienze da raccontare nei propri libri».
A prima vista sembrerebbe un sacrilegio: in un mondo come quello del calcio in cui, anche se a fatica e dovendo sgomitare non poco, le donne con i tacchetti di ferro invece che i tacchi 12 si stanno facendo strada, quello della panchina resta un ruolo prettamente maschile.
Ecco, quindi, che con la grande ironia che lo contraddistingue nella vita Montanaro riesce a dare forma di romanzo a uno dei più sentiti temi del dibattito sociale contemporaneo: la parità dei sessi. E lo fa in un'opera in cui si serve di collaborazioni importanti e di grande prestigio, a cominciare da quella con l'apprezzata attrice pugliese Lia Cellamare, che presta il volto ad Addolorata Pallone, la protagonista del libro.
Al suo fianco anche cavalli di razza del giornalismo sportivo: dal barese Enzo Tamborra ai volti noti di Sky Gianluca Di Marzio e Alessandro Bonan, conduttori del fortunatissimo programma "Calciomercato - l'Originale".
Abbiamo incontrato Christian Montanaro a margine della presentazione del libro tenutasi sabato scorso, 10 marzo, alla libreria Quintiliano di Bari; un'occasione per parlare di questa opera e degli importanti temi che le gravitano attorno, ma anche per fare le carte al suo presente e futuro di scrittore.
«Questo è un libro sul calcio - spiega Montanaro - che però pone particolare attenzione sul tema della parità di genere, affrontato attraverso la figura della donna-allenatrice, una novità nel nostro panorama, con una situazione simpatica che porta a rivalutare il ruolo della donna nello sport».
Un interesse, quello per il calcio femminile, che nasce da «Un gruppo di calcetto misto - racconta l'autore. Quando ero piccolo tutti erano abituati a considerare le ragazze che giocavano a calcio un po' come dei maschiacci; qualche anno fa, invece, mi sono cimentato in una partita di pallone con delle ragazze veramente bravissime, forse anche più dei maschi. Quello che mi ha colpito, però, era la passione che queste ragazze mettevano nel gioco del calcio, e da allora ho approfondito il movimento in forte ascesa del calcio femminile. La nazionale italiana di calcio femminile fino a qualche mese fa è stata allenata addirittura da Antonio Cabrini, il famoso terzino della Juve e dell'Italia campione del mondo nel 1982. Sviluppando questo interesse la storia è nata un po' da sé».
Nonostante, però, il calcio femminile sia un fenomeno in costante crescita (la nazionale azzurra delle ragazze, ad esempio, ha staccato in scioltezza il pass per il mondiale, lì dove i colleghi uomini hanno fallito clamorosamente) attorno al calcio femminile persiste ancora una serie di pregiudizi, anche negli stessi quadri dirigenziali del pallone italiano. In molti ricorderanno alcune uscite infelici dello staff dell'ex presidente federale Carlo Tavecchio, anch'egli avvezzo a quelle che forse con troppa superficialità ci si è affrettati a definire semplici "gaffe". Un libro come "L'Allenatrice", oltre che divertire e appassionare i lettori, può anche fungere da prezioso antibiotico per seppellire alcuni logori e antipatici automatismi incolti.
«Addolorata Pallone, la protagonista del libro, è una persona che di calcio non capisce nulla, anche a dispetto del cognome, ma che impegnandosi rivela una certa maestria che non sapeva neanche lei di possedere - prosegue Montanaro. Questa situazione la porterà, paradossalmente, a essere inventrice di schemi, moduli e tattiche al pari dei veri allenatori italiani».
Lo sguardo dell'autore è già proiettato in avanti, e la storia di Addolorata Pallone sembra essere destinata a non concludersi con le pagine de "L'Allenatrice". «Le idee - racconta Montanaro - ci sono e sono spesso anche troppe; uno scrittore non scrive le storie, quanto piuttosto credo che venga scritto, scelto dalle storie. Questo libro è completamente diverso dall'ultimo libro che ho scritto, ed è la prima parte di una trilogia. Addolorata Pallone, impersonata da Lia Cellamare che ringrazio per la collaborazione, ha solo iniziato a stupire: abbiamo messo su un vero cast di fotografi e set cinematografici, perciò non escludiamo uno sviluppo filmico dell'opera».
Sono già tre le opere edite da Christian Montanaro (in precedenza i fortunati "Campioni a Chi?" e "Bestseller - L'Incubo RiNcorrente"). Un numero sufficiente per tracciare un primo bilancio della carriera da scrittore: «Mi ritengo ancora agli inizi e ho tantissimo da fare - dice lo scrittore barese. Sono contento del fatto che parte del mio pubblico continui a seguirmi, e questo fa piacere in un momento tragico per la scrittura. Credo, altresì, che sia fondamentale munirsi di umiltà e raccogliere quotidianamente nuove esperienze da raccontare nei propri libri».