Clan Strisciuglio, si pente Nicola Sedicina, arrestato pochi giorni fa
L'uomo, storico esponente della malavita locale, è tra i 25 fermati nella maxiretata di mercoledì
venerdì 6 aprile 2018
20.11
Si è pentito Nicola Sedicina, membro storico del clan Strisciuglio e della malavita locale. "Non voglio soffrire più, voglio cambiare vita". Queste le parole che avrebbe detto agli inquirenti a motivazione della sua scelta di collaborare con la giustizia.
E nel lungo verbale che è stato depositato Sedicina ha raccontato la sua lunga "carriera", a partire dal suo rito di affiliazione avvenuto nel lontano 2008 nel carcere di Foggia attraverso "un piccolo taglio a croce sul pollice destro", fino alle diverse attività svolte per il clan fino ad oggi.
Sedicina, 33 anni, nonostante la sua relativa giovane età, è da anni un esponente di spicco della criminalità locale e nell'arco degli ultimi dieci anni è stato "protagonista" della malavita locale e di diversi eventi che hanno caratterizzato la movimentata attività criminale dei clan baresi. Nella sua decisione di pentirsi anche il timore di essere colpito in prima persona, in quanto sospettato di essere già un collaboratore di giustizia. Da indiscrezioni emerse sembrerebbe che Sedicina abbia dichiarato di essere a conoscenza di particolari relativi all'omicidio Luisi, uno dei capi di imputazione per gli arresti di pochi giorni fa, oltre che in merito a diversi altri fatti di sangue avvenuti nella nostra città negli ultimi anni.
E nel lungo verbale che è stato depositato Sedicina ha raccontato la sua lunga "carriera", a partire dal suo rito di affiliazione avvenuto nel lontano 2008 nel carcere di Foggia attraverso "un piccolo taglio a croce sul pollice destro", fino alle diverse attività svolte per il clan fino ad oggi.
Sedicina, 33 anni, nonostante la sua relativa giovane età, è da anni un esponente di spicco della criminalità locale e nell'arco degli ultimi dieci anni è stato "protagonista" della malavita locale e di diversi eventi che hanno caratterizzato la movimentata attività criminale dei clan baresi. Nella sua decisione di pentirsi anche il timore di essere colpito in prima persona, in quanto sospettato di essere già un collaboratore di giustizia. Da indiscrezioni emerse sembrerebbe che Sedicina abbia dichiarato di essere a conoscenza di particolari relativi all'omicidio Luisi, uno dei capi di imputazione per gli arresti di pochi giorni fa, oltre che in merito a diversi altri fatti di sangue avvenuti nella nostra città negli ultimi anni.