Colpita da un proiettile a Tirana, la cugina: «Questa storia è un incubo»
Il racconto della donna che era con lei quando è accaduto il fatto, della questione si sta interessando la Regione
mercoledì 3 gennaio 2024
17.38
«In questo weekend da incubo eravamo tutti insieme per trascorrere un capodanno differente, e mia cugina è stata colpita durante una tranquilla passeggiata da una pallottola di arma da fuoco, solo perché qualche pazzo ubriaco ha deciso che anziché festeggiare con le stelle filanti ha ritenuto opportuno usare le pistole».
Inizia così il lungo racconto affidato ai social da Valentina, cugina di Agata Carbonare, la 52enne di Triggiano ferita con un colpo di pistola la notte di Capodanno mentre si trovava a Tirana per festeggiare insieme alla famiglia e ad alcuni amici.
«Questo è un incubo, un brutto sogno, uno shock - prosegue la cugina -. Ma la cosa più angosciante è che in Albania si rifiutano di rimuovere la proiettile dal polmone. Dobbiamo riportarla urgentemente nella nostra Italia e confido nelle nostre autorità. È triste vedere come la violenza e l'irresponsabilità possano rovinare una festa così speciale. Spero che le autorità italiane facciano tutto il possibile per aiutarci in questa situazione così tragica».
Della questione si sta interessando la Regione Puglia, e il trasporto potrebbe avvenire già domani.
«Non riesco a smettere di pensare a quanto sia ingiusto e crudele tutto ciò - conclude la cugina di Agata -. La nostra famiglia è distrutta e non possiamo fare altro che pregare per un miracolo. Spero che questa esperienza possa servire come un monito per tutti coloro che pensano di giocare con la vita degli altri. Mi sento impotente e arrabbiata, ma non posso permettere che il pessimismo prenda il sopravvento. Spero che la giustizia venga fatta e che mia cugina possa tornare a casa sana e salva. Non possiamo lasciare che il male trionfi, dobbiamo lottare per un mondo migliore, dove la violenza e l'irresponsabilità non abbiano spazio. Chiedo a tutti voi di unirvi a me in questa preghiera e di diffondere la consapevolezza su quanto sia importante vivere in armonia e rispetto reciproco. Non dobbiamo permettere che episodi come questo distruggano la nostra fiducia nell'umanità. Spero che un giorno potremo guardare indietro a questo terribile evento come un momento di cambiamento e di crescita. Ma per ora, vi prego di tenere mia cugina nei vostri pensieri e di pregare per la sua guarigione. Grazie a tutti per il vostro sostegno in questo momento così difficile».
Inizia così il lungo racconto affidato ai social da Valentina, cugina di Agata Carbonare, la 52enne di Triggiano ferita con un colpo di pistola la notte di Capodanno mentre si trovava a Tirana per festeggiare insieme alla famiglia e ad alcuni amici.
«Questo è un incubo, un brutto sogno, uno shock - prosegue la cugina -. Ma la cosa più angosciante è che in Albania si rifiutano di rimuovere la proiettile dal polmone. Dobbiamo riportarla urgentemente nella nostra Italia e confido nelle nostre autorità. È triste vedere come la violenza e l'irresponsabilità possano rovinare una festa così speciale. Spero che le autorità italiane facciano tutto il possibile per aiutarci in questa situazione così tragica».
Della questione si sta interessando la Regione Puglia, e il trasporto potrebbe avvenire già domani.
«Non riesco a smettere di pensare a quanto sia ingiusto e crudele tutto ciò - conclude la cugina di Agata -. La nostra famiglia è distrutta e non possiamo fare altro che pregare per un miracolo. Spero che questa esperienza possa servire come un monito per tutti coloro che pensano di giocare con la vita degli altri. Mi sento impotente e arrabbiata, ma non posso permettere che il pessimismo prenda il sopravvento. Spero che la giustizia venga fatta e che mia cugina possa tornare a casa sana e salva. Non possiamo lasciare che il male trionfi, dobbiamo lottare per un mondo migliore, dove la violenza e l'irresponsabilità non abbiano spazio. Chiedo a tutti voi di unirvi a me in questa preghiera e di diffondere la consapevolezza su quanto sia importante vivere in armonia e rispetto reciproco. Non dobbiamo permettere che episodi come questo distruggano la nostra fiducia nell'umanità. Spero che un giorno potremo guardare indietro a questo terribile evento come un momento di cambiamento e di crescita. Ma per ora, vi prego di tenere mia cugina nei vostri pensieri e di pregare per la sua guarigione. Grazie a tutti per il vostro sostegno in questo momento così difficile».