Commercio illegale di tartarughe scoperto in Puglia. Testuggini vendute sul web

Quali sono gli esemplari che possono essere commercializzati? Cosa fare se se ne possiede una?

domenica 13 maggio 2018 12.37
A cura di Fiorella Barile
Le tartarughe di terra e alcuni esemplari di acqua, non possono essere vendute. Nei negozi di animali da anni non se ne trovano più, ma esiste un mercato nero che continua a fare affari, anche in Puglia. Proprio i carabinieri del Cites di Bari (Organizzazione per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare), nell'ambito dell'attività di controllo sui siti web che permettono la pubblicazione di inserzioni di vendita gratuite, hanno constatato la presenza di numerosi annunci relativi ad animali esotici e protetti, ed in particolare alla vendita di tartarughe protette.
Nel corso delle verifiche, fra gli inserzionisti pugliesi, uno della provincia di Lecce è risultato essere sprovvisto della richiesta documentazione che autorizza la detenzione e la vendita di questo tipo di esemplari. Pertanto i militari hanno provveduto al sequestro delle tartarughe poste in vendita, denunciando l'abusivo detentore.
Le tartarughe sequestrate saranno affidate ad un centro autorizzato.

A causa della riduzione drastica di questi esemplari in tutto il pianeta, infatti, vari Paesi tra cui l'Italia, si sono accordati per stabilire norme di caccia, importazione e commercio degli esemplari più a rischio. Le tartarughe vengono monitorate e diverse specie sono state inserite in elenchi di animali in via di estinzione o protetti. Innanzitutto la Convenzione di Washington (CITES), firmata nel 1973 da 77 Paesi tra cui l'Italia, riguarda il commercio delle specie animali e vegetali a rischio di estinzione. Qui sono inserite tutte le specie la cui sopravvivenza in natura è gravemente minacciata, di cui è vietata la vendita. Poi la Convenzione di Berna, ratificata nel 1979 e veicolata in legge dall'Italia nel 1981, che salvaguarda le specie protette da qualsiasi forma di caccia, detenzione e commercio internazionale e nazionale. Qui sono inserite tutte le tartarughe d'acqua e di terra autoctone europee.
Che fare se si possiede una tartaruga protetta allora?
Per diverse specie di tartarughe, soprattutto quelle di terra, è necessario denunciare allo Stato l'acquisizione e il possesso dell'animale, ed eventualmente il decesso. Si tratta di un procedimento utile a monitorare la situazione delle tartarughe nel Paese. Il servizio certificazione CITES produce la modulistica necessaria per le comunicazioni. Per rivolgersi all'ufficio CITES della propria zona basta collegarsi al sito www.cites.org e trovare l'indirizzo oppure a quello del Tartaclub Italia, dove è possibile scaricare direttamente i moduli.
Ricordiamo che è assolutamente vietato dalla legge italiana prelevare esemplari in natura: le sanzioni sono piuttosto alte e sconfinano nel penale (fino a 12 mesi di arresto). È altresì vietato abbandonarle: le sanzioni previste dalla legge prevedono anche in questo caso fino a 12 mesi di carcere.