Comunali 2019, odio social contro i rom di Bari Bene Comune: «Persone prima che candidati»
Ondata di violenza verbale contro i due esponenti della lista civica dopo che un quotidiano locale aveva sottolineato la particolarità della situazione
martedì 14 maggio 2019
9.41
Una candidatura "particolare" sta creando scompiglio nella politica di Bari in vista delle prossime elezioni amministrative del 26 maggio. Pochi giorni fa la lista civica Bari Bene Comune, che vanta tra i suoi esponenti l'attuale assessore al Welfare Francesca Bottalico, ha presentato i propri candidati e tra i video di presentazione sono emerse le figure di due cittadini rom del campo di Japigia. Una candidatura che ha risvegliato il peggio di alcuni via social, in seguito anche alla pubblicazione di un articolo da parte di un quotidiano locale che sottolineava come una candidatura di questo tipo fosse singolare.
«Sono Dainef Tomescu, per tutti Daniel - queste le parole di presentazione di uno dei candidati - Sono nato in Romania nel 1966. Appartengo alla minoranza Rom. Mi sono trasferito a Bari nel 1999 con mia moglie Ligia e i miei figli per motivi di sopravvivenza economica. Vivo nel campo rom di Bari Japigia del Comune di Bari dal 2005 dove sono responsabile. Ho lavorato in questi anni per sottrarre all' elemosina i bambini della mia comunità avviandoli all' istruzione scolastica e per organizzare una forma di lavoro autonomo. Mi Candido al consiglio comunale di Bari per migliorare la condizione rom a partire dalla città di Bari che sento mia da tempo».
«Sono Ligia Tomescu, sono nata in Romania e vivo da 20 anni a Bari - sottolineava nel medesimo video l'altra candidata rom - Appartengo alla minoranza Rom e abito con la mia famiglia nel campo del Comune di Bari Japigia. Ho conseguito con orgoglio da adulta la licenza media che mi ha permesso di essere apprezzata e di diffondere la cultura rom tra gli studenti della scuola serale. Mi Candido al consiglio. Comunale di Bari perché sento di appartenere a questa città e desidero impegnarmi per essere al fianco delle tante donne invisibili per un loro riscatto civile e sociale».
L'odio social scatenato dalla sottolineatura della particolarità delle candidature però non è passato inosservato. I commenti razzisti nei confronti delle due candidature, successivi alla presentazione ufficiale del 10 maggio della lista, hanno indotto il coordinamento della Lista civica Bari Bene Comune a depositare alla Questura di Bari un esposto a tutela delle stesse candidature e della comunità Rom di Bari Japigia.
«Le candidature sono una richiesta di presa di parola di una comunità della minoranza rom in una città del sud, Bari, che dello "straniero" ne ha fatto il suo simbolo con la venerazione del protettore - spiegano dalla comunità rom di Bari Japigia insieme ai volontari - Bari è una città dotata degli antidoti antirazzisti e antifascisti, che per le sue caratteristiche culturali di comunità aperta sancita al primo punto dello statuto comunale, ha in sé tutti gli elementi che dovrebbero lasciare spazio alla inclusione di due persone rom in una competizione elettorale».
«L'autodeterminazione della comunità rom stanziale di Bari Japigia - proseguono - trae origine da un lungo processo di inclusione che trova oggi in Ligia e Daniel Tomescu le persone consapevoli per un percorso di responsabilizzazione civica verso un nuovo progetto di vita e per un futuro migliore a partire dalla condizione abitativa che affermi: il NO secco a sgomberi senza soluzioni alternative e il superamento della dimensione del campo con soluzioni diversificate e condivise (Modello dell'Housing first: prima di tutto la casa)».
«La competizione elettorale a Bari è entrata nel vivo - concludono - Sapranno i baresi cogliere lo sforzo di queste nuova occasione nello scenario politico elettorale senza pregiudizi e discriminazioni?».
«Sono Dainef Tomescu, per tutti Daniel - queste le parole di presentazione di uno dei candidati - Sono nato in Romania nel 1966. Appartengo alla minoranza Rom. Mi sono trasferito a Bari nel 1999 con mia moglie Ligia e i miei figli per motivi di sopravvivenza economica. Vivo nel campo rom di Bari Japigia del Comune di Bari dal 2005 dove sono responsabile. Ho lavorato in questi anni per sottrarre all' elemosina i bambini della mia comunità avviandoli all' istruzione scolastica e per organizzare una forma di lavoro autonomo. Mi Candido al consiglio comunale di Bari per migliorare la condizione rom a partire dalla città di Bari che sento mia da tempo».
«Sono Ligia Tomescu, sono nata in Romania e vivo da 20 anni a Bari - sottolineava nel medesimo video l'altra candidata rom - Appartengo alla minoranza Rom e abito con la mia famiglia nel campo del Comune di Bari Japigia. Ho conseguito con orgoglio da adulta la licenza media che mi ha permesso di essere apprezzata e di diffondere la cultura rom tra gli studenti della scuola serale. Mi Candido al consiglio. Comunale di Bari perché sento di appartenere a questa città e desidero impegnarmi per essere al fianco delle tante donne invisibili per un loro riscatto civile e sociale».
L'odio social scatenato dalla sottolineatura della particolarità delle candidature però non è passato inosservato. I commenti razzisti nei confronti delle due candidature, successivi alla presentazione ufficiale del 10 maggio della lista, hanno indotto il coordinamento della Lista civica Bari Bene Comune a depositare alla Questura di Bari un esposto a tutela delle stesse candidature e della comunità Rom di Bari Japigia.
«Le candidature sono una richiesta di presa di parola di una comunità della minoranza rom in una città del sud, Bari, che dello "straniero" ne ha fatto il suo simbolo con la venerazione del protettore - spiegano dalla comunità rom di Bari Japigia insieme ai volontari - Bari è una città dotata degli antidoti antirazzisti e antifascisti, che per le sue caratteristiche culturali di comunità aperta sancita al primo punto dello statuto comunale, ha in sé tutti gli elementi che dovrebbero lasciare spazio alla inclusione di due persone rom in una competizione elettorale».
«L'autodeterminazione della comunità rom stanziale di Bari Japigia - proseguono - trae origine da un lungo processo di inclusione che trova oggi in Ligia e Daniel Tomescu le persone consapevoli per un percorso di responsabilizzazione civica verso un nuovo progetto di vita e per un futuro migliore a partire dalla condizione abitativa che affermi: il NO secco a sgomberi senza soluzioni alternative e il superamento della dimensione del campo con soluzioni diversificate e condivise (Modello dell'Housing first: prima di tutto la casa)».
«La competizione elettorale a Bari è entrata nel vivo - concludono - Sapranno i baresi cogliere lo sforzo di queste nuova occasione nello scenario politico elettorale senza pregiudizi e discriminazioni?».