Comunali Bari, i commenti delle sconfitte Elisabetta Pani e Irma Melini
Le analisi post voto delle due candidate risultate perdenti dopo la contesa elettorale del 26 maggio
martedì 28 maggio 2019
15.55
Festeggia il centrosinistra per l'elezione al primo turno di Antonio Decaro a sindaco di Bari con il 66% delle preferenze. Giornata di riflessione, invece, per gli sconfitti: già ieri sera Pasquale Di Rella, candidato di centrodestra, analizzava la sconfitta elettorale alla luce del (a suo dire) poco appoggio da parte dei tre partiti più forti della coalizione. Da questa mattina, invece, si alternano i commenti di altre due candidate sconfitte: Elisabetta Pani (Movimento 5 stelle, attestatasi sull'8,7%) e Irma Melini, che si presentava con una lista indipendente e che è rimasta sotto la soglia dell'1%.
«La sconfitta l'avevo preventivata. Non la disfatta - ammette Pani. Voglio dire chiaramente che ritengo che la prima responsabilità di questo risultato è da attribuire alla mia persona. Ho creduto nell'idea che la mia candidatura a sindaco del M5S avrebbe potuto portare un valore aggiunto al progetto per la città: il valore aggiunto di una donna che ha fatto della trasparenza il valore fondamentale della sua vita; il valore aggiunto di una donna dalla cultura umanistica con una visione diversa e perché no, rivoluzionaria, della città; il valore aggiunto di chi non si è mai fermata di fronte allo studio e al lavoro duro e di chi da anni ha messo a disposizione del movimento le proprie capacità, ma non voglio soffermarmi su quelli che io, immodestamente, ritengo i miei pregi e le mie capacità. Perché, è evidente, mi ero sbagliata. Per più di un anno ho coordinato la scrittura del programma per la città con grande entusiasmo coinvolgendo insieme a tutto il gruppo del M5S Bari centinaia di cittadini, un "unicum" di partecipazione in questa campagna elettorale. Dal momento della ufficializzazione della mia candidatura ho cominciato una campagna elettorale fondata sull'individuazione dei punti deboli della attuale amministrazione sempre affiancata a proposte e a contenuti programmatici alternativi. Con il gruppo del M5S Bari abbiamo approfondito tantissimi temi in modo meticoloso e attraverso il confronto: dibattiti, conferenze, incontri con le categorie di cui abbiamo recepito istanze e spunti, e poi piazze, periferie, strade, a parlare con i cittadini e a mettere in evidenza le lacune dell'operato dell'attuale sindaco dal waterfront al quartiere San Paolo, dal Quartierino a Sant'Anna, dall'Aia di Cristo ai commercianti del Libertà. Non mi sono mai fermata. Non ci siamo mai fermati. Abbiamo raccolto disperazione, paura, difficoltà; desiderio di cambiamento. E avevamo creduto che solo noi potevamo essere quel cambiamento, che solo il M5S poteva essere l'alternativa giusta per i cittadini. Eppure pare non fosse così. E i risultati ci lasciano senza parole. L'insoddisfazione raccolta nei territori per l'operato di Decaro si è trasformata in una vittoria al primo turno», dice la candidata pentastellata in una lunga nota.
Diversa, invece, l'analisi di Irma Melini, che ha presentato una candidatura indipendente. «Innanzitutto voglio ringraziare tutti coloro che hanno creduto in questa sfida, un grazie speciale ai miei candidati che hanno dato prova di essere una grande squadra, una grande famiglia, determinata a portare a Bari una politica che, senza fare compromessi, difende i diritti e il futuro dei baresi - scrive Melini. Sono contentissima di quello che ho fatto e lo rifarei altre mille volte anche se dovessi accorgermi che questa città non è pronta a supportare fino in fondo una candidatura realmente indipendente. Faccio i miei auguri ad Antonio Decaro, affinché si occupi dei baresi non soltanto in campagna elettorale, ma durante tutto il prossimo mandato. Non posso non ribadire, come già detto in queste ultime settimane, che la destra barese ha consegnato la città alla sinistra. Questa la trovo una grande ingenuità, poco trasparente e soprattutto molto poco leale verso gli elettori baresi che, evidentemente, alla fine hanno preferito dare il proprio voto a una sinistra vera piuttosto che a una destra farlocca. Non ci fermeremo, continueremo a combattere al fianco della società civile per una città capace di ascoltare e di dare risposte a tutti. Con l'immancabile sorriso e grinta continueremo a difendere la nostra indipendenza e il nostro programma per Bari. Grazie ancora a chi ci ha sostenuti in questa grande, grandissima sfida per la città».
«La sconfitta l'avevo preventivata. Non la disfatta - ammette Pani. Voglio dire chiaramente che ritengo che la prima responsabilità di questo risultato è da attribuire alla mia persona. Ho creduto nell'idea che la mia candidatura a sindaco del M5S avrebbe potuto portare un valore aggiunto al progetto per la città: il valore aggiunto di una donna che ha fatto della trasparenza il valore fondamentale della sua vita; il valore aggiunto di una donna dalla cultura umanistica con una visione diversa e perché no, rivoluzionaria, della città; il valore aggiunto di chi non si è mai fermata di fronte allo studio e al lavoro duro e di chi da anni ha messo a disposizione del movimento le proprie capacità, ma non voglio soffermarmi su quelli che io, immodestamente, ritengo i miei pregi e le mie capacità. Perché, è evidente, mi ero sbagliata. Per più di un anno ho coordinato la scrittura del programma per la città con grande entusiasmo coinvolgendo insieme a tutto il gruppo del M5S Bari centinaia di cittadini, un "unicum" di partecipazione in questa campagna elettorale. Dal momento della ufficializzazione della mia candidatura ho cominciato una campagna elettorale fondata sull'individuazione dei punti deboli della attuale amministrazione sempre affiancata a proposte e a contenuti programmatici alternativi. Con il gruppo del M5S Bari abbiamo approfondito tantissimi temi in modo meticoloso e attraverso il confronto: dibattiti, conferenze, incontri con le categorie di cui abbiamo recepito istanze e spunti, e poi piazze, periferie, strade, a parlare con i cittadini e a mettere in evidenza le lacune dell'operato dell'attuale sindaco dal waterfront al quartiere San Paolo, dal Quartierino a Sant'Anna, dall'Aia di Cristo ai commercianti del Libertà. Non mi sono mai fermata. Non ci siamo mai fermati. Abbiamo raccolto disperazione, paura, difficoltà; desiderio di cambiamento. E avevamo creduto che solo noi potevamo essere quel cambiamento, che solo il M5S poteva essere l'alternativa giusta per i cittadini. Eppure pare non fosse così. E i risultati ci lasciano senza parole. L'insoddisfazione raccolta nei territori per l'operato di Decaro si è trasformata in una vittoria al primo turno», dice la candidata pentastellata in una lunga nota.
Diversa, invece, l'analisi di Irma Melini, che ha presentato una candidatura indipendente. «Innanzitutto voglio ringraziare tutti coloro che hanno creduto in questa sfida, un grazie speciale ai miei candidati che hanno dato prova di essere una grande squadra, una grande famiglia, determinata a portare a Bari una politica che, senza fare compromessi, difende i diritti e il futuro dei baresi - scrive Melini. Sono contentissima di quello che ho fatto e lo rifarei altre mille volte anche se dovessi accorgermi che questa città non è pronta a supportare fino in fondo una candidatura realmente indipendente. Faccio i miei auguri ad Antonio Decaro, affinché si occupi dei baresi non soltanto in campagna elettorale, ma durante tutto il prossimo mandato. Non posso non ribadire, come già detto in queste ultime settimane, che la destra barese ha consegnato la città alla sinistra. Questa la trovo una grande ingenuità, poco trasparente e soprattutto molto poco leale verso gli elettori baresi che, evidentemente, alla fine hanno preferito dare il proprio voto a una sinistra vera piuttosto che a una destra farlocca. Non ci fermeremo, continueremo a combattere al fianco della società civile per una città capace di ascoltare e di dare risposte a tutti. Con l'immancabile sorriso e grinta continueremo a difendere la nostra indipendenza e il nostro programma per Bari. Grazie ancora a chi ci ha sostenuti in questa grande, grandissima sfida per la città».