Comune di Valenzano, il Consiglio di Stato contro il Tar
Sospesa l'esecutorietà della sentenza, confermato il commissariamento e le elezioni a maggio
domenica 7 aprile 2019
11.09
La sentenza del Tar del Lazio che riteneva nullo il commissariamento del Comune di Valenzano è stata sospesa dal Consiglio di Stato. Le motivazioni stanno nel fatto che prioritario è: «proseguire l'opera di risanamento e di rimozione di ogni possibile interferenza mafiosa nell'amministrazione comunale», basandosi soprattutto su un impianto indiziario importante, poggiato sulla famosa mongolfiera ma non solo. Il Consiglio di Stato sottolinea anche che l'ex sindaco Lomoro non può reinsediarsi in quanto la consiliatura è terminata e può solo chiedere di poter essere riammesso alle nuove elezioni, previste per il 26 maggio, ma solo se ritenuto non incompatibile.
La sentenza del Tar del Lazio, per cui Lomoro aveva esultato, rimane quindi sospesa fino alla discussione collegiale in camera di consiglio prevista per il prossimo 18 aprile.
«Il Presidente della III Sezione del Consiglio di Stato ha valutato che dall'esecuzione della pronuncia del Tar Lazio su Valenzano potesse derivare un pregiudizio grave e irreparabile - sottolinea l'ex deputato dario Ginefra, uno dei principali "accusatori" nella vicenda - e ha disposto la sospensione dell'esecutività della sentenza impugnata. Attendiamo ora fiduciosi la camera di consiglio del 18 aprile, ma già i rilievi di questa ordinanza riconducono la vicenda alla gravità delle circostanze da noi denunciate pubblicamente e riprese dalla relazione della Commissione prefettizia con i consequenziali provvedimenti dei Ministri Minniti e Salvini».
La sentenza del Tar del Lazio, per cui Lomoro aveva esultato, rimane quindi sospesa fino alla discussione collegiale in camera di consiglio prevista per il prossimo 18 aprile.
«Il Presidente della III Sezione del Consiglio di Stato ha valutato che dall'esecuzione della pronuncia del Tar Lazio su Valenzano potesse derivare un pregiudizio grave e irreparabile - sottolinea l'ex deputato dario Ginefra, uno dei principali "accusatori" nella vicenda - e ha disposto la sospensione dell'esecutività della sentenza impugnata. Attendiamo ora fiduciosi la camera di consiglio del 18 aprile, ma già i rilievi di questa ordinanza riconducono la vicenda alla gravità delle circostanze da noi denunciate pubblicamente e riprese dalla relazione della Commissione prefettizia con i consequenziali provvedimenti dei Ministri Minniti e Salvini».