Confiscati beni per 50 milioni di euro al re delle slot machines
Pregiudicato per truffa e ricettazione, reati commessi tra gli anni ‘70 e gli anni ’90
giovedì 27 luglio 2017
9.26
Dall'alba di oggi, i Carabinieri del Comando Provinciale di Bari stanno eseguendo la confisca di beni per un valore di 50 milioni di euro. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Bari – Sezione Misure di Prevenzione – su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di G. C., 68enne di Gravina in Puglia, pregiudicato per bancarotta fraudolenta, truffa e ricettazione, tutti reati commessi tra gli anni '70 e gli anni '90, con una sistematicità tale da acclararne la "pericolosità sociale", secondo quanto sancito dalla normativa Antimafia vigente.
L'imponente misura, eseguita tra le province di Bari, Taranto, Messina e Matera, scaturisce da una complessa e articolata attività di indagine patrimoniale sviluppata dal Nucleo Investigativo del Capoluogo pugliese, che ha consentito di documentare come l'indagato, nonostante i redditi dichiarati al fisco fossero solo sufficienti a soddisfarne le esigenze di vita familiare, abbia mantenuto un tenore di vita particolarmente elevato e tale da consentirgli di mettere su, a partire dagli anni '90, un vero e proprio impero, soprattutto nel settore del commercio delle slot machines, attraverso la costituzione di diverse società di capitali, nelle quali sono confluite ingenti somme di denaro, frutto delle sue attività illecite.
In particolare, il compendio aziendale di ben 6 società confiscate ed operanti nel settore degli apparecchi da gioco, riconducibili al C. ed ai suoi familiari, è costituito da circa 1.500 slot machines distribuite su tutto il territorio nazionale all'interno di centri scommesse ed esercizi pubblici. Le altre ricchezze oggetto della misura ablativa sono: 1società operante nella produzione e il commercio di arredi per locali pubblici, 1 società avente ad oggetto sociale la gestione di un call center, 1 società avente oggetto sociale la gestione di un pub birreria in Altamura, 1 Bed & Breakfast sito nel centro di Gravina in Puglia, 4 ville, 12 appartamenti, 7 locali commerciali, 1 capannone industriale, 18 quote di proprietà di altrettanti appartamenti facenti parte di una multiproprietà inserita in un complesso turistico in Letojanni (ME), 10autovetture ad uso aziendale e privato, 38 rapporti di conto corrente bancario.
L'imponente misura, eseguita tra le province di Bari, Taranto, Messina e Matera, scaturisce da una complessa e articolata attività di indagine patrimoniale sviluppata dal Nucleo Investigativo del Capoluogo pugliese, che ha consentito di documentare come l'indagato, nonostante i redditi dichiarati al fisco fossero solo sufficienti a soddisfarne le esigenze di vita familiare, abbia mantenuto un tenore di vita particolarmente elevato e tale da consentirgli di mettere su, a partire dagli anni '90, un vero e proprio impero, soprattutto nel settore del commercio delle slot machines, attraverso la costituzione di diverse società di capitali, nelle quali sono confluite ingenti somme di denaro, frutto delle sue attività illecite.
In particolare, il compendio aziendale di ben 6 società confiscate ed operanti nel settore degli apparecchi da gioco, riconducibili al C. ed ai suoi familiari, è costituito da circa 1.500 slot machines distribuite su tutto il territorio nazionale all'interno di centri scommesse ed esercizi pubblici. Le altre ricchezze oggetto della misura ablativa sono: 1società operante nella produzione e il commercio di arredi per locali pubblici, 1 società avente ad oggetto sociale la gestione di un call center, 1 società avente oggetto sociale la gestione di un pub birreria in Altamura, 1 Bed & Breakfast sito nel centro di Gravina in Puglia, 4 ville, 12 appartamenti, 7 locali commerciali, 1 capannone industriale, 18 quote di proprietà di altrettanti appartamenti facenti parte di una multiproprietà inserita in un complesso turistico in Letojanni (ME), 10autovetture ad uso aziendale e privato, 38 rapporti di conto corrente bancario.