Confronto Laforgia-Leccese, è scontro su Amiu. Il penalista: «Se eletto vicesindaco donna»
Ieri sera all'Officina degli Esordi primo incontro pubblico tra i due candidati, diversi i temi affrontati
martedì 26 marzo 2024
11.10
Dalle questioni che stanno infiammando la politica e la vita amministrativa del Comune di Bari in questi giorni al problema urbanistico, dai "cambi di casacca" all'igiene urbana ed Amiu, fino al nodo trasporto e viabilità.
Tanti i temi affrontati ieri sera da Michele Laforgia e Vito Leccese nel primo confronto pubblico andato in scena all'Officina degli esordi e organizzato da Il Nuovo Quotidiano di Puglia.
I due candidati alle primarie del campo largo progressista, pur condividendo una visione di insieme della città di Bari nel futuro simile, si sono scontrati anche in modo acceso su alcuni punti. Tra questi la questione urbanistica, con Laforgia ha sottolineato quanto il Piano Casa abbia inciso e quanto sia doveroso continuare a lottare contro un indiscriminato consumo di suolo e la creazione di quartieri periferici, mentre Leccese ha strenuamente difeso le scelte fatte dall'amministrazione in questi anni. Fino alla questione rifiuti e igiene urbana, per la quale Laforgia ha criticato le scelte del presidente e del CdA, con Leccese strenuo difensore dell'azienda ribadendo che al suo interno c'è ora una figura molto preparata quale l'attuale direttore generale Antonicelli.
«È necessario riaprire il dibattito sul Pug - ha sottolineato Laforgia - fermo dal 2015. Dobbiamo realizzare compiutamente il decentramento amministrativo e dei servizi. Abbiamo ancora una città a misura di auto individuale, bisogna fare una politica che estenda le aree pedonalizzate».
«Sono molto contento che l'amministrazione Decaro abbia lasciato nel cassetto dal 2014 il Pug - ha risposto Leccese - perché era supportato da una vecchia logica sviluppistica. Ora occorre recuperare il rapporto tra la città e il mare per tutti i 40 chilometri di costa. Sul Piano Casa il Comune non ha responsabilità, ci sono state due leggi regionali, poi dichiarate incostituzionali, e una statale».
E alla domanda se uno sarà il vicesindaco dell'altro, Laforgia ha lanciato la sua idea: «Su questo palco purtroppo oggi siamo tutti uomini, ed è una cosa che cerco sempre di evitare. Se sarà sindaco, il mio vicesindaco sarà una donna, e la mia Giunta sarà divisa equamente tra uomini e donne».
Tanti i temi affrontati ieri sera da Michele Laforgia e Vito Leccese nel primo confronto pubblico andato in scena all'Officina degli esordi e organizzato da Il Nuovo Quotidiano di Puglia.
I due candidati alle primarie del campo largo progressista, pur condividendo una visione di insieme della città di Bari nel futuro simile, si sono scontrati anche in modo acceso su alcuni punti. Tra questi la questione urbanistica, con Laforgia ha sottolineato quanto il Piano Casa abbia inciso e quanto sia doveroso continuare a lottare contro un indiscriminato consumo di suolo e la creazione di quartieri periferici, mentre Leccese ha strenuamente difeso le scelte fatte dall'amministrazione in questi anni. Fino alla questione rifiuti e igiene urbana, per la quale Laforgia ha criticato le scelte del presidente e del CdA, con Leccese strenuo difensore dell'azienda ribadendo che al suo interno c'è ora una figura molto preparata quale l'attuale direttore generale Antonicelli.
«È necessario riaprire il dibattito sul Pug - ha sottolineato Laforgia - fermo dal 2015. Dobbiamo realizzare compiutamente il decentramento amministrativo e dei servizi. Abbiamo ancora una città a misura di auto individuale, bisogna fare una politica che estenda le aree pedonalizzate».
«Sono molto contento che l'amministrazione Decaro abbia lasciato nel cassetto dal 2014 il Pug - ha risposto Leccese - perché era supportato da una vecchia logica sviluppistica. Ora occorre recuperare il rapporto tra la città e il mare per tutti i 40 chilometri di costa. Sul Piano Casa il Comune non ha responsabilità, ci sono state due leggi regionali, poi dichiarate incostituzionali, e una statale».
E alla domanda se uno sarà il vicesindaco dell'altro, Laforgia ha lanciato la sua idea: «Su questo palco purtroppo oggi siamo tutti uomini, ed è una cosa che cerco sempre di evitare. Se sarà sindaco, il mio vicesindaco sarà una donna, e la mia Giunta sarà divisa equamente tra uomini e donne».