Consiglio comunale con polemica, Irma Melini rinuncia al gettone di presenza
Continuano le sedute infuocate, la consigliera del gruppo misto denuncia: «Accordi informali non chiari»
martedì 5 giugno 2018
16.30
Consiglio comunale agitato ieri pomeriggio, come ormai succede troppo spesso. All'ordine del giorno era prevista la discussione di argomenti arretrati da parte dell'opposizione, in un consiglio "speciale" nato da accordi tra le parti prima di andare in scena. Solo 5 ore di discussione però, in cui avrebbe dovuto esserci collaborazione tra maggioranza ed opposizione, ma così non è stato. Discussi solo alcuni debiti fuori bilancio e bocciati l'ordine del giorni di Michele Picaro in cui si richiedeva una commissione d'inchiesta sui disservizi Amtab, e quello di Pasquale Di Rella, relativo al Palazzo di Giustizia. In aperta polemica si è posta sin da subito nel pomeriggio di ieri la consigliera del gruppo misto, Irma Melini che lamentava accordi "sottobanco" ed estromissione di diversi consiglieri da tali accordi, arrivando anche, durante la discussione, a minacciare di denunciare tutto al Prefetto.
La Melini ha poi deciso di rinunciare formalmente al gettone di presenza. «Considerato che la seduta consiliare del giorno 04.06 era stata dedicata alla trattazione degli ordini del giorno così come deciso nell'ambito della Conferenza dei Capigruppo - scrive la Melini nella richiesta - e preso atto che l'organizzazione dei lavori d'aula ha disatteso quanto disposto nella Conferenza dei Capigruppo, che si sarebbe inteso organizzare i lavori dando seguito ad accordi informali tra maggioranza ed opposizione ed evidenziato che dall'apertura alla chiusura della seduta ha permesso solo la trattazione di una proposta avente ad oggetto il cambio di componente di commissione, una proposta relativa a un debito fuori bilancio, nonché solo due degli ordini del giorno presentati, riconoscendo valore sostanziale a quanto disposto dalla Conferenza dei Capigruppo a tutela di tutte le forze di opposizione e non solo di alcune, ritenendo grave che l'organizzazione dei lavori sia avvenuta sulla base di accordi informali non chiari dichiaro di voler rinunciare al gettone di presenza».
La Melini ha poi deciso di rinunciare formalmente al gettone di presenza. «Considerato che la seduta consiliare del giorno 04.06 era stata dedicata alla trattazione degli ordini del giorno così come deciso nell'ambito della Conferenza dei Capigruppo - scrive la Melini nella richiesta - e preso atto che l'organizzazione dei lavori d'aula ha disatteso quanto disposto nella Conferenza dei Capigruppo, che si sarebbe inteso organizzare i lavori dando seguito ad accordi informali tra maggioranza ed opposizione ed evidenziato che dall'apertura alla chiusura della seduta ha permesso solo la trattazione di una proposta avente ad oggetto il cambio di componente di commissione, una proposta relativa a un debito fuori bilancio, nonché solo due degli ordini del giorno presentati, riconoscendo valore sostanziale a quanto disposto dalla Conferenza dei Capigruppo a tutela di tutte le forze di opposizione e non solo di alcune, ritenendo grave che l'organizzazione dei lavori sia avvenuta sulla base di accordi informali non chiari dichiaro di voler rinunciare al gettone di presenza».