Contro fake news e odio social da Bari arriva Lieskill
Intervista a Leonardo Palmisano di Radici Future: «Obiettivo innalzare la consapevolezza dell'uso aumentando il livello del contenuto»
mercoledì 27 gennaio 2021
12.48
Un nuovo social network made in Bari che non si pone in competizione con Facebook e Twitter, ma mira ad esserne alternativa. Un social "eticamente certificato" in cui sarà possibile condividere notizie, video, audio, e che potrebbe essere utilizzato anche per l'e-learning. Un progetto ambizioso che ha come obiettivo: «innalzare la consapevolezza dell'uso aumentando il livello del contenuto». Lieskill, questo il suo nome, è stato messo online da Radici Future. Al progetto ha lavorato il settore produttivo umanistico informatico della cooperativa, di cui fanno parte tutti i giornalisti soci di Radici Future, gli informatici, oltre a sociologi ed antropologi. Ne abbiamo parlato con il sociologo Leonardo Palmisano, tra i fondatori di Radici Future.
Come nasce il progetto di un social "eticamente certificato"?
Questo progetto è stato elaborato a lungo. Circa 3 anni fa iniziammo a porci un interrogativo, condiviso con LegaCoop nazionale: «Ha ancora senso pensare di poter emendare e correggere i grandi social network generalisti sul piano etico?» La risposta unanime a questo interrogativo è stata negativa. Pensare a dei dispositivi correttivi interni a quei social network, prodotti da loro, non aveva alcun senso. A quel punto, abbiamo deciso di iniziare a lavorare ad un dispositivo etico, alla cui base ci fosse un vero e proprio decalogo che favorisca l'ingresso di persone che producono informazione, che non hanno alle spalle testate importanti, e non possono dire liberamente determinate cose, permettendo loro di entrare in una specie di grande blog. Poi, studiando il comportamento dei social network generalisti grandi, e tutti i dibattiti politici sull'uso di Twitter, Facebook, dovuti soprattutto a scontri tra sovranisti e anti-sovranisti, abbiamo deciso di allargare l'idea della piattaforma, non più un luogo dedicato solo ad operatori della comunicazione ma un vero e proprio social generalista. Un social in cui sia possibile per l'utente (non cliente) interloquire con noi direttamente, segnalare attraverso una sorta di chat privata l'eventuale hater, in modo tale che noi, forti del codice etico che viene sottoscritto a monte da ogni utente, abbiamo la possibilità di cancellare l'utente, in seguito a valutazione.
Quali sono le basi del codice etico? E come selezionate i vostri utenti?
Il codice etico è basato su due documenti: "La Carta Universale dei Diritti Umani" e il "Codice Deontologico della stampa italiana". La scrittura del codice è stata ispirata da questi documenti, ed è durata un anno circa. Questo codice è un filtro morale che ci consente materialmente di escludere chiunque non lo rispetti. Inoltre, al momento dell'iscrizione chiediamo meno dati di carattere personale e più dati riguardanti la persona, il suo flusso di interesse, che andremo anche a desumere dagli spostamenti degli utenti all'interno della piattaforma. Interessi che possono essere di vario tipo, solo interessi storici, scientifici, accademici o giornalistici. Questo ci consentirà anche di piazzare inserzioni pubblicitarie non individualizzate, ma correlate agli interessi specifici della persona. Anche il bombardamento delle inserzioni viene meno, proprio perché va verso l'interesse, anche in modo dinamico verso gli interessi che vengono maturati nel corso del tempo. Questo anche in virtù della qualità dei contenuti che gli utenti posteranno nel tempo.
Cosa differenzia praticamente Lieskill dagli altri social generalisti nell'utilizzo?
Gli utenti avranno a disposizione un numero abbondante di caratteri (intorno ai 3 mila), potendo così tranquillamente scrivere un vero e proprio articolo, anche di carattere scientifico. Ci sarà un numero abbondante di spazi per le fotografie e la possibilità anche di lasciare tracce audio avendo pensato anche al mondo della musica, in modo tale che i musicisti possano così scambiarsi file e far ascoltare le loro opere, oltre ai video. Stiamo anche lavorando all'introduzione di una funzione didattica, una sorta di sottopiattaforma per l'e-learning, su questo siamo stati favoriti sia da quanto sta accadendo da un anno a questa parte, sia dal fatto che la nostra piattaforma tutela i gruppi chiusi. Ovvero, quando si apre un profilo è esattamente come quello delle altre piattaforme, ma è possibile costruirsi un gruppo o più gruppi tematici propri dove il singolo utente autorizza o meno l'accesso. All'interno di quel gruppo, che può essere trovato con la funzione di ricerca, sarà possibile scambiare documenti. Attraverso questa funzione un'impresa può anche svolgere il CdA, scambiare documenti, ma anche ascoltare interventi, un docente può tenere una lezione, ecc...
Il rapporto con gli utenti sarà diretto per le segnalazioni, puntate anche ad altro?
Gli utenti avranno un canale preferenziale potendo suggerire modifiche. La piattaforma si alimenterà e modificherà nel tempo in base alle esigenze degli utenti, ma anche in base alle applicazioni che gli utenti potranno sperimentare all'interno della piattaforma discutendone con noi. Vogliamo favorire la costruzione anche di business informatici di aziende o singoli utenti, ad esempio si può lavorare sul live streaming che al momento sta andando molto bene con Twitch, ma a differenza di queste piattaforme noi non puntiamo a guadagnare dal live stream ma puntiamo alla condivisione di contenuti. Vorremmo costruire nella chat con gli utenti non solo un ragionamento "inquisitorio", ma anche una costruzione condivisa dei contenuti.
Il vostro obiettivo con questo social "eticamente certificato" qual è? Sarà un'alternativa ai social o si mette in competizione con loro?
Vogliamo innalzare la qualità dell'utente, sapendo che così innalziamo anche la qualità del contenuto che l'utente posta. Non intendiamo metterci in competizione con gli altri social, ma offrire una alternativa soprattutto in termini di contenuti. Su Facebook difficilmente riesco a distinguere tra un contenuto finto e uno falso, nelle diverse sfumature di vero e falso che esistono. Sulla nostra piattaforma so che chi posta l'informazione ha una impostazione etica di un certo tipo. La nostra piattaforma, ad esempio, difficilmente può essere popolata da suprematisti, perché la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo parla chiaro. Se sei razzista sei fuori. C'è una scrematura a monte. Offriamo un servizio eticamente alternativo. Non tutti condividiamo gli stessi valori, alcuni condividono valori molto diversi e lontani dai nostri e soprattutto molto lontani dalla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo. Sappiamo che sulle piattaforme generaliste, soprattutto Facebook e Twitter, orientate a favorire il consumo dell'informazione, non l'approfondimento, è difficile discernere il vero dal falso, sulla nostra invece questo livello di discernimento discende dalla qualità di chi vi sta sopra. La piattaforma sarà costantemente sottoposta a verifica, e da noi difficilmente potrà capitare quello che è accaduto su Tik Tok alla ragazzina. Stiamo costruendo sistemi algoritmici per favorire la "pulizia". Non c'è nemmeno competizione di mercato, in quanto anche le inserzioni saranno solo un pezzo del nostro business. Vogliamo offrire funzioni, dare voce a chi le può sviluppare, e intercettare anche istituzioni pubbliche non solo italiane, che vogliano magari introdurre nei loro bandi la possibilità di dare visibilità ai propri progetti anche su altre piattaforme diverse da quelle canoniche. La nostra diversità non è tanto funzionale, ribadisco, ma etica. Va da sé che se sono su una piattaforma iper-generalista come Facebook, ad esempio, posso trovare il corso di cucina, se sono su una piattaforma come Lifeskill durante il corso di cucina non scappa la bestemmia, non scappa la frase sessista. Anche sul piano terminologico non ci si può comportare come in un qualunque talk show.
Chi vuole iscriversi a Lieskill come può fare ora? Esiste una App?
Attualmente è disponibile come sito online, una specie di grande blog che non consente l'iscrizione di un numero abbondante di utenti. L'abbiamo messa online anche per lavorarci sopra, e la stiamo sperimentando su più continenti. Oltre per capire quali possano essere gli attacchi a cui può andare incontro, attacchi che abbiamo già subito. Abbiamo varato la navicella, prima di varare la corazzata. Ma da qui a un mese saremo pronti, stiamo comprando altro spazio e speriamo che la Regione Puglia ci venga incontro, permettendoci di lasciare i dati in Puglia utilizzando magari server di InnovaPuglia. Tra un mese più o meno dovrebbe essere disponibile anche la App da scaricare.
Obiettivi per il futuro?
Dalla piattaforma vorremmo anche far uscire un magazine che si aggancia a Radici Future Magazine, che abbiamo depotenziato in virtù della costruzione della piattaforma. Produrremmo scuole di giornalismo e favoriremo l'uso della piattaforma per tutti i freelance che non hanno una testata di riferimento, e che lavorano in tutti quei paesi da cui non arrivano molte informazioni. O per quei giornalisti italiani giovani e non solo che sono in territori di cui poco sappiamo o da cui arrivano informazioni distorte. Noi non guadagneremo dalla proprietà intellettuale altrui, chi posta su Lifeskill resta proprietario dei suoi contenuti, e se ne prende la responsabilità.
Come nasce il progetto di un social "eticamente certificato"?
Questo progetto è stato elaborato a lungo. Circa 3 anni fa iniziammo a porci un interrogativo, condiviso con LegaCoop nazionale: «Ha ancora senso pensare di poter emendare e correggere i grandi social network generalisti sul piano etico?» La risposta unanime a questo interrogativo è stata negativa. Pensare a dei dispositivi correttivi interni a quei social network, prodotti da loro, non aveva alcun senso. A quel punto, abbiamo deciso di iniziare a lavorare ad un dispositivo etico, alla cui base ci fosse un vero e proprio decalogo che favorisca l'ingresso di persone che producono informazione, che non hanno alle spalle testate importanti, e non possono dire liberamente determinate cose, permettendo loro di entrare in una specie di grande blog. Poi, studiando il comportamento dei social network generalisti grandi, e tutti i dibattiti politici sull'uso di Twitter, Facebook, dovuti soprattutto a scontri tra sovranisti e anti-sovranisti, abbiamo deciso di allargare l'idea della piattaforma, non più un luogo dedicato solo ad operatori della comunicazione ma un vero e proprio social generalista. Un social in cui sia possibile per l'utente (non cliente) interloquire con noi direttamente, segnalare attraverso una sorta di chat privata l'eventuale hater, in modo tale che noi, forti del codice etico che viene sottoscritto a monte da ogni utente, abbiamo la possibilità di cancellare l'utente, in seguito a valutazione.
Quali sono le basi del codice etico? E come selezionate i vostri utenti?
Il codice etico è basato su due documenti: "La Carta Universale dei Diritti Umani" e il "Codice Deontologico della stampa italiana". La scrittura del codice è stata ispirata da questi documenti, ed è durata un anno circa. Questo codice è un filtro morale che ci consente materialmente di escludere chiunque non lo rispetti. Inoltre, al momento dell'iscrizione chiediamo meno dati di carattere personale e più dati riguardanti la persona, il suo flusso di interesse, che andremo anche a desumere dagli spostamenti degli utenti all'interno della piattaforma. Interessi che possono essere di vario tipo, solo interessi storici, scientifici, accademici o giornalistici. Questo ci consentirà anche di piazzare inserzioni pubblicitarie non individualizzate, ma correlate agli interessi specifici della persona. Anche il bombardamento delle inserzioni viene meno, proprio perché va verso l'interesse, anche in modo dinamico verso gli interessi che vengono maturati nel corso del tempo. Questo anche in virtù della qualità dei contenuti che gli utenti posteranno nel tempo.
Cosa differenzia praticamente Lieskill dagli altri social generalisti nell'utilizzo?
Gli utenti avranno a disposizione un numero abbondante di caratteri (intorno ai 3 mila), potendo così tranquillamente scrivere un vero e proprio articolo, anche di carattere scientifico. Ci sarà un numero abbondante di spazi per le fotografie e la possibilità anche di lasciare tracce audio avendo pensato anche al mondo della musica, in modo tale che i musicisti possano così scambiarsi file e far ascoltare le loro opere, oltre ai video. Stiamo anche lavorando all'introduzione di una funzione didattica, una sorta di sottopiattaforma per l'e-learning, su questo siamo stati favoriti sia da quanto sta accadendo da un anno a questa parte, sia dal fatto che la nostra piattaforma tutela i gruppi chiusi. Ovvero, quando si apre un profilo è esattamente come quello delle altre piattaforme, ma è possibile costruirsi un gruppo o più gruppi tematici propri dove il singolo utente autorizza o meno l'accesso. All'interno di quel gruppo, che può essere trovato con la funzione di ricerca, sarà possibile scambiare documenti. Attraverso questa funzione un'impresa può anche svolgere il CdA, scambiare documenti, ma anche ascoltare interventi, un docente può tenere una lezione, ecc...
Il rapporto con gli utenti sarà diretto per le segnalazioni, puntate anche ad altro?
Gli utenti avranno un canale preferenziale potendo suggerire modifiche. La piattaforma si alimenterà e modificherà nel tempo in base alle esigenze degli utenti, ma anche in base alle applicazioni che gli utenti potranno sperimentare all'interno della piattaforma discutendone con noi. Vogliamo favorire la costruzione anche di business informatici di aziende o singoli utenti, ad esempio si può lavorare sul live streaming che al momento sta andando molto bene con Twitch, ma a differenza di queste piattaforme noi non puntiamo a guadagnare dal live stream ma puntiamo alla condivisione di contenuti. Vorremmo costruire nella chat con gli utenti non solo un ragionamento "inquisitorio", ma anche una costruzione condivisa dei contenuti.
Il vostro obiettivo con questo social "eticamente certificato" qual è? Sarà un'alternativa ai social o si mette in competizione con loro?
Vogliamo innalzare la qualità dell'utente, sapendo che così innalziamo anche la qualità del contenuto che l'utente posta. Non intendiamo metterci in competizione con gli altri social, ma offrire una alternativa soprattutto in termini di contenuti. Su Facebook difficilmente riesco a distinguere tra un contenuto finto e uno falso, nelle diverse sfumature di vero e falso che esistono. Sulla nostra piattaforma so che chi posta l'informazione ha una impostazione etica di un certo tipo. La nostra piattaforma, ad esempio, difficilmente può essere popolata da suprematisti, perché la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo parla chiaro. Se sei razzista sei fuori. C'è una scrematura a monte. Offriamo un servizio eticamente alternativo. Non tutti condividiamo gli stessi valori, alcuni condividono valori molto diversi e lontani dai nostri e soprattutto molto lontani dalla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo. Sappiamo che sulle piattaforme generaliste, soprattutto Facebook e Twitter, orientate a favorire il consumo dell'informazione, non l'approfondimento, è difficile discernere il vero dal falso, sulla nostra invece questo livello di discernimento discende dalla qualità di chi vi sta sopra. La piattaforma sarà costantemente sottoposta a verifica, e da noi difficilmente potrà capitare quello che è accaduto su Tik Tok alla ragazzina. Stiamo costruendo sistemi algoritmici per favorire la "pulizia". Non c'è nemmeno competizione di mercato, in quanto anche le inserzioni saranno solo un pezzo del nostro business. Vogliamo offrire funzioni, dare voce a chi le può sviluppare, e intercettare anche istituzioni pubbliche non solo italiane, che vogliano magari introdurre nei loro bandi la possibilità di dare visibilità ai propri progetti anche su altre piattaforme diverse da quelle canoniche. La nostra diversità non è tanto funzionale, ribadisco, ma etica. Va da sé che se sono su una piattaforma iper-generalista come Facebook, ad esempio, posso trovare il corso di cucina, se sono su una piattaforma come Lifeskill durante il corso di cucina non scappa la bestemmia, non scappa la frase sessista. Anche sul piano terminologico non ci si può comportare come in un qualunque talk show.
Chi vuole iscriversi a Lieskill come può fare ora? Esiste una App?
Attualmente è disponibile come sito online, una specie di grande blog che non consente l'iscrizione di un numero abbondante di utenti. L'abbiamo messa online anche per lavorarci sopra, e la stiamo sperimentando su più continenti. Oltre per capire quali possano essere gli attacchi a cui può andare incontro, attacchi che abbiamo già subito. Abbiamo varato la navicella, prima di varare la corazzata. Ma da qui a un mese saremo pronti, stiamo comprando altro spazio e speriamo che la Regione Puglia ci venga incontro, permettendoci di lasciare i dati in Puglia utilizzando magari server di InnovaPuglia. Tra un mese più o meno dovrebbe essere disponibile anche la App da scaricare.
Obiettivi per il futuro?
Dalla piattaforma vorremmo anche far uscire un magazine che si aggancia a Radici Future Magazine, che abbiamo depotenziato in virtù della costruzione della piattaforma. Produrremmo scuole di giornalismo e favoriremo l'uso della piattaforma per tutti i freelance che non hanno una testata di riferimento, e che lavorano in tutti quei paesi da cui non arrivano molte informazioni. O per quei giornalisti italiani giovani e non solo che sono in territori di cui poco sappiamo o da cui arrivano informazioni distorte. Noi non guadagneremo dalla proprietà intellettuale altrui, chi posta su Lifeskill resta proprietario dei suoi contenuti, e se ne prende la responsabilità.