Coronavirus, corsia prioritaria per i piccoli pazienti sospetti al Pediatrico di Bari
Al momento dell’arrivo al pronto soccorso pre-triage esterno unico, poi il genitore e il bambino vengono accolti in un box fuori dall'edificio per un “fast-track infettivologico”
giovedì 19 marzo 2020
11.25
Il pronto soccorso dell'ospedale pediatrico Giovanni XXIII ha deciso di riservare una corsia prioritaria ai piccoli pazienti sospetti Covid19: è il nuovo fast track infettivologico, un sistema a doppio binario che consente di garantire percorsi separati per i bambini con malattie respiratorie ed evitare così possibili contagi, soprattutto alla luce del primo caso di positività al Covid19 di una neonata ricoverata al pediatrico.
Il primo accesso, al momento dell'arrivo al pronto soccorso, prevede un pre-triage esterno unico. Il genitore del piccolo paziente viene accolto in un box fuori dall'edificio dove gli infermieri raccolgono le informazioni sui sintomi del piccolo. Se il genitore riferisce che il bambino presenta una sindrome respiratoria, cioè febbre e tosse persistenti, si attiva il "fast-track infettivologico". Si tratta di un percorso differenziato con accesso rapido, alternativo a quello di pronto soccorso ordinario, che indirizza il bambino direttamente in un ambulatorio dedicato, al piano terra del padiglione delle Malattie infettive. Qui il personale del pronto soccorso, dotato di tutti i dispositivi di protezione individuale previsti dal protocollo Covid19, valuta se le condizioni del bambino richiedono o meno il ricovero. In caso di ricovero, il bimbo viene accompagnato al primo piano del reparto di degenza di Malattie infettive: il tragitto, contrassegnato da apposite indicazioni, avviene attraverso un corridoio collegato direttamente e senza interferenze all'ambulatorio di pronto soccorso. In reparto il piccolo viene sottoposto a tampone per verificare l'eventuale positività al Covid19.
Qualora invece il medico non ritenga necessario il ricovero, il piccolo può tornare a casa con la prescrizione di una terapia domiciliare ed è riaffidato al pediatra di libera scelta.
"Il fast-track infettivologico ci consente di rendere più veloci i percorsi specialistici a rischio e di migliorare la presa in carico dei bambini: un intervento tempestivo e necessario soprattutto alla luce del primo caso di positività al Covid19 di una neonata ricoverata al pediatrico – spiega il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore – Le nuove modalità di accesso, individuate con la direzione sanitaria, servono inoltre a incrementare il grado di sicurezza dei pazienti, delle famiglie e degli operatori sanitari in servizio al pronto soccorso riducendo il rischio di contagio. I bambini che presentano una sindrome respiratoria, infatti, potrebbero aver contratto il Coronavirus, per questo a loro è dedicata una specifica attenzione nell'accesso e nella cura. Diversamente, i bambini che accedono al pronto soccorso per altre emergenze non vengono esposti al rischio in sala di attesa".
A seguire un percorso differenziato grazie a un accesso diretto in reparto e bypassando gli ambienti comuni dell'ospedale è stata anche la neonata ricoverata con febbre e tosse e trovata positiva al tampone. La piccola è nel reparto Infettivi del Giovanni XXIII.
Il primo accesso, al momento dell'arrivo al pronto soccorso, prevede un pre-triage esterno unico. Il genitore del piccolo paziente viene accolto in un box fuori dall'edificio dove gli infermieri raccolgono le informazioni sui sintomi del piccolo. Se il genitore riferisce che il bambino presenta una sindrome respiratoria, cioè febbre e tosse persistenti, si attiva il "fast-track infettivologico". Si tratta di un percorso differenziato con accesso rapido, alternativo a quello di pronto soccorso ordinario, che indirizza il bambino direttamente in un ambulatorio dedicato, al piano terra del padiglione delle Malattie infettive. Qui il personale del pronto soccorso, dotato di tutti i dispositivi di protezione individuale previsti dal protocollo Covid19, valuta se le condizioni del bambino richiedono o meno il ricovero. In caso di ricovero, il bimbo viene accompagnato al primo piano del reparto di degenza di Malattie infettive: il tragitto, contrassegnato da apposite indicazioni, avviene attraverso un corridoio collegato direttamente e senza interferenze all'ambulatorio di pronto soccorso. In reparto il piccolo viene sottoposto a tampone per verificare l'eventuale positività al Covid19.
Qualora invece il medico non ritenga necessario il ricovero, il piccolo può tornare a casa con la prescrizione di una terapia domiciliare ed è riaffidato al pediatra di libera scelta.
"Il fast-track infettivologico ci consente di rendere più veloci i percorsi specialistici a rischio e di migliorare la presa in carico dei bambini: un intervento tempestivo e necessario soprattutto alla luce del primo caso di positività al Covid19 di una neonata ricoverata al pediatrico – spiega il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore – Le nuove modalità di accesso, individuate con la direzione sanitaria, servono inoltre a incrementare il grado di sicurezza dei pazienti, delle famiglie e degli operatori sanitari in servizio al pronto soccorso riducendo il rischio di contagio. I bambini che presentano una sindrome respiratoria, infatti, potrebbero aver contratto il Coronavirus, per questo a loro è dedicata una specifica attenzione nell'accesso e nella cura. Diversamente, i bambini che accedono al pronto soccorso per altre emergenze non vengono esposti al rischio in sala di attesa".
A seguire un percorso differenziato grazie a un accesso diretto in reparto e bypassando gli ambienti comuni dell'ospedale è stata anche la neonata ricoverata con febbre e tosse e trovata positiva al tampone. La piccola è nel reparto Infettivi del Giovanni XXIII.